Le alleanze nella crescita globale tra l’Occidente ed il Medio Oriente. THR Roma ha incontrato Abdulrahman Al-Anbar Direttore delle partnership strategiche nel progetto saudita Vision 2030

All’Arab Italian Business Forum 2025, un incontro per l’integrazione di culture, tecnologia, industria e finanza, il governo saudita informa di aver investito 100 milioni di dollari nel comparto audiovisivo, dell’arte e della moda

The Hollywood Reporter Roma ha seguito da vicino la quarta edizione annuale del Arab Italian Business Forum annuale.

L’evento prodotto dalla JIAC (Joint Italian Arab Chamber of Commerce) ha riunito tutte le camere di commercio arabe (22), per instaurare un dialogo e un approfondimento sui temi centrali del mediterraneo a partire dall’implementazione del piano Mattei – che prevede sia lo sviluppo di nuovi progetti che il sostegno attivo ad iniziative già in corso condivise con stati africani e del medio oriente fino ai processi di dettaglio che porteranno a generare business tra l’Italia e l’Arabia Saudita.

Presso la sede di Unioncamere di Roma il forum ha registrato un sold out di iscrizioni nell’auditorium ma l’evento era fruibile in rete su sito della JIAC e in una seconda sala per in proiezione per la stampa.

Il Presidente della JIAC Pietro Paolo Rampino ha rilasciato una dichiarazione  esaustiva, un file rouge che ha delineato il percorso dei vari speech  presenti in agenda. 

Il professor Rampino, lavora a stretto contatto con il mondo arabo da oltre 20 anni e in Italia è considerato uno dei massimi esperti del settore della finanza islamica. 

Nel suo libro Arabia Saudita – La Visione diventà realtà, Rampino spiega al lettore, nel dettaglio ma con semplicità, come realizzare un ponte concreto per la creazione di business bidirezionale con questi paesi, evitando di andare allo sbaraglio.

“L’Arabia Saudita è un paese molto importante” dice Rampino “ricco di opportunità per le imprese italiane, ma anche ricco di opportunità per lo scambio di conoscenze e tecnologia. Noi vogliamo essere parte integrante del nuovo processo di modernizzazione del paese, di Saudi Vision 2030 e di tutto quello che comporta, non solo per i due paesi, ma per il mondo intero, perché sappiamo che l’Arabia Saudita diventerà leader mondiale in molti settori” . 

Arab Italian Business Forum 2025 a Roma. @THRR

Con analoga convinzione l’ingegnere Nizar Y. Al Hariri, attuale Ministro dell’industria e delle risorse minerarie dell’Arabia Saudita, nella parte iniziale del suo discorso, ha annunciato che sarà una compagnia italiana ad avviare dei complessi lavori infrastrutturali nel Paese saudita e che il 2025 sarà un anno fondamentale. Al Hariri afferma che “Per i progetti più ambiziosi dell’Arabia Saudita saranno necessari partner che conoscono molto bene la progettazione, il design dei processi e la fornitura di macchinari specifici. Sappiamo che l’Italia ha aziende e skill che ci offrono queste garanzie”. 

In questo  contesto The Hollywood Reporter Roma , ha intervistato l’ingegnere Abdulrahman Al-Anbar, il cui pitch sul valore delle partnership strategiche è stato ritenuto di rilievo. 

In Arabia Saudita Al Anbar  ricopre il ruolo di Direttore delle partnership strategiche nel grande progetto Vision 2030. 

Lo abbiamo intervistato per avere informazioni sull’evoluzione del comparto audiovisivo, dell’arte e della moda.

Il governo saudita ha istituito il Saudi Film Fund, con una dotazione di 100 milioni di dollari, per attrarre investimenti da grandi produttori internazionali. Il fondo, posseduto al 40% dal Cultural Development Fund saudita in collaborazione con MEFIC Capital e Roaa Media Ventures, mira a sviluppare infrastrutture mediatiche e a supportare produzioni locali e internazionali per sviluppare l’industria del comparto audiovisivo del Paese. 

Nel 2024, l’Arabia Saudita ha compiuto progressi significativi nel settore audiovisivo, rafforzando sia le produzioni locali che quelle internazionali. Eventi come il Red Sea International Film Festival e il Joy Awards evidenziano l’impegno del paese nel promuovere la cultura e l’intrattenimento, contribuendo alla diversificazione economica e all’arricchimento culturale. 

Dopo la revoca del divieto di cinema nel 2018, l’Arabia Saudita ha investito massicciamente nello sviluppo del settore cinematografico. 

Nel 2024, il paese ha ospitato numerose produzioni internazionali, grazie anche a incentivi finanziari che offrono fino al 40% di rimborso sulle spese di produzione, non tanto differente dalle modalità dell’incentivo del tax credit in italia.

Queste iniziative mirano a diversificare l’economia saudita e a promuovere la cultura locale. Quest’anno durante la quarta edizione dell’International Red Sea Internationalal Film Festival, che si è tenuto a Jeddah, si è dedicata una serata dedicata all’importantissimo ruolo delle donne nel comparto dell’audiovisivo. Una delle più importanti compagnie media del regno, la SRMG vede alla guida CEO Jomana R. Alrashid, una donna che sta delineando con grande successo il futuro dell’integrazione del settore dei media del middle east con il resto del mondo.

Ecco la nostra intervista:

Abdulrahman Al-Anbar , potrebbe spiegare ai nostri lettori il suo ruolo ?

Sono il direttore generale delle partnership strategiche per il programma Quality of Life che è inserito nel programma Vision 2030. Ci concentriamo sul miglioramento dell’esperienza dei visitatori sauditi e degli stranieri che vivono nel regno.

Stiamo assistendo alla crescita dell’Arabia Saudita nel settore cinematografico e ne siamo molto felici perché crediamo che il cinema contribuisca a creare un ponte tra le dieverse culture. Qual è la sua opinione?

Si, è vero al 100%. Giusto per darvi un po’ di contesto, l’Arabia Saudita sta vivendo un periodo di rinascita. La quantità di creatività, di contenuti che vengono generati nel nostro regno, di eventi che si svolgono, il numero di compagnie cinematografiche che investono nel regno, come Vox Cinema, come Muvi Cinema. Tutti questi grandi nomi sono in competizione per assicurarsi che potremmo avere un posto dove goderci il cinema. E non solo goderne, lasciatemelo aggiungere: stiamo creando un’intera filiera nell’industria, dalla ricerca delle location alle attrezzature all talent scouting, dalla A alla Z. Ora stiamo creando l’intero ecosistema per assicurarci che l’Arabia Saudita non abbia scuse per non eccellere in questo settore. E crediamo che questo settore sia molto redditizio.

Quindi, in che modo attirate le società straniere a sviluppare prodotti in Arabia Saudita ?

Questa è un’ottima domanda. Il modo in cui attiriamo è creare  chiari incentivi. Incentiviamo il settore privato a investire nel regno e non solo a investire, ma a stringere partnership strategiche con aziende locali, perché non possiamo avere successo se non coinvolgiamo il settore privato. Ed è così che stiamo avendo successo, ad essere onesti. Finora sta andando tutto bene.

E per quanto riguarda i numeri? Avrebbe qualche numero da condividere con noi sugli investimenti?

Sarei più felice di condividere con voi i numeri una volta tornato in Arabia Saudita, perché sono sicuro che i numeri del 2025 saranno aggiornati. Quindi vi risponderò presto con i dati aggiornati.

Abbiano che il Red Sea Film Festival sta crescendo molto e anche il Riyad Film Festival. Qual è l’effetto sulla comunicazione a livello mondiale per voi?

Deve pensare a questi eventi come delle piattaforme. Abbiamo anche i Joy Awards. Abbiamo portato celebrità da tutto il mondo, dall’India, dagli Stati Uniti. Abbiamo avuto Sir Anthony Hopkins, abbiamo avuto Morgan Freeman, abbiamo avuto grandi star che sono venute nel regno, per assistere a questo meraviglioso cambiamento nell’industria cinematografica. E questo è solo l’inizio, tra l’altro. Quindi siamo molto emozionati.

Questo è molto positivo. Crediamo che il cinema sia il metalinguaggio che possa integrare e avvicinare tutte le diverse culture. Come certo saprà l’Italia ha una posizione di rilievo anche nell’arte e nella moda. Come si immagina una collaborazione tra Arabia Saudita e Italia nel settore del fashion, magari creando in collaborazione una settimana speciale della moda?

Abbiamo già una settimana della moda ed abbiamo partnership in essere con l’Italia, con la Francia e altri paesi nel regno. Certo crediamo che l’Italia abbia alcuni dei migliori marchi al mondo e lo sappiamo. Non possiamo avere successo se non lavoriamo a stretto contatto per rendere questa partnership un successo. Oltre a questo, abbiamo anche stilisti locali emergenti, che lavorano in chiave artigianale, fino a raggiungere l’alta moda.

Create partership per far conoscere e distribuire le vostre creazioni?

Al 100%. E questo è solo un assaggio, se vuoi, di ciò che l’Arabia Saudita ha intenzione di fare nel prossimo futuro.

Arrivo  all’ultima domanda. Come ha detto prima, Il gruppo media, la Saudi Research Media Group, è capitanato dalla CEO Jumana Rashid. Fino a che punto il settore media è un key player nel vostro mercato industriale?

Il gruppo SMRG è una impresa notevole. Jumana Rashid è una professionista veramente in gamba. Stanno facendo un ottimo lavoro anche loro per supportare i grandi progetti del regno. Hanno un mandato enorme, perché alla fine tutti noi non siamo che dei narratori. Dobbiamo assicurarci di avere una comunicazione efficaci e uno storytelling adeguato per il mondo, non solo per noi nel regno.