Franco Califano rivive a Sanremo grazie al film con Leo Gassmann che canta Tutto il resto è noia

Il biopic per la tv in onda su Rai Uno l'11 febbraio racconta la storia umana e artistica del Califfo, nel periodo che va dagli esordi nel mondo dello spettacolo fino alla metà degli anni Ottanta. Il film presentato questa sera dallo stesso protagonista sul palco di Sanremo

Il biopic per la tv in onda su Rai Uno l’11 febbraio racconta la storia umana e artistica di Franco Califano, nel periodo che va dagli esordi nel mondo dello spettacolo (come attore di fotoromanzi) durante la Dolce Vita fino alla metà degli anni Ottanta, quando rinascerà musicalmente dopo varie vicende giudiziarie. Ad interpretare il cantautore romano Leo Gassmann, che si è aggiudicato la parte dopo una lunga serie di provini.

Il film, diretto da Alessandro Angelini e prodotto da Greenboo Production e Rai Fiction, verrà presentato questa sera sul palco di Sanremo, in cui il cantautore romano vinse nel 1973 come autore di Un grande amore e niente più cantata da Peppino di Capri.

“Califano mi piace perché rappresenta un anello di congiunzione tra una romanità passata e quella del presente. Perché è l’esempio di qualcuno che nella vita nasce e cresce in situazioni molto difficili, molto dure e poi però riesce a scegliere il sorriso per non mostrare un certo tipo di debolezza. Uno che è riuscito a creare, a scrivere canzoni che fanno parte della nostra storia,  raccontando in una maniera veritiera parti della società che spesso non vengono messe in luce” racconta il cantante che ha recentemente regalato ai lettori di THR Roma l’anteprima del suo nuovo video Dammi un bacio, Ja, sigla della serie tv Un Professore. 

Il nipote di Vittorio Gassmann e figlio di Alessandro è entrato subito nella parte del Califfo e ne ha vestito i panni senza diventarne l’imitatore, ma incarnando magistralmente le sue due anime contrapposte: quella del ragazzo di strada “affamato di vita” e quella malinconica di chi portava con sé i graffi di un’infanzia vissuta tra collegi e affetti perduti. Studiandone i gesti e i modi ma soprattutto “ascoltandolo”, Gassman si è avvicinato a Califano con grande delicatezza, dandogli vita e voce per raccontarne i successi, ma anche le fragilità e il bisogno di chiudersi in se stesso, quel “se scrive libertà ma se legge solitudine” che ha caratterizzato la sua intera esistenza.

“Per entrare meglio nella parte ho perso sei chili in tre settimane, mi allenavo sei giorni su sette. Franco era alto sette centimetri più di me e il regista e la costumista volevano che il mio corpo fosse più asciutto per sembrare più slanciato. Sono stato da un dietologo e ho preso un personal trainer. Per sembrare più alto mi hanno messo dei tacchi di legno di 9 centimetri, la notte avevo i crampi alle gambe dal dolore” ci rivela l’ex vincitore di Sanremo Giovani.