Previsioni su Hollywood nel 2025: il prossimo James Bond, il picco di Taylor Sheridan e altro ancora

Ipotesi plausibili, calcoli approssimativi e una lettura tra le righe su ciò di cui parleremo nei prossimi 12 mesi

Non è troppo presto per iniziare a pensare a come si evolverà Hollywood nel 2025. In alcuni casi, i segnali sono già evidenti, gli accordi sono stati firmati (ma non ancora conclusi) e tutto fa pensare a risultati prevedibili. Forse. Ci potrebbero essere molte sorprese – basti pensare ai colpi di scena del 2024 che hanno fatto notizia: il grande rallentamento della produzione, i tagli alle spese in quasi tutti i principali studi e un calo degli incassi al botteghino.

Per non parlare dei momenti più strani, selvaggi e sconcertanti di quest’anno. Ma, qui sotto, The Hollywood Reporter fa alcune ipotesi plausibili, legge tra le righe e fa alcune previsioni su cosa ha in serbo il prossimo anno per l’industria dell’intrattenimento.

Abbiamo raggiunto il picco di Taylor Sheridan 

Taylor Sheridan. Foto @ANSA/EPA/IAN LANGSDON

L’anno scorso, il “Peak TV” (serie TV prodotte) ha finalmente raggiunto il suo apice – con il numero di serie TVtrasmesse sulla tv lineare, via cavo e streaming sceso a 516. Circa la metà di questi sono stati prodotti da Taylor Sheridan – o almeno così sembrava. Nel 2025, prevediamo che anche la produzione del “Taylorverse” raggiungerà il suo picco. Il prolifico cronista degli eroi del cuore dell’America ha cinque serie TV in corso, con altre in lavorazione, e uno film o due in cantiere. Inoltre, Sheridan ha il suo mega-ranch in Texas da gestire e deve trovare il tempo per tutte le sue feste in piscina a base di strip poker con le top model (o almeno così sembra, in base a quello che abbiamo visto ultimamente del suo alter ego Travis Wheatley in Yellowstone). Sheridan potrebbe non aver ancora finito di pagare il suo ranch, ma sicuramente ci si sta avvicinando. – James Hibberd

Sundance pronto a lasciare Park City

Adobe Stock

Anche se il festival rimarrà nello Utah nel 2027 – Boulder e Cincinnati sono ancora in lizza – Park City passerà in secondo piano rispetto alla più ospitale Salt Lake. Gli abitanti di Park City sono meno affascinati dal potere delle star (e dagli affari) che Sundance porta dopo quattro decenni nella location, e anche i veterani del festival si trovano a dover affrontare prezzi esorbitanti, per non parlare dei registi indipendenti che il festival sta programmando. – Mia Galuppo

Il prossimo James Bond sarà…

Josh O’Connor. Foto @ANSA/EPA/TOLGA AKMEN

Bond 26, la prossima iterazione di 007, è stata fonte di infinite speculazioni – in particolare su quale fortunato attore interpreterà la spia dopo che Daniel Craig ha appeso lo smoking al chiodo nel 2021 con No Time to Die. Si è formato un consenso generale attorno alla star di Kraven the Hunter, Aaron Taylor-Johnson. Ma la produttrice della serie Bond, Barbara Broccoli, ha sempre seguito il suo istinto, non si è mai piegata all’opinione popolare. Non dimentichiamoci che lo stesso Craig, con i suoi capelli biondi, fu considerato una scelta molto controversa quando fu annunciato per la prima volta nel 2005. Il 2025 sarà quindi l’anno in cui finalmente scopriremo l’identità del nuovo James Bond, e non sarà Taylor-Johnson. Sarà un attore inglese pronto a brillare come una superstar – familiare al pubblico ma non troppo, con un sorriso seducente, disinvolto con le battute e con un carisma da vendere. Il prossimo James Bond sarà Josh O’Connor. – Seth Abramovitch

La Corte Suprema si occupa di un caso Arte vs. IA

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Tutti gli occhi a Hollywood sono puntati sui tribunali per rispondere alla domanda del secolo. L’inevitabile convergenza tra tecnologia e intrattenimento che avrà ripercussioni su entrambi i settori: è legale addestrare i sistemi di intelligenza artificiale su materiale protetto da copyright? Non esitste una risposta facile per questa  nuova frontiera che spinge i confini del fair use e della legge sulla proprietà intellettuale, almeno secondo i tribunali. Sembra che un giudice, che sta supervisionando una causa intentata da editori musicali contro Anthropic di Amazon, ha segnalato che la sua decisione potrebbe non andare a favore dei creativi. Aspettatevi che la Corte Suprema alla fine esamini una delle cause intentate da artisti, scrittori o giornali. – Winston Cho

