Tony Kushner sostiene il discorso “ineccepibile e inconfutabile” di Jonathan Glazer agli Oscar. “Chi potrebbe non essere d’accordo?”

"Quello che dice è così semplice. Sta dicendo che l'ebraismo, l'identità ebraica, la storia ebraica, la storia dell'Olocausto, la storia della sofferenza ebraica non devono essere usate come scusa per un progetto di disumanizzazione o massacro di altre persone", ha dichiarato lo sceneggiatore in una puntata di Haaretz Podcast

Tony Kushner è intervenuto a sostegno del discorso di accettazione di Jonathan Glazer agli Oscar, descrivendo i commenti del regista britannico alla cerimonia come una “dichiarazione ineccepibile e inconfutabile”.

In una puntata di Haaretz Podcast pubblicata mercoledì 20 marzo, a Kushner, sceneggiatore quattro volte candidato all’Oscar, è stato chiesto di esprimersi su una serie di argomenti legati al conflitto tra Israele e Gaza e ha tirato fuori il discorso di Glazer, che è stato attaccato da alcune personalità ebraiche di Hollywood ed è stato oggetto di una recente lettera aperta firmata da 1.000 persone.

Nel corso del podcast, Kushner, che sta promuovendo una produzione della sua opera teatrale Angels in America, vincitrice di vari Tony, che sta andando in scena a Tel Aviv, ha parlato delle reazioni al discorso di Glazer agli Oscar, un discorso che ha descritto come “una specie di dichiarazione ineccepibile e inconfutabile”. Al drammaturgo è stato chiesto se fosse d’accordo con i commenti di Glazer, e Kushner ha risposto: “Certo, voglio dire, chi non lo è?”.

Kushner spiega: “Quello che Glazer dice è così semplice. Sta dicendo che l’ebraismo, l’identità ebraica, la storia ebraica, la storia dell’Olocausto, la storia della