Azzerato il capitale sociale di Cinecittà: il buco è di 8 milioni di euro, ma le perdite totali ammontano a 21 milioni

MEF e MIC pianificano un salvataggio, ma non avverrà prima di marzo 2025, dopo l'approvazione del bilancio 2024

L’ennesima riunione dei soci dell’Istituto Luce Cinecittà, tenutasi giovedì, ha preso atto delle irregolarità scoperte nei conti della società da PricewaterhouseCoopers e ha affrontato le conseguenze. Le perdite totali finora ammontano a 21 milioni di euro, azzerando quasi tutto il capitale sociale di Cinecittà. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) possiede Cinecittà, mentre il Ministero della Cultura (MIC) ne supervisiona la gestione. Entrambi i ministeri hanno partecipato all’assemblea dei soci giovedi, chiamata a decidere il destino della società.

Secondo una fonte vicina al Consiglio di Amministrazione di Cinecittà, l’assemblea dei soci di giovedì – la quarta in meno di dieci giorni – ha riconosciuto la necessità di stanziare fondi per un salvataggio di almeno 21 milioni di euro. Tuttavia, secondo diverse fonti, ciò non avverrà prima di marzo 2025.

Fonti romane hanno riferito a The Hollywood Reporter che i soci, durante la riunione di giovedì, hanno discusso anche la spinosa questione di eventuali azioni legali contro Nicola Maccanico, ex amministratore delegato. Maccanico è il firmatario del bilancio 2023, al centro delle irregolarità contabili emerse.

La riunione di giovedì ha deciso di valutare il possibile danno erariale causato, e solo successivamente si deciderà se procedere per vie legali contro Maccanico. Secondo le fonti, è altamente probabile che venga intrapresa un’azione legale. Tuttavia, anche questa discussione è stata rinviata al nuovo anno.

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