Good Energy, una società di consulenza che mira a semplificare la rappresentazione del clima sullo schermo, ha collaborato con il Buck Lab for Climate and Environment del Colby College per rilasciare il Climate Reality Check, uno strumento per misurare la rappresentazione del cambiamento climatico sullo schermo. Si ispira al popolare Bechdel-Wallace Test, che misura la rappresentazione delle donne in tv e nei film.
Il Climate Reality Check è una valutazione diretta in due parti che chiede se, uno, il cambiamento climatico esiste in un progetto e, due, se un personaggio lo sa. In confronto, il Bechdel Test verifica che, in primo luogo, in un progetto siano presenti almeno due donne; in secondo luogo, che queste donne parlino tra loro; in terzo luogo, che discutano di qualcosa che non sia un uomo.
Lo scopo del test è fornire uno strumento semplice per gli operatori dell’industria dell’intrattenimento per valutare le loro storie, per i ricercatori per misurare se la rappresentazione del cambiamento climatico sia presente in un gruppo di storie e per il pubblico per vedere se Hollywood sta rappresentando la loro realtà sullo schermo. È stato sviluppato in consultazione con più di 200 scrittori, showrunner, dirigenti ed esperti di comunicazione per garantire che sia facile, misurabile e stimolante dal punto di vista creativo.
Il cambiamento climatico agli Oscar
In concomitanza con la sua pubblicazione, i ricercatori del Colby College hanno applicato il Climate Reality Check ai candidati agli Oscar 2024. Tredici dei 31 film candidati di quest’anno soddisfacevano i requisiti di ammissibilità del Climate Reality Check, ovvero essere ambientati sulla Terra e svolgersi nel presente o nel prossimo futuro; tre dei 13 film ammissibili hanno superato il test, ovvero Barbie, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One e Nyad.
“Il test Bechdel-Wallace ha esordito in un fumetto del 1985. Quattro decenni dopo, è ancora uno degli strumenti più efficaci per misurare la rappresentazione femminile nel cinema e nella televisione. Good Energy si è proposto di catturare la stessa qualità scanzonata ma incisiva nella misurazione della visibilità del clima”, ha dichiarato Anna Jane Joyner, fondatrice e CEO di Good Energy.
“Sono entusiasta di vedere che molti dei miei film preferiti nominati agli Oscar dell’anno scorso hanno superato il Climate Reality Check”, continua. “È una chiara dimostrazione che il riconoscimento della crisi climatica sullo schermo può essere fatto in modi divertenti e artistici che sono autentici per la storia. Un’ulteriore prova del fatto che il pubblico desidera vedere riflesso sullo schermo il proprio mondo e la propria esperienza, che ora include universalmente la crisi climatica”.
“La più grande minaccia del nostro tempo”
Matthew Schneider-Mayerson, professore associato di inglese al Colby College, ha aggiunto: “Gli esseri umani sono animali narratori e il cambiamento climatico è la più grande storia del nostro tempo. Riguarda ogni aspetto della nostra vita e minaccia tutto ciò da cui dipendiamo e che ci è caro, eppure è stato assente dalle storie che consumiamo”.
“Il Climate Reality Check è uno strumento semplice, illuminante e potente che può essere utilizzato per valutare qualsiasi gruppo di narrazioni – da film e programmi televisivi a videogiochi e romanzi – in base al loro riflesso della nostra realtà climatica”. E conclude: “In questo modo, il Climate Reality Check fornisce una nuova e necessaria prospettiva sulla narrazione in e per un mondo in fiamme”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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