Il sesso usato come arma per prendere il potere. È ciò che vediamo in Saltburn, secondo film della regista e sceneggiatrice Emerald Fennell, che nel 2020 aveva debuttato con l’acclamato – e vincitore di un premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale – Promising Young Woman con protagonista Carey Mulligan. Se per il suo esordio l’autrice britannica aveva puntato a raccontare le differenze di genere, mostrando la violenza di un mondo maschilista e patriarcale contro cui si oppone il personaggio di Cassie, per Saltburn mette invece in scena le divergenze che si creano quando si nasce e si cresce con diversi status sociali.
La lotta di classe è alla base di un film torbido, peccaminoso, in cui gli istinti carnali vengono spinti e incentivati, mossi dal controllo del protagonista Oliver, interpretato dal fenomenale Barry Keoghan. Accanto a lui Jacob Elordi, nel 2023 anche nel film Priscilla, e i membri della ricca famiglia Catton, tra cui gli interpreti Archie Madekwe e Alison Oliver.
I due attori vestono (e svestono) i panni di Farleigh e di Venetia, burattini nelle mani di Oliver, così come il resto dei personaggi. Una casta che viene distrutta dall’interno, puntando sulle debolezze e le fragilità di ognuno, e mostrando quanto marcio può nascondersi dietro l’apparenza.
Tra una colonna sonora primi duemila e diversi rimandi alla cultura pop di quel periodo, in Saltburn non può mancare il riferimento a uno dei fenomeni di quegli anni, l’uscita degli ultimi libri della saga di Harry Potter. Impossibile perciò non chiedere a Madekwe e Oliver a quale casata appartengono, anche se la risposta potrebbe fare male a molti fan del famoso maghetto – soprattutto quella dell’attrice di Parlarne tra amici. Saltburn arriva su Prime Video dal 22 dicembre.
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