“Amici per caso”, il film di Max Nardari che affronta il tema dell’omofobia

Dal 24 luglio nei cinema. L'intervista con il regista.

Dopo “Di tutti i colori”, “La mia famiglia a soqquadro”, “Ritorno al presente” e “Diversamente”, Max Nardari torna sul grande schermo con una commedia degli equivoci, il cui titolo è già tutto un programma: “Amici per caso”. Un film dal ritmo serrato, condito da esilaranti colpi di scena, che fa riflettere su come dall’incontro e scontro tra due persone molto diverse, si possa imparare parecchio l’uno dall’altro e come sia il caso che, a volte, fa nascere le più imprevedibili amicizie.

Nel cast di “Amici per caso”, che arriverà in sala il 25 luglio con Adler Entertainment, spiccano Filippo Contri, Filippo Tirabassi Rocco Fasano, Beatrice Bruschi e Marina Suma. La colonna sonora del film, che contiene un brano inedito di Jean Michel Byron, frontman dello storico gruppo dei Toto, è realizzata da Nardari con Matteo Passarelli ed è distribuita da Warner Music Italia. Hollywood Reporter Roma ha incontrato il poliedrico regista e produttore Max Nardari.

Poster Amici per caso di Max Nardari

“Amici per caso”, di Max Nardari, dal 25 luglio al cinema

Max, come nasce l ‘idea di “Amici per caso”?

Il film “Amici per caso” nasce da un cortometraggio che ho realizzato nel 2010 dal titolo “ Lui e l’altro” che vedeva protagonisti Alessandro Borghi, Ivan Bacchi e Giorgia Wurth. Fu uno dei primi lavori di Borghi e il corto all’epoca vinse un sacco di premi. L’idea del film nasce durante un chiacchierata sul tema della difficoltà di affittare casa a persone diverse tra loro, in particolare trattando la convivenza tra un coinquilino etero e uno gay. Abbiamo pensato che per poter metabolizzare certi argomenti tanto discussi, che sollevano polemiche sempre più accese, la cosa migliore fosse trovare una chiave comica, vedendo il lato divertente di ogni situazione. Sono convinto che un buon film possa parlare ai cuori della gente meglio di qualsiasi cosa e che se regali al pubblico una risata, le persone riescono ad accettare molto più facilmente argomenti che per alcuni sono ancora tabù. Io e gli altri due sceneggiatori Alba Maria Calicchio e Daniele Malavolta decidemmo di svilupparne un lungometraggio per il cinema . La sceneggiatura è stata riscritta varie volte anche perché negli anni avevamo incontrato dei produttori che volevano fare il film ma che poi si rivelarono inconcludenti. Ognuno di noi negli anni ha portato avanti altri progetti, ma avevamo sempre nel cuore questo film finché si sono manifestate le condizioni favorevoli per realizzarlo autonomamente. Con la mia società Reset Production ho vinto un bando in Umbria e da lì è partito finalmente tutto. Nonostante sia partito come un piccolo progetto indipendente, ora posso dire che il risultato è sorprendente: sono entrati in coproduzione con Adler Entertainment che cura anche la distribuzione, sono entrati poi vari sponsor e infine c’è stata questa bellissima soddisfazione di chiudere un contratto di distribuzione della colonna sonora del film con Warner Music Italy.

Cosa c’è di innovativo in “Amici per caso” rispetto altri film da te diretti?

Innanzitutto la sceneggiatura del film che abbiamo realizzato si rifà alle migliori commedie americane di successo come “Il matrimonio del mio miglior amico” . Il mio obiettivo da autore e regista era “confezionare” una commedia brillante capace di arrivare tutti, originale per il modo in cui viene trattato il tema dell’omofobia. Si tratta infatti di un “buddy movie”, dove l’amicizia è la vera protagonista. Proprio in questo sta la particolarità del progetto: in un film a tematica anche gay ho voluto raccontare, attraverso i due protagonisti, l’amicizia e non una storia d’amore. Il calcio è l’elemento unificatore tra i due mondi in apparenza inconciliabili ed anche il contesto attorno al quale ruotano diverse situazioni del film. Un altro punto a favore rispetto l’originalità del film è che in Italia c’è una diffusa riluttanza a girare scene musical in quanto viene considerato troppo si pensa essere più frivolo rispetto alla narrazione classica. Ho voluto inserire due brevi scene di musical all’interno del film sia per andare un pò controcorrente a questa diceria, sia perché la musica è parte fondamentale e riesce a unire le diversità.

Come ti sei trovato con il cast artistico?

Sono tutti giovani e talentuosi ragazzi che hanno saputo incarnare i personaggi del mio film con mestiere e tanta professionalità. Personalmente amo realizzare cast ricchi di artisti emergenti e attori del calibro di Marina Suma. Mi sono divertito a far sperimentare a Mirko Frezza un ruolo inedito nella sua filmografia che usualmente lo vede protagonista di film sempre drammatici. L’intento di realizzare una commedia per tutti è stato quindi possibile non solo grazie alla scrittura e alla regia, ma unendo il pubblico giovane di attori come Filippo Contri, Filippo Tirabassi, Rocco Fasano e Beatrice Bruschi con quello più adulto dei veterani della commedia italiana e della tv popolare (Daniel McVicar, star di Beautiful) . Un vero mix di facce, stile e pubblico, riuscito grazie al lavoro collettivo di più persone del mio team. Dirigere un cast così ricco e diverso allo stesso tempo non è stata una sfida facile, ha richiesto molta attenzione e tantissimo ascolto. Personalmente amo entrare in connessione con gli attori per metterli nelle condizioni di trovarsi a loro agio sul set. Lavoro in preparazione le settimane prima sul testo e le intenzioni che discuto direttamente con il cast e amo confrontarmi sulle proposte che arrivano spontaneamente. Sono convinto che la ricchezza di un lungometraggio sia il contributo di tutti e per questo ogni imput può essere prezioso.

Sappiamo che ci sono novità anche sul lato discografico…

Sono autore da oltre 25 anni per tanti artisti italiani, ho già lavorato per Raf e per tanti altri ma solo negli ultimi anni, avendo maturato esperienza sia nel campo musicale che nel cinema, ho sentito la necessità di unire questi due mondi. Ho lavorato molto sul disco insieme a Matteo Passarelli, un bravissimo compositore, per realizzare una colonna sonora fresca e accattivante di ben 26 tracce, che è piaciuta molto alla Warner Music Italy che ha deciso di distribuirla in tutti gli stores digitali del mondo. Io stesso ho cantato in inglese alcuni brani dell’album, uno in particolare con Marina Suma che è nel cast e uno con un’altra attrice bravissima, Clizia Fornasier. Nel disco ci sono anche brani del giovane promettente Azzena che ha dato voce a Rocco Fasano in “Marry me”, brano di punta del film e un suo inedito dal titolo “Ci pensi mai”. Inoltre sono riuscito ad ottenere un brano inedito della star internazionale Jean Michel Byron, frontman dello storico gruppo dei TOTO, dal titolo “A different World”. L’artista è anche presente nel film nei titoli di coda che canta il brano che chiude il film. Parallelamente all’uscita del film il 25 luglio usciranno a rotazione per vari mesi anche i relativi videoclip della colonna sonora, sempre targati Warner. Per primo uscirà “Marry Me” cantato da me con Azzena, a seguire a settembre il singolo di Azzena , poi “I’m Back” con Marina Suma e poi tanti altri. Questa mia idea di unire la musica al cinema sarà anche un’ottima promozione al film perchè tutti i giovani che ascolteranno la colonna sonora saranno incuriositi a vedere il film, e viceversa.

Quale vorresti fosse il prossimo step della tua carriera?

Dopo quattro film di cui uno internazionale con la Russia (“Di tutti i colori”) e uno di gran successo in prima serata su RAI 1 (“La mia famiglia a soqquadro”) di cui ho anche venduto il remake a Warner Bros, sento di aver maturato il linguaggio e le storie che mi appassionano. La commedia intelligente, quella che arriva a tutti, in Italia è stata il pilastro del cinema post neorealista che però, con sempre più difficoltà, trova apprezzamento dalla critica, dai festival e dalla stampa. I miei progetti futuri prevedono sicuramente il sequel del film che è già in sviluppo e vorrei realizzare anche un vecchio sogno, quello di scrivere e dirigere un grande film musical. Sono sicuro che prima o poi, anche l’industria cinematografica italiana sarà capace di riconoscere il talento di chi lavora nella commedia pura, non ibridata con altri generi. Vincere un Premio prestigioso con un mio film rappresenterebbe il traguardo della mia carriera da regista e autore. Un riconoscimento che per chi fa il mio mestiere è importante e aiuta a trovare nuove possibilità e ad aprire orizzonti inediti. Sono consapevole che se fai commedia in Italia è quasi impossibile vincere premi per cui la sfida in quel senso è ancora più ambiziosa. Sento di avere molta fantasie e amo osare per stupire lo spettatore. Credo che abbiamo bisogno di rinnovare il genere, di sperimentare e ricercare nuovi punti di vista della commedia. Spero di poter contribuire a farlo e invito tutti ad andare al cinema il 25 luglio a vedere Amici per Caso, che tra l’altro si potrà vedere come tutti i film europei a solo 3.50 euro. Il futuro del film sarà la piattaforma , per ora non sappiamo quale , ma nel frattempo invito tutti a stare quest’estate sotto l’ombrellone al mare ad ascoltare la colonna sonora pop dance del film Amici per caso che troverete su Spotify e tutti i vari stores digitali.

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