L’ennesima riunione dei soci dell’Istituto Luce Cinecittà, tenutasi giovedì, ha preso atto delle irregolarità scoperte nei conti della società da PricewaterhouseCoopers e ha affrontato le conseguenze. Le perdite totali finora ammontano a 21 milioni di euro, azzerando quasi tutto il capitale sociale di Cinecittà. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) possiede Cinecittà, mentre il Ministero della Cultura (MIC) ne supervisiona la gestione. Entrambi i ministeri hanno partecipato all’assemblea dei soci giovedi, chiamata a decidere il destino della società.
Secondo una fonte vicina al Consiglio di Amministrazione di Cinecittà, l’assemblea dei soci di giovedì – la quarta in meno di dieci giorni – ha riconosciuto la necessità di stanziare fondi per un salvataggio di almeno 21 milioni di euro. Tuttavia, secondo diverse fonti, ciò non avverrà prima di marzo 2025.
Fonti romane hanno riferito a The Hollywood Reporter che i soci, durante la riunione di giovedì, hanno discusso anche la spinosa questione di eventuali azioni legali contro Nicola Maccanico, ex amministratore delegato. Maccanico è il firmatario del bilancio 2023, al centro delle irregolarità contabili emerse.
La riunione di giovedì ha deciso di valutare il possibile danno erariale causato, e solo successivamente si deciderà se procedere per vie legali contro Maccanico. Secondo le fonti, è altamente probabile che venga intrapresa un’azione legale. Tuttavia, anche questa discussione è stata rinviata al nuovo anno.
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