Sundance, 2025: Atropia, prodotto da Guadagnino, è una satira militare che si perde un po’ per Strada

Un'aspirante attrice in un centro di addestramento militare si innamora di un soldato nell'opera prima di Hailey Gates, con Callum Turner e Chloë Sevigny

Atropia, l’esordio alla regia un po’ sconclusionato di Hailey Gates, è ambientato in una città immaginaria creata dall’esercito americano per addestrare le sue reclute. 

Che gli Stati Uniti costruiscano strutture di simulazione per rafforzare le operazioni di combattimento – in patria o all’estero – non sorprende. Nell’avvincente documentario d’archivio Riotsville, USA, Sierra Pettengill esplora città fittizie costruite dai militari negli anni ’60 per insegnare alla polizia tecniche antisommossa con la speranza di reprimere i movimenti di protesta. 

Dall’11 settembre, la spesa bellica degli Stati Uniti è schizzata alle stelle, con miliardi destinati alle operazioni all’estero e alla sicurezza interna.

La guerra rimane una delle esportazioni più redditizie di questa nazione, e in Atropia, presentato in anteprima al Sundance, Gates tenta di mettere in berlina le attività di questo centro di simulazione attraverso gli occhi di Fayruz (un’eccellente Alia Shawkat). 

È un’aspirante attrice che si alterna tra i ruoli di venditrice ambulante irachena e – nelle settimane più eccitanti – scienziata esperta di gas mostarda. 

Il film espande il cortometraggio di Gates Shako Mako, dove un personaggio simile (interpretato anche da Shawkat) pianifica la sua fuga da una zona di guerra simulata in un campo base dell’esercito registrando dei provini, segretamente, per agenti e casting director.

In Atropia, Gates, che ha anche scritto la sceneggiatura, aggiunge anche una storia d’amore un po’ ingombrante tra la nostra aspirante attrice e un soldato che interpreta un ribelle “atropiano” (Callum Turner). La loro storia d’amore aggiunge al film uno strato sentimentale che diluisce questa satira dell’imperialismo americano.

Gli elementi più affascinanti di Atropia svelano un altro livello del comparto militare: il rapporto di reciproco vantaggio tra l’industria cinematografica e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. 

È un fatto ben documentato che i registi che ottengono l’accesso a siti, equipaggiamenti o informazioni militari di solito sottopongono le sceneggiature a un processo di revisione. Osservando come attori, truccatori, scenografi e attrezzisti si guadagnano da vivere lavorando in questa simulazione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, Gates mostra la facilità con cui la gente comune contribuisce alla macchina da guerra della nazione. 

Sarebbe stato auspicabile che la regista avesse usato questo filo conduttore per commentare più incisivamente, anche con della satira, questa sorprendente relazione tra i militari e Hollywood.

Incontriamo Fayruz nel bel mezzo di una simulazione fallita: una bomba legata a un asino non è esplosa come avrebbe dovuto, spingendo i soldati e un gruppo di attori sottopagati a ricostruire la scena. Nella maggior parte dei casi, lavorare ad Atropia ispira le stesse lamentele della maggior parte dei lavori e ogni ufficio ha il suo arrivista. In Atropia è Fayruz, che prende sul serio i suoi ruoli e si sforza di aiutare i suoi colleghi, come Maria (Shaholly Ayers), a prepararsi connettendosi al background dei loro personaggi. La maggior parte dei suoi colleghi, come Noor (Zahra Alzubaidi), se ne frega e fa notare correttamente che sono solo una vetrina per l’addestramento militare. 

Eppure, Fayruz persiste, e quando sente che una famosa star visiterà il loro “set”, manipola la simulazione per massimizzare il suo tempo sul palco.

Questa potrebbe essere la sua occasione per ottenere un ruolo vero. I tempi comici scattanti di Shawkat funzionano bene all’inizio ma le motivazioni di Fayruz per prendere tutto questo così seriamente rimangono un po’ troppo opache, considerando che lei stessa è irachena e la sua famiglia non approva.

Quando Fayruz incontra Abu Dice (Turner), un soldato appena tornato da una missione in Iraq, la loro relazione inizia con una nota strana e un po’ umoristica prima di assestarsi sui tipici ritmi da commedia romantica. 

Man mano che la passione tra Abu Dice e Fayruz si intensifica, la satira del complesso militare di Atropia passa in secondo piano e la commedia non sempre funziona mentre la satira diventa una raccolta ripetitiva. Gates parte con una premessa incredibilmente avvincente, facendo luce sulla portata della propaganda militare negli Stati Uniti, ma nel voler affrontare troppo, il suo film finisce per non dire abbastanza.