I registi lottano più per le proiezioni nelle sale cinematografiche più che per i soldi

Margot Robbie. Foto @ANSA/EPA/ALLISON DINNER

“Non mi fidavo più di loro come partner creativo”, ha detto il regista Jon Watts a proposito del ritiro del sequel del suo film del 2024 Wolfs dopo che il gigante tecnologico ha fatto marcia indietro sui piani di uscita nelle sale del film all’ultimo minuto. I registi, almeno quelli che sono in grado di scegliere il loro studio, sceglieranno sempre più spesso partner che mantengano le promesse di un’uscita nelle sale. L’adattamento di Cime tempestose di Emerald Fennell e Margot Robbie è approdato alla Warner Bros. invece che a Netflix dopo che la prima ha furbescamente offerto un’uscita cinematografica robusta. Aspettatevi che altri spingano per accordi simili. – Mia Galuppo

Il prossimo grande passo è l’accorpamento dei canali TV

iStock/Getty Images

SpinCo, la società separata da NBCUniversal (dove saranno ospitati E!, MSNBC, CNBC e Oxygen), si muoverà rapidamente per cercare di accorpare il business della TV via cavo, e società come AMC Networks, i canali via cavo Paramount e A&E Networks (attualmente di proprietà congiunta di Disney e Hearst) potrebbero essere mature per la chiusura di accordi importanti. Una fonte vicina all’azienda, afferma che SpinCo è in pole posizion per l’acquisto, e non di essere acquistata, almeno per un po’, e con il cord-cutting ancora dilagante, si aspettano che gli accordi si concludano rapidamente. Il 12 dicembre, Warner Bros. Discovery ha svelato una riorganizzazione aziendale che potrebbe essere un passo verso la separazione dei suoi canali TV dal business degli studios. – Alex Weprin

Le news via cavo si lanciano in una serie di accordi sui podcast

Il capo della CNN Mark Thompson, Foto di Dimitrios Kambouris/Getty Images per Warner Bros. Discovery

È difficile ignorare l’influenza dei podcaster durante le elezioni del 2024. Ma il lato positivo per i canali di notizie via cavo come Fox News e CNN è che i consumatori più giovani sembrano consumare contenuti simili – o almeno adiacenti – alla loro programmazione. Aspettatevi che Fox News persegua accordi con alcuni dei podcaster più in voga del momento (basta guardare il discorso del CEO dell’UFC Dana White al Mar-A-Lago per una lista), e che CNN e MSNBC cerchino di capire quali altri podcaster emergenti potrebbero essere disposti a stringere un accordo. In un certo senso, potrebbe essere un ritorno ai primi giorni delle notizie via cavo, quando le versioni video delle trasmissioni radiofoniche simultanee erano all’ordine del giorno. – Alex Weprin

I reality show torneranno in auge

Chrishell Stause, Amanza Smith, Nicole Young nella settima stagione di “Selling Sunset”. PER GENTILE CONCESSIONE DI NETFLIX

Dopo aver subito un forte rallentamento nello sviluppo e nella produzione durante e dopo gli scioperi del 2023, i reality show faranno una sorta di ritorno l’anno prossimo, con le aziende che torneranno ad affidarsi a questo tipo di contenuto veloce ed economico. È probabile che i budget continueranno ad essere ridotti e che i dirigenti continueranno a fare scelte sicure e non azzardate considerando che  le opportunità di lavoro che non torneranno ai livelli pre-sciopero, ma durante un prossimo mandato Trump, gli spettatori cercheranno programmi confortanti. Cosa c’è di meglio per accompagnare l’insediamento dei Real Housewives di Beverly Hills o di Selling Sunset? – Katie Kilkenny

L’NBA si prende una bella rivincita sull’intrattenimento

“We’re going from 15 broadcast exposures to 75,” NBA commissioner Adam Silver says of new rights deals.Ethan Miller/Getty Images

Quando i nuovi accordi televisivi miliardari dell’NBA entreranno in vigore il prossimo autunno, rimodelleranno radicalmente il panorama televisivo. Centinaia di ore di televisione in chiaro su NBC e ABC che sono attualmente occupate da programmi di intrattenimento si sposteranno verso le partite NBA e gli show correlati come Inside the NBA. Il risultato sarà un portfolio di intrattenimento televisivo più cauto, probabilmente con meno colpi di scena, ma più sicuro. E le idee che potrebbero interessaare al pubblico tipico del NBA potrebbero essere valorizzate e messe in priorità, mentre le scommesse più rischiose dovranno lottare per quello che possono ottenere in un panorama di streaming che sta riducendo il perimetro e i volumi di produzione. – Alex Weprin

