“Deadpool & Wolverine”: Disney Ha Imparato A Dire Le Parolacce

Il 24 luglio è finalmente sbarcato nelle sale italiane, Deadpool & Wolverine, 34º film del Marvel Cinematic Universe (MCU), sequel di Deadpool 2 (2018), nonché vero e proprio debutto in casa Disney per il mercenario più sboccato di tutti i tempi

Chi dopo l’acquisizione di 20th Century Fox si aspettava un Deadpool in formato famiglia resterà piacevolmente sorpreso nel vedere come il proprio beniamino non abbia perso il gusto per la violenza, le battute a sfondo sessuale e quello sfrontato autocompiacimento che lo hanno reso così popolare.    

Prodotto da Marvel Studios, Maximum Effort (la società di produzione di Ryan Reynolds già coinvolta nei due precedenti capitoli) e 21 Laps Entertainment, Deadpool & Wolverine, diretto da Shawn Levy (Real Steel e Free Guy), riunisce sul grande schermo due dei personaggi più iconici e amati dell’intero universo Marvel come l’irriverente Deadpool (Ryan Reynolds) e lo scontroso mutante dallo scheletro d’adamantio Wolverine (Hugh Jackman). Oltre alle due star, spiccano nel cast una bravissima Emma Corrin (A Murderer at the End of the World) e il sempre convincente Matthew Macfadyen (Succession).

Scritta da Ryan Reynolds insieme al regista Shawn Levy, al duo Rhett Reese e Paul Wernick (già apprezzati nei precedenti film di Deadpool) e allo sceneggiatore Marvel Zeb Wells, la pellicola è un’irresistibile perla di metacinema. Infarcita di gag spassose, battute taglienti e situazioni al limite del ridicolo, riesce nell’impresa di non annoiare malgrado le 2 ore di visione e un plot quasi inesistente.  

Deadpool & Wolverine segue le vicende di Wade Wilson/Deadpool, supereroe in crisi arruolato dal TVA – Time Variance Authority (organizzazione comparsa per la prima volta nella serie di Disney+ Loki) per una missione molto speciale, che lo porterà sulle tracce del più tormentato degli X-Men, Wolverine.

Più che a un film di supereroi, sembra di assistere a un divertente spettacolo di stand up comedy, dove l’ironia di Reynolds si armonizza alla perfezione con la drammaticità di Hugh Jackman. Un’alchimia rara a dimostrazione di come la complicità vista tra i due attori durante il battage pubblicitario sia più di una semplice trovata commerciale.

Come per la maggior parte delle pellicole MCU, l’aspetto tecnico non è certo un problema. La CGI s’integra perfettamente con la narrazione regalando al pubblico un’esperienza visiva di assoluto livello. La domanda che tutti si pongono a questo punto è: riusciranno Deadpool & Wolverine a salvare il Marvel Cinematic Universe?

Dopo Avengers: Endgame (2019), qualcosa si è incrinato nell’industria cinematografica di stampo supereroistico. Una situazione ben chiara a Disney, che con Deadpool & Wolverine torna finalmente a rischiare. Già, perché il film di Levy è la cosa meno disneyana degli ultimi vent’anni. Un film sporco, sanguinolento e volgare che finalmente la smette di prendersi sul serio. Nato dalle ceneri della 20th Century Fox (che non smette mai di omaggiare), Deadpool & Wolverine è un film con un’identità ben precisa e un villain ancora più ben definito: la stessa Disney.

Ammettendo il flop del “multiverso” e l’errore degli ultimi anni di non ascoltare i propri team creativi (in primis regista e sceneggiatori), il presidente della Marvel, Kevin Feige, si affida al genio di Ryan Reynolds dandogli per la prima volta carta bianca. Una scelta ripagata dal battage pubblicitario e dalle critiche positive che hanno accompagnato l’uscita del film. Difficile capire se l’MCU abbia davvero imparato la lezione, ma per il momento possiamo gustarci una delle migliori produzioni Marvel da 5 anni a questa parte.

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