
Pochi giorni fa Franco Nero è stato premiato al festival “Capri, Hollywood”. In una lunga intervista a The Hollywood Reporter Roma, l’attore ricorda i momenti di una carriera leggendaria e l’ammirazione che un regista cult come Quentin Tarantino gli ha manifestato, affidandogli anche un cameo in Django Unchained.
Poco dopo l’intervista, a tavola, è venuta fuori anche un’altra storia, pochissimo nota, che lo riguarda. Riguarda una specialissima squadra di calcio di cui Franco Nero è stato il capitano. Una squadra di calcio, ma composta tutta di pugili di livello mondiale.
“Ero il centravanti di questa squadra, mi chiamavano El Buitre, l’avvoltoio, come Butragueño, l’attaccante del Real Madrid”, dice Franco Nero. “Ma quel nome, l’ho portato prima io di lui! È lui che mi ha copiato…”.
“La squadra dei pugili era, fra tutte quelle in cui ho giocato per beneficienza, con attori, avvocati, magistrati ecc, quella che ricordo con più emozione, con più affetto, con più amore. Perché composta tutta da persone umili: non come noi attori, che abbiamo spesso un grande ego… E, particolare di non poco conto, non abbiamo mai perso una partita!”.
“La formazione la facevo io: in porta mettevamo Albertosi, il portiere della Nazionale a Mexico ’70, e del Cagliari campione d’Italia. In difesa c’erano i più grossi: Francesco Damiani e Lorenzo Zanon, un peso massimo formidabile. Alle ali, Loris e Maurizio Stecca. A centrocampo, i pesi medi: Sumbu Kalambay, Gianfranco Rosi e Nino Benvenuti”.
Benvenuti era il capitano? “No no, il capitano ero io”, dice con un certo orgoglio. “E lì davanti, in attacco, mettevo Patrizio Oliva insieme a me. Patrizio Oliva, come tutti gli attaccanti, era un po’ egoista, ma molto bravo”.
“Il calcio è stato ed è la mia più grande passione, insieme al pugilato”, dice Franco Nero, che non perde giorno senza comprare almeno un quotidiano sportivo. La squadra per cui tifa? Per lui, che pure è emiliano di Parma, con la famiglia originaria della Puglia e i nonni gitani dell’Andalusia, non c’è che una squadra. Ha la maglia gialla e rossa, è fonte di feroci amori e cocenti delusioni: ‘a maggica. La Roma.
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