
Come riporta Art News, la stagione delle aste della primavera 2024 ha registrato un risultato storico, ma non in positivo. Secondo un recente rapporto, si è trattato della peggiore performance finanziaria del settore artistico di questo secolo. Un brusco calo che riflette una combinazione di fattori economici globali, l’incertezza dei mercati e una crescente cautela da parte dei collezionisti di alto livello. Le principali case d’aste, tra cui Christie’s e Sotheby’s, hanno visto una riduzione delle vendite senza precedenti, con molte opere che non hanno raggiunto le stime pre-asta. Opere di artisti di fama storica, da sempre garanzia di cifre astronomiche, sono state vendute a prezzi palesemente stracciati rispetto agli anni precedenti. In alcuni casi, le opere non sono neanche riuscite a trovare acquirenti.

La sede principale di Christie’s a King Street, Londra. Foto @Wikipedia
Il calo delle vendite ha suscitato preoccupazioni tra gli esperti del settore, che attribuiscono il fenomeno a diversi fattori, come già accennato: l’inflazione, la volatilità dei mercati finanziari e la minore disponibilità di spesa da parte dei grandi investitori. Anche le tensioni geopolitiche globali, per quanto non siano evidenti le influenze, secondo alcuni hanno avuto un impatto significativo sulla fiducia degli acquirenti.
Gli analisti avvertono che il mercato dell’arte potrebbe attraversare un periodo di prolungata stagnazione se non verranno adottate strategie per ridare slancio e fiducia agli investitori. Resta da vedere come le case d’asta si adatteranno a questa nuova realtà e se riusciranno a invertire la rotta nei prossimi cicli di vendita.
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