Quello della musica è un ecosistema che in Italia vale complessivamente 4,3 miliardi di euro e comprende diritti musicali, intrattenimento, musica fisica e digitale. La voce più rilevante è quella dei concerti live che valgono da soli 967 milioni di euro.
Sono i dati presentati da FIMI- Federazione Industria Musicale Italiana, che rappresenta le major discografiche, in occasione del lancio dell’ottava edizione della Milano Music Week, in programma dal 18 al 24 novembre. Il mercato musicale italiano cresce, consolidando un trend positivo che nel primo semestre 2024 segna un +15,1%. Si consolida anche il dominio del repertorio italiano le cui top ten “Album e Singoli” sono state occupate integralmente da artisti locali.
Il bilancio del primo semestre 2024 ha incoronato Tony Effe per l’album best seller “Icon” e “Tuta gold” di Mahmood per i singoli, seguito da Annalisa con “Sinceramente”.
Ascoltare musica è tra le attività culturali più diffuse in Italia, cresce la spesa media mensile anche per assistere a spettacoli dal vivo e andare a concerti dal vivo. Per i live dei nostri artisti preferiti, la spesa media a settembre 2021 era di 20 euro, nel 2024 di 70 euro. I dati arrivano dall’Osservatorio sui consumi culturali degli Italiani realizzato da SWG per Impresa Cultura Italia – Confcommercio. In generale aumenta la spesa media per i consumi culturali, un fenomeno che ha evidenziato la tendenza dei consumatori a concentrarsi e spendere cifre più alte per attività specifiche come la musica, il cinema, la lettura e le attività culturali più tradizionali.
In questo contesto, dopo la musica, la lettura è la seconda attività culturale più diffusa tra gli italiani. Dal 2021 al 2024 la lettura di libri cartacei ha guadagnato sei punti percentuali, passando dal 69% al 75%, e riguadagnando così terreno rispetto alle situazioni precedenti.
Un trend che si afferma a Milano rispetto al resto d’Italia.
L’industria culturale sotto la Madonnina ha generato nel 2023 un giro d’affari sul territorio di 491 milioni di euro in spettacoli culturali, eventi e acquisto di libri, che salgono a 790,2 milioni di euro includendo anche gli eventi sportivi. A Milano si concentra quindi il 13% della spesa nazionale. Alla vigilia Milano BookCity, la manifestazione dedicata ai libri e alla lettura con oltre 1500 eventi tra l’11 e il 17 novembre, l’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, in collaborazione con SIAE, e il sistema bibliotecario della città di Milano spiega che la spesa per l’acquisto di libri a stampa di narrativa e saggistica nei canali trade (libreria, online e grande distribuzione) è pari a 170 milioni di euro, superata solo dagli introiti degli eventi calcistici pari a 191 milioni. Seguono i concerti pop, rock e di musica leggera con 168 milioni, le mostre con 48 milioni, il teatro lirico con 33 milioni, il cinema di sala con 26 milioni e i musical con 12 milioni.
“È una grande responsabilità, oltre che una grande soddisfazione, vedere Milano crescere ogni anno e confermarsi capitale italiana della cultura” spiega Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano. “Milano da anni ha fatto della cultura il cuore del proprio pensiero politico e sociale, e questa nuova edizione, che ha come tema ‘Guerra e pace’, conferma la nostra città al cuore del dibattito europeo sul futuro. Un futuro che è tanto personale quanto globale, e la cui nuova dimensione passerà necessariamente attraverso il pensiero, la scrittura, la riflessione, il confronto. In una parola, la letteratura”.
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