Agli Oscar di domenica 10 marzo, l’annuncio non convenzionale di Al Pacino del vincitore del miglior film ha spinto alcuni spettatori a chiedersi se la star de Il Padrino stesse improvvisando. L’attore però ha voluto precisare, poche ore dopo, di aver seguito in gran parte il copione dell’Academy.
“Sembra che ci siano state delle polemiche sul fatto che ieri sera non ho citato tutti i film per nome prima di annunciare il premio per il miglior film”, ha spiegato Pacino in una dichiarazione pubblicata lunedì 11 marzo. “Voglio solo chiarire che non era mia intenzione ometterli, ma piuttosto una scelta dei produttori di non ripeterli visto che erano già stati messi in evidenza individualmente durante la cerimonia. Sono stato onorato di far parte della serata e ho scelto di seguire il modo in cui i produttori hanno voluto che questo premio fosse annunciato”.
“Mi rendo conto che essere candidati è una pietra miliare nella vita di una persona e non essere riconosciuti pienamente è offensivo e doloroso”, ha continuato Pacino. “Lo dico come persona che ha un forte legame con registi, attori e produttori, quindi mi immedesimo profondamente in coloro che sono stati offesi da questa svista, ed è per questo che ho sentito la necessità di fare questa dichiarazione”.
Al Pacino e la rottura della formula tradizionale
Durante la cerimonia, Pacino ha annunciato il vincitore del premio più importante della serata dicendo: “Dieci film meravigliosi sono stati candidati, ma solo uno si aggiudicherà il premio per il miglior film”. Non ha elencato tutti i film della categoria, passando invece direttamente alla busta, cosa che ad alcuni è sembrata frettolosa e un po’ deludente. “Devo guardare la busta per questo, e lo farò”, ha detto Pacino durante la diretta. “Eccola qui. E i miei occhi vedono Oppenheimer. Sì, sì”.
Per tutta la serata, e in realtà come ogni anno, l’Academy ha reso omaggio ai singoli candidati al miglior film con vari filmati, ritenendo che che tali presentazioni avessero svolto sufficientemente il compito di dare un riconoscimento ai film. La produttrice della cerimonia degli Oscar Molly McNearney ha dichiarato a Variety che, per evitare che lo show si prolungasse, non sono stati dati a Pacino “ulteriori filmati da mostrare”. McNearney ha poi aggiunto: “Non gli abbiamo dato nomination da leggere. Mi scuso se la nostra decisione lo ha poi messo in difficoltà”.
Senza Michelle Pfeiffer, ma rispettando la scaletta
Fino a martedì 5 marzo Pacino avrebbe dovuto annunciare il miglior film insieme alla sua co-protagonista di Scarface Michelle Pfeiffer, ma quest’ultima è rimasta a New York per problemi familiari. Sabato 9 marzo, durante le prove degli Oscar al Dolby Theatre, Pacino si è esercitato a pronunciare il suo discorso da solo, senza i nomi dei candidati, come ha poi fatto durante la diretta, secondo una fonte che era presente.
Dopo la cerimonia, il capo dell’Academy Bill Kramer ha elogiato il discorso di Pacino al New York Times. “Tutto è andato benissimo”, ha affermato Kramer. “Si è divertito lì sul palco”.
Il clamore per il modo in cui Pacino ha annunciato il premio durante la notte degli Oscar ha inoltre messo in ombra un’altra notizia che l’attore ha dato lunedì 11 marzo: il suo memoir Sonny Boy sarà pubblicato in autunno da Penguin Press. Almeno su questo testo, Pacino avrà l’ultima parola.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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