Allégorie Citadine segna la seconda collaborazione tra Alice Rohrwacher, candidata all’Oscar per il corto Le pupille e regista di Lazzaro Felice, e JR, lo street artist e regista, anche lui candidato all’Oscar con il film Visages, Villages. Il loro primo lavoro insieme, il primo film di questa trilogia, Omelia Contadina, era stato presentato alla Mostra del Cinema nel 2020. Allegorie Citadine è stato presentato fuori concorso sabato scorso.
“I tre episodi potrebbero quasi diventare un film,”dichiara Alice Rohrwacher. Il corto, che dura poco più di venti minuti, è ispirato al Mito della Caverna raccontato da Platone nella Repubblica. “Entrambi lavoriamo con le immagini,” spiegano i due artisti, “che certamente possono essere illusioni, ma possono anche diventare strumenti di lotta e liberazione del pensiero.”
Nella caverna di Platone, le persone incatenate scambiano per realtà le ombre proiettate sul muro. “Che accadrebbe se le persone rompessero le catene e si voltassero dall’altra parte?” si chiede Alice Rohrwacher, mentre JR aggiunge: “Per noi, il regista Leos Carax, che nel film interpreta se stesso, incarnava perfettamente il punto di vista di una persona libera dai preconcetti.”
In questa conversazione con The Hollywood Reporter Roma, i registi discutono anche dello stato attuale dell’industria cinematografica e dell’importanza di un ricambio generazionale per mantenere viva l’eredità del cinema e rinnovarne il linguaggio. A patto di non diventare schiavi dell’intelligenza artificiale.
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