I contenuti “shoppable” (finalmente) diventano mainstream

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All’inizio del millennio, i pionieri della TV interattiva prevedevano che gli americani avrebbero presto guardato Friends e comprato il maglione di Jennifer Aniston o altri prodotti mostrati sullo schermo tramite i loro telecomandi. Non è andata così. Ma l’era dello streaming, l’aumento dei livelli di pubblicità e l’uso dei secondi schermi mobili danno alla TV “shoppable” un’altra possibilità tramite i telefoni. NBCUniversal, Disney e Amazon sono tra coloro che hanno sperimentato in questo spazio. Aspettatevi qualche movimento l’anno prossimo, dato che Disney ha presentato un programma beta per il suo primo formato di pubblicità “shoppable” in streaming con Unilever. Fare shopping in streaming, qualcuno? – Georg Szalai

I Griffin avranno una nuova casa

‘Family Guy’Everett

Tutte e tre le commedie animate storiche della Fox (I Simpson, Bob’s Burgers e I Griffin) stanno giungendo al termine di due stagioni di rinnovo in primavera. Le prime due sono andate in onda come al solito questo autunno, ma I Griffin no – né è prevista la première nel primo trimestre del 2025. Dopo che lo show è stato spostato dalla domenica sera per una parte della scorsa stagione, sembra che ci possa essere un rottura a breve – con Hulu come punto di approdo logico per I Griffin, dove la sua library è costantemente uno degli show più visti in streaming negli Stati Uniti. – Rick Porter

Il botteghino volerà di nuovo oltre i 9 miliardi di dollari

“Avatar: La via dell’acqua” PER GENTILE CONCESSIONE DELLA 20TH CENTURY STUDIOS

Anche se questa cifra è ancora ben al di sotto dei livelli pre-pandemici di circa 2 miliardi di dollari, è un grande miglioramento rispetto a un 2024 molto magro – si prevede che le entrate per quest’anno saranno di 8,5 miliardi di dollari o più, in calo rispetto ai 9 miliardi di dollari del 2023 – a causa di una continua mancanza di prodotto causata dagli scioperi e dall’ingorgo post-produzione lasciato dalla pandemia. Il calendario 2025 ha certamente più brio, tra cui i prossimi capitoli di Jurassic World e Mission: Impossible, Wicked e Avatar in estate e inverno, rispettivamente, Wolfman a gennaio e Captain America: Brave New World a febbraio e Biancaneve a marzo, solo per citarne alcuni. E gli analisti stanno già scommettendo che nel 2026 le entrate supereranno i 10 miliardi di dollari. – Pamela McClintock

I miliardari dei media “vanity” guardano alla porta

Patrick Soon-Shiong

Nel 2018, il magnate delle biotecnologie Dr. Patrick Soon-Shiong ha acquistato il Los Angeles Times dalla società di giornali regionali Tronc, mentre il CEO di Salesforce Marc Benioff ha acquistato la rivista Time da Meredith, inaugurando un momento ottimistico per i proprietari di media “vanity” miliardari della tecnologia. Quell’epoca potrebbe ora essere al tramonto. Benioff, che ha scritto un saggio su Time a novembre decantando il potenziale rivoluzionario degli agenti di intelligenza artificiale per trasformare la società, avrebbe avuto i primi colloqui con un acquirente per la vendita della rivista. Nel frattempo, Soon-Shiong non ha dichiarato di voler vendere – ma sembra sempre più in contrasto con una parte del suo staff editoriale, sia nell’estromissione del rispettato capo delle news Kevin Merida sia nel proporre un “misuratore di pregiudizi” da aggiungere agli articoli. C’è una buona probabilità che ne abbia abbastanza mal di testa per gestire un giornale. – Erik Hayden

Il Dipartimento di Giustizia di Trump farà marcia indietro sullo smembramento di Live Nation

Il CEO di Live Nation Michael Rapino ETHAN MILLER VIA GETTY IMAGES

I dirigenti di Live Nation si dicono “fiduciosi” in un cambio di direzione al Dipartimento di Giustizia sotto Trump verso un approccio meno interventista, in seguito alla causa intentata contro il gigante dell’intrattenimento dal vivo nel maggio 2024 per violazioni antitrust. Lo smembramento di Live Nation e Ticketmaster è stata una delle soluzioni proposte nella causa dell’era Biden. Mentre c’è stata una critica bipartisan delle pratiche di Live Nation, c’è anche la sensazione che ci sarà un maggiore consolidamento e un intervento ridimensionato da parte del Dipartimento di Giustizia contro il presunto monopolio. Questa potrebbe essere un’ottima notizia per il gigante della biglietteria. – Caitlin Huston

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