È morto a 91 anni Rinaldo Smordoni, indimenticabile protagonista assieme a Franco Interlenghi nel 1946 del film Sciuscià, il capolavoro neorealista di Vittorio De Sica, vincitore del primo Oscar italiano e del primo Nastro d’Argento della storia del Sngci.
Nel 2014 è stato uno dei protagonisti del documentario di Mimmo Verdesca Protagonisti per sempre, selezionato per i Nastri d’argento e premiato al Giffoni Film Festival, mentre nel 2016 ha partecipato al docufilm Sciuscià 70 sempre di Verdesca. Nel 2022 ha presentato il nuovo restauro 4k di Sciuscià al Festival del Cinema Ritrovato, dove il numeroso pubblico bolognese gli ha tributato una lunga e calorosa standing ovation con cinque minuti di applausi.
“Seppur nella vita abbia fatto tutt’altro mestiere, vestire i panni del piccolo Giuseppe, sotto la direzione di De Sica, fu un’esperienza che mi ha segnato per sempre”, ha detto in un’intervista al Messaggero in occasione dei 90 anni Smordoni, che è stato un marmista e per 31 anni un autista di autobus dell’Atac a Roma.
Smordoni attrasse subito l’attenzione di De Sica per la sua presenza scenica e la sua naturalezza e tutto il film fu costruito sul suo personaggio. Per questo il ruolo della madre fu affidato alla sua stessa mamma e chiesero direttamente a lui di selezionare uno degli altri ragazzini. E lui scelse Franco Interlenghi.
In seguito recitò in due altri film: fu Gavroche in Caccia all’uomo (1948), un adattamento de I miserabili, e ebbe una piccola parte in 11 uomini e un pallone (1948). Poi si ritirò dalle scene.
(Ansa)
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