Animali randagi, “road movie” verso la morte. Giacomo Ferrara e Andrea Lattanzi: “I nostri personaggi sono outsider di paese, grotteschi ma drammatici”

L'opera prima di Maria Tilli uscirà nelle sale il 27 giugno. Il film racconta un viaggio in ambulanza per portare in Serbia un malato di cancro terminale e sua figlia, interpretati da Ivan Franěk e Agnese Claisse. La regista: "La provincia ha un rapporto molto diverso con la fine della vita rispetto alle città". L'intervista di THR Roma

“In contesti come la provincia, il rapporto con la morte è consueto”, racconta Maria Tilli, regista di Animali randagi. Il film, sua opera prima, uscirà nelle sale il 27 giugno distribuito da Adler Entertainment. “Si hanno in casa animali che poi si uccidono, le persone muoiono in casa e lì vengono poi esposte. Il rapporto è quindi anche diverso rispetto a una provincia più industriale, o una città. L’eutanasia, quindi, si inserisce in questo mondo in modo molto naturale”.

Scritto dalla stessa Tilli, da Matteo Corradini e Fabrizio Franzini, Animali randagi racconta un viaggio che parte proprio dalla provincia e che ha come destinazione finale la morte. Luca (Andrea Lattanzi) e Toni (Giacomo Ferrara) sono infatti due paramedici in un paese piccolo, in cui non succede quasi niente: l’unico modo di passare il tempo, per loro, è fare uso di alcool e droghe. Un giorno ricevono l’incarico di trasferire un paziente all’estero per un trattamento medico speciale. Si tratta di Emir (Ivan Franěk), malato terminale di cancro che deve tornare in Serbia. Emir ha chiesto a Maria (Agnese Claisse), la figlia che non vede da molto tempo, di viaggiare con lui. La verità è che Emir spera di ristabilire il suo legame con lei, prima che sia troppo tardi.

L’occasione per riallacciare i rapporti è rappresentata dal tragitto verso la Serbia, percorso in ambulanza dai quattro protagonisti: “Come Luca e Toni, anche noi abbiamo affrontato questo viaggio in ambulanza, con il caldo, abbiamo vissuto la fatica di portare queste due persone”, racconta Lattanzi. E aggiunge Ferrara: “Anche io vengo dalla stessa provincia di Maria, conosco molto bene la situazione che voleva raccontare. E, come Andrea, ho visto nei nostri personaggi questi due outsider di paese, grotteschi, ma con una grande drammaticità dentro. Sul set è stata un’esperienza catartica, perché abbiamo vissuto il loro stesso viaggio”.

Luca e Toni sono, conclude Maria Tilli, due animali domestici: “Vorrebbero dimostrare il contrario, ma non escono mai dalla loro comfort zone. E, per essere animali randagi, quello si deve fare: uscire dalla propria comfort zone”.

Guarda l’intervista integrale per Animali randagi: