In un’epoca di maggiore consapevolezza, Ansia non poteva che essere la protagonista di Inside Out 2, sequel del successo animato diretto da Pete Docter, uscito nel 2015. Le emozioni diventano più complesse nel momento di passaggio della protagonista Riley dalla fanciullezza all’adolescenza, eppure a continuare a stupire del mondo interiore della Disney Pixar è come parli indistintamente di e a tutti: bambini, adolescenti, adulti e qualsiasi variante dell’essere umano a qualsiasi sua età.
Riesce a farlo anche il suo secondo film, diretto stavolta da Kelsey Mann, cercando di mantenersi contemporaneo con l’esplorazione di un sentimento che distrugge la nostra tranquillità, ma solo, paradossalmente, con l’intento di proteggerci. Non riproponendo la stessa meraviglia del titolo precedente, pur indagando con acutezza ciò che si aggira al nostro interno quando da piccoli esseri che camminano sul mondo cominciamo a trasformarci in vere persone.
La coscienza di sé nasce dalle convinzioni che maturiamo ogni giorno e proprio come nel primo Inside Out le isole della personalità si arricchiscono con la nozione di felicità impossibile da separare dalla tristezza. Così il sequel ci trasporta, tra flussi di coscienza e mondi dell’immaginazione, fino alla sorgente della nostra formazione, nella conoscenza profonda e sempre in mutamento di se stessi.
L’essenza del sé
“Sono una brava persona” è ciò che continua a ripetere “l’essenza” di Riley, l’oggetto circolare e luminoso che Gioia protegge a ogni costo e che intraprenderà un viaggio impossibile e tortuoso pur di ritrovarlo, dopo essere stato scaraventato lì dove tutti i pensieri repressi vanno tenuti lontano.
Inside Out 2
Cast: Amy Poehler, Maya Hawke, Kensington Tallman, Liza Lapira, Tony Hale, Ayo Edebiri, Adèle Exarchopoulos
Regista: Kelsey Mann
Sceneggiatori: Meg LeFauve
Durata: 97 min
Ma gli assunti di assolutezza appartengono a chi il mondo non l’ha ancora conosciuto e, quindi, non sa davvero chi è nel profondo, pronto a scoprirlo non ragionando più per dogmi e manicheismi, ma anche questa volta mescolando le varie parti del sé per formarne poi uno solo, pieno di tutte le sue sfumature. Unico, anche se con Inside Out, e ora Inside Out 2, riesce a parlare a tutti. Personale, pur raccontato nella maniera più universale possibile.
E così Inside Out 2 usa la storia di una teenager alle soglie della pubertà nel pieno dei tre giorni di un campo estivo di hockey che vivrà come un primo assaggio di cosa sarà il futuro. Un percorso fatto di amicizie che resteranno, anche quando intraprenderanno strade diverse. Di boyband da rinnegare e ciuffi da tingersi di rosso. Di progetti che, però, saranno da riscrivere, in preda a sensazioni più pronunciate di quei sentimenti “semplici” seppur essenziali come Tristezza e compagne.
Inside Out 2: le emozioni che ci muovono
Una riflessione su quanto sia facile proiettare su noi stessi un modo di essere che troviamo sia più accettabile per il fuori – il mondo, la società, il gruppo figo di ragazze del liceo – acconsentendo di cambiare (non sempre in meglio), fino a conformarci.
Ma il film si focalizza anche sul combattere lo stesso timore di dover rispettare degli standard che sentiamo imposti, riuscendoci soltanto nel momento in cui ci ricordiamo di non dimenticarci chi siamo, di non screditarci, di non sottostimare il nostro potenziale. E, soprattutto, non lasciando che la gioia si affievolisca quando si diventa grandi.
Mentre con la solita commozione guardiamo ai personaggi interiori di Inside Out 2, sono le loro soggettive che spiegano come ogni passo che Riley dovrà compiere sarà guidato, sostenuto – anche se a volte sbagliato – dalle sue emozioni. Che è ciò che abbiamo dentro che ci mette in movimento, ci fa agire, ci spinge in avanti. È necessario solo scegliere, fare la prima mossa. Il resto, poi, si vedrà.
Finiamo dunque per accogliere anche Ansia, accompagnata da Imbarazzo, Ennui e Invidia. Sapendo che sarà sempre lì, con tutte le buone intenzioni, volendo solo difendersi (e difenderci). Ma crescere significa anche non poter fare previsioni. E può esserci un po’ di tristezza, rabbia, paura, disgusto, ma anche di gioia e bellezza in questo.
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma