Ryan Gosling: “Con The Fall Guy raccontiamo gli stuntmen e il loro prezioso lavoro nel cinema”

Dopo l'anteprima al SXSW, l'attore e il regista David Leitch hanno presentato il film a Los Angeles per ricordare "gli eroi non celebrati che rischiano davvero la vita per regalare sequenze memorabili"

Dopo aver presentato The Fall Guy in anteprima al SXSW Film Festival martedì 12 marzo, Ryan Gosling ha fatto un salto a Los Angeles per una proiezione speciale mercoledì 13 sera.

Al The Grove lo hanno raggiunto il regista David Leitch e i co-protagonisti Emily Blunt, Winston Duke, Hannah Waddingham e Stephanie Hsu. Il progetto vede Gosling nei panni di uno stuntman che ha abbandonato il mestiere e che vi ritorna quando il protagonista di un film (interpretato da Aaron Taylor-Johnson) diretto dalla sua ex (Blunt) scompare.

Gosling e la fine delle ingiustizie

“Ho partecipato a un programma televisivo d’azione per ragazzi chiamato Young Hercules, e in pratica ho avuto una controfigura per tutta la vita”, ha dichiarato Gosling a proposito del suo rapporto di lunga data con gli stuntmen.

“C’è questa sorta di dinamica consolidata per cui arrivano sul set, fanno tutte le cose più belle, rischiano tutto, e poi scompaiono nell’ombra e tutti noi facciamo finta che non ci siano mai stati. Tutti gli altri sul set ricevono credito, ma c’è una sorta di tacito accordo sul fatto che loro non ne ricevono”. Ha affermato l’attore, prima di dichiarare scherzosamente: “Oggi questa ingiustizia finisce!”.

E ha continuato: “Ci sono voluti otto stuntman per fare The Fall Guy, e ci sono stati momenti in cui ho pensato: ‘Dovremmo fare un film o rapinare una banca? Perché questa è la più grande squadra di rapinatori di sempre’.

“Era come gli Avengers o qualcosa del genere, e molti di loro probabilmente erano gli Avengers, se si guarda ai loro curriculum,” aggiunge l’attore. “Ho beneficiato del loro lavoro e del loro aiuto fin da quando ho iniziato, quindi è stato un piacere raccontare la loro storia e, in qualche modo, cercare di riflettere su quanto siano vitali e quanto sia importante ciò che fanno”.

I cannon roll

Uno degli stuntman del film, Logan Holladay, ha ricevuto un riconoscimento durante la proiezione, in quanto gli è stato conferito il Guinness World Record per il maggior numero di “cannon roll”, uno stunt nel quale un cannone ad aria compressa viene usato per sparare una macchina in aria e simulare un incidente, raggiungendo gli otto giri e mezzo in una scena mentre era impegnato come stunt driver di Gosling.

“Mi ha allacciato le cinture in un’auto per un’acrobazia che stava per fare. E poi fa otto cannon rolls e mezzo, un record mondiale, dopo mi tira fuori dall’auto e mi dà una pacca sulla spalla per l’acrobazia che però ha appena fatto lui per intero. In qualsiasi altro film non lo sapresti, ma in questo film sì”.

Una celebrazione degli stuntman

Leitch, ex stuntman egli stesso, ha anche sottolineato quanto il film sia importante per lui, dicendo che voleva che fosse “non solo una celebrazione dei film d’azione, ma anche una celebrazione delle acrobazie e degli stuntman dietro le quinte, gli eroi non celebrati che rischiano davvero la vita per regalare alcune delle sequenze più memorabili del cinema, e il duro lavoro che fanno e la gioia che provano nel farlo”.

Waddingham ha scherzato sul palco: “Credo che in una vita diversa, se avessi avuto il coraggio, mi sarebbe piaciuto fare la stuntwoman. L’ho detto a David e alla produttrice Kelly McCormick, e poi si sono resi conto che potevo fare un po’ di tutto, ma in modo piuttosto limitato, e quindi la comunità degli stunt probabilmente non deve preoccuparsi che io mi unisca a loro”.

Traduzione di Pietro Cecioni