Una standing ovation di diversi minuti ha accolto ieri Sophia Loren nella sala dell’Academy Museum di Los Angeles, i cui 1000 posti erano completamente sold out da giorni. La serata ha aperto una retrospettiva omaggio che Hollywood, e tutto il cinema americano, hanno tributato all’attrice che ha compiuto 90 anni lo scorso 20 settembre, dopo la realizzazione di 99 film.
Quale sarà il titolo del numero 100? Non è solo un auspicio, è un programma in agenda, come ha detto l’attrice di fronte al pubblico. “Non voglio pensare all’eredità. Voglio pensare al mio prossimo film. Penserò all’eredità quando andrò in pensione e spero di non andare mai in pensione”, ha detto la Loren che nella foto inedita che vi proponiamo è sul set del film che ha aperto la retrospettiva, La ciociara (in sala era presente anche Eleonora Brown che interpeta nel film la figlia della protagonista): in un piccolo centro vicino Roma, durante la pausa delle riprese, Sophia Loren preparava della pasta da mangiare insieme a comparse e maestranze.
“Essere qui è davvero speciale per me – ha continuato – perché i film di Hollywood mi hanno insegnato a sognare. Da bambina a Pozzuoli, durante la seconda guerra mondiale, la mia realtà era fatta di paura e fame, ma quando mi trovavo nel nostro piccolo cinema e le luci si abbassavano, la mia realtà scompariva. Quel cinema divenne la mia terapia, la mia casa, ed è per questo che essere qui stasera è come tornare a casa”.
Ma Sophia Loren era già da tempo a casa anche in America, visto che Alessandro Blasetti, che l’aveva diretta in Peccato che sia una canaglia (tra i film selezionati dalla retrospettiva), gli scriveva in una lettera nel 1957: “Cara Sophia,.. mandarti cartoline io? E a quale indirizzo? Capisco: potevo scrivere Sophia Loren, America, Sophia Loren, Inghilterra, Sophia Loren, Svizzera; ma soltanto se avessi saputo in quale di questi paesi ti spostavi da una settimana all’altra…”. Alla serata era presente anche Jermy Irons che ha dichiarato: “Sono felicissimo di essere qui stasera, Sophia è un’attrice unica, una dea del grande schermo, ha avuto un grande ruolo nella mia formazione, è stata una pioniera, quando pensi a una grande diva del cinema italiano è il primo nome che ti viene in mente”.
“Grazie Academy e Cinecittà per questa serata. Posso avere 90 anni – ha infine concluso l’attrice prima della proiezione del film – ma dentro di me c’è ancora la ragazzina che sognava un mondo migliore, e qui stasera dobbiamo continuare a sognarlo”.
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