Tutti pazzi per George Clooney e Brad Pitt: unanimità tra pubblico e giornalisti

E c’è chi per accaparrarsi un posto in sala stampa salta addirittura la proiezione.

“God made stars” diceva Samuel Goldwyn, il più grande produttore di tutti i tempi. Sembra proprio il caso di George Clooney e Brad Pitt, protagonisti assoluti della domenica con Wolfs – Lupi Solitari di Jon Watts (fuori concorso), un buddy movie nostalgico e divertentissimo dove i due tuttofare sono costretti a collaborare per risolvere un grosso crimine. Per accaparrarsi un posto in sala stampa alla conferenza delle 14:00 alcuni giornalisti preferiscono mettersi in fila con ore di anticipo. Chi la sfanga, anche a costo di spintoni e piedi pestati è sicuramente ricompensato.

Quando Brad e George arrivano, rilassati e divertiti, dispensano sorrisi e battutine ed è subito show. Gli attori continuano a punzecchiarsi durante l’intero incontro, che si trasforma così nel più coinvolgente dall’inizio della mostra. Clooney non ne risparmia una al collega, in un continuum col film.

Giacca grigia e camicia bianca sbottonata Clooney, giacca azzurra e girocollo di cotone bianco per Brad. George nel rispetto dell’iconografia classica del divo hollywoodiano – e più di qualcuno ha pure notato una certa somiglianza con Barbera – , Brad in una versione più spiritosa col capello spettinato e l’aria un po’ stralunata. E fa un certo effetto a tutti i presenti rivederli insieme nel film e dal vivo dopo tanti anni – Burn After Reading dei fratelli Coen è del 2008 e poi c’è la Ocean’s Saga, e qualche altra cosa, in tutto 8 film in coppia. Invecchiati sì, ma sempre bellissimi e divertenti, soprattutto autoironici, dote che nessuna delle precedenti dive al botox aveva saputo sfoderare.

Guida il timone senz’altro George Clooney, un fiume in piena. ”L’ultima volta gli ho sparato in faccia e mi è piaciuto, ecco perchè ci abbiamo riprovato di nuovo 15 anni dopo” e “Quando ho letto la sceneggiatura e siamo arrivati sul set è stato chiaro che ci sarebbe stato facile provocarci a quel modo”. Tutti a sbellicarsi dalle risate. Mentre Brad Pitt incalza su Austin Abrams, un personaggio svitato della storia, “se siete preoccupati per noi pensate al povero Austin che ha dovuto recitare di notte in pieno inverno a New York in mutande”.

I toni si fanno più seri e qualcuno chiede che ne sarà della nuova generazione di attori con le piattaforme streaming. “Quando ho cominciato – commenta Clooney – c’erano 64 show televisivi e il lunedì mattina dalla posizione che occupava nella classifica del Daily Times capivi se avresti ancora lavorato. Adesso ce ne sono 700 di show, un sacco di lavoro per gli attori. La nostra industria ha bisogno delle piattaforme streaming. Tutti beneficiamo dell’uscita dei film, anche noi abbiamo lavorato duro per l’uscita di questo (il film sarà distribuito solo su Apple+ dal 27 settembre).

C’è una rivoluzione in corso nell’industria cinematografica: gli streamer hanno bisogno dei grandi distributori, quanto i distributori theatrical come Sony e Warner Brothers, che fanno questo lavoro da 100 anni, hanno bisogno degli streamer. Sono molto positivo per i giovani attori perché penso che abbiano molte più opportunità di quante ce ne fossero quando ero giovane io.” Prende quindi la parola una giornalista “le sto per porre una domanda che molti le avrebbero già voluto fare”. “Se sembro bello anche da così vicino?” continua a scherzare Clooney, ma il quesito è sull’impatto della sua lettera sul New York Times in merito al ritiro di Joe Biden dalla corsa alle presidenziali USA.

L’attore allora per un attimo cambia tono, diventa quasi istituzionale: “l’unico da applaudire è un presidente che si è ritirato per un atto di generosità che non avveniva da Washington. Sappiamo quanto non sia facile staccarsi dal potere”. E quando un membro della stampa chiede che differenza c’è nel fare gli attori o i produttori, mentre Brad risponde che “si tratta di due facce della stessa medaglia”, George, dopo aver sfottuto l’amico, confessa  “lui ha 74 anni, poverino (risate generali), io, invece, ne ho 63, siamo fortunati ad avere un lavoro e le nostre carriere. Distribuire significa in qualche modo continuare a fare il lavoro che amiamo. Non ho fatto molti film di recente, tornando sul set mi sono divertito di nuovo. Sono cresciuto in una fattoria tagliando foglie di tabacco a 3.30 $ all’ora. Questa è solo la ciliegina sulla torta per me, ed è bellissimo”.

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