Roma si rinnova per il Giubileo: tra piazze riqualificate e un maxi piano per il verde urbano

Gualtieri: “Investimenti senza precedenti per una Capitale più accogliente e sostenibile”. Conclusi i lavori su piazza della Repubblica e avviato l’Accordo quadro da 100 milioni per la cura del verde

Roma si prepara, ancora una volta, a farsi teatro di un evento epocale. Il Giubileo 2025 si avvicina e con esso la città eterna si veste di una luce nuova, ma inquieta, come il rinnovarsi di un rito antico che cela dietro la sua apparente magnificenza il peso di contraddizioni mai risolte.

I cantieri si sono moltiplicati, le strade pulsano di operai e macchinari, e il clangore del ferro che si piega si mescola al rumore delle vite quotidiane. Il sindaco Roberto Gualtieri ha guidato questa trasformazione con una determinazione che ha portato a risultati tangibili: Piazza Risorgimento ha mutato il suo volto e, come una vecchia attrice che si riscopre giovane, accoglie i visitatori con una pavimentazione rinnovata e dettagli di un’aristocratica eleganza.

Anche Via Ottaviano, per decenni prigioniera del caos e del disordine, si è riscoperta boulevard, ornata di alberi e sedute in marmo che invitano alla sosta e al pensiero.

Ma è in Piazza Pia che il cuore di Roma sembra battere con maggiore vigore. Questo nuovo spazio pedonale, che si allunga tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, appare come il simbolo stesso del Giubileo: un tentativo di unire la sacralità e il quotidiano, di creare un percorso fisico e spirituale in cui il pellegrino possa ritrovare una dimensione di pace. Gualtieri, nel celebrarne l’inaugurazione, ha parlato di un “piccolo miracolo civile”. Parole forti, ma non prive di un fondo di verità: in una città che spesso si arrende al degrado, vedere questi luoghi rinascere sembra davvero un atto di resistenza.

Roma si trasforma con un’agenda serrata, e nuove inaugurazioni seguono i ritmi di un’urgenza che non concede tregua. Piazza San Giovanni in Laterano si prepara a essere restituita alla sua funzione piena e antica con un intervento che unisce decoro e sostenibilità, mentre Piazzale dei Cinquecento, simbolo dell’accoglienza cittadina per chi arriva in treno, si riscopre più ordinato, accessibile, capace di accogliere e non solo di lasciar passare. La trasformazione di Piazzale dei Cinquecento, infatti, non si ferma alla superficie immediatamente visibile: i lavori di riqualificazione delle aree adiacenti, tra cui Piazza della Repubblica e i Giardini di Dogali, sono stati conclusi con un’inaugurazione ufficiale la mattina di domenica 22 dicembre 2024. Questo intervento, parte di un piano ampio e coordinato, ha portato un significativo miglioramento nella fruibilità e nell’estetica delle aree circostanti la stazione Termini, uno dei principali nodi ferroviari d’Europa. Il restyling di Piazza della Repubblica, in particolare, ha valorizzato i legami tra modernità e patrimonio storico: il Museo Nazionale Romano, le Terme di Diocleziano e Palazzo Massimo dialogano oggi con uno spazio pubblico rinnovato che ambisce a essere più vivibile e accogliente.

Il vantaggio di interventi come questi non è solo estetico, ma pratico. Una migliore accessibilità per pedoni e mezzi pubblici, un aumento delle aree verdi e una riduzione del caos visivo sono stati evidenziati come passi concreti verso una città più funzionale. Inoltre, il grande investimento da 16 milioni di euro dedicato a questo progetto rappresenta una delle operazioni più significative nel quadro del Giubileo. Tuttavia, non mancano le critiche. Molti cittadini lamentano che il cuore della città, oggetto di ristrutturazioni e miglioramenti, sembra allontanarsi sempre di più dalle periferie, dove i problemi di degrado urbano e mancanza di servizi restano cronici. A fronte di grandi opere nei quartieri centrali, molte aree periferiche continuano a lottare con l’abbandono e l’assenza di investimenti adeguati. Questo divario ha generato una percezione di disuguaglianza, che acuisce il senso di abbandono in molte zone di Roma.

Anche sul piano della gestione urbana, i cantieri aperti simultaneamente hanno causato non pochi disagi. Traffico congestionato, difficoltà di accesso e ritardi nei trasporti pubblici sono stati solo alcune delle conseguenze tangibili di mesi di lavori che, seppur necessari, hanno messo a dura prova la pazienza dei romani. Alcuni interventi, come quelli su Piazza Risorgimento e Piazza Pia, sono stati definiti “troppo estetici”, accusati di rispondere più a esigenze turistiche che alle reali necessità della cittadinanza.

A queste criticità si aggiunge il tema del verde urbano, sempre più centrale nella percezione del benessere cittadino. Il desiderio di maggiore verde, capace di mitigare l’impatto delle ondate di calore e di migliorare la qualità della vita, rimane una delle principali richieste dei romani. In risposta a queste necessità, il Comune ha varato un Accordo quadro per la cura del verde, del valore di 100 milioni di euro per il triennio 2024-2026. Questo piano rappresenta una delle iniziative più ambiziose mai intraprese dalla città: 400 milioni di metri quadrati di aree verdi saranno oggetto di manutenzione sistematica, inclusi parchi storici, ville, giardini e i 340.000 alberi che popolano la Capitale.

Attraverso l’introduzione della piattaforma digitale GreenSpaces, ogni intervento sarà tracciato e monitorato, con una vera e propria “cartella clinica” per ogni spazio verde. La cura del verde, quindi, non sarà più lasciata al caso, ma risponderà a criteri di sostenibilità e programmazione a lungo termine. Come sottolineato dall’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, questo accordo rappresenta “una svolta concreta nella gestione del patrimonio verde di Roma”, essenziale per migliorare la salute e il benessere dei cittadini, nonché per fronteggiare i cambiamenti climatici.

E così Roma avanza, tra luci e ombre, tra il clamore delle inaugurazioni e le polemiche di chi non si lascia incantare. Le strade si rinnovano, le piazze si riscoprono, ma resta la domanda che sempre accompagna questa città: a chi appartiene Roma? Ai turisti che si incanteranno davanti alla sua bellezza rinnovata, o ai romani che ogni giorno ne vivono il peso e la gloria? Il Giubileo porterà milioni di persone, pellegrini in cerca di un segno, ma Roma resta, come sempre, un enigma: eterna e fragile, luminosa e decadente, una città che non si lascia mai possedere, ma che continua a vivere, a respirare, a lottare. 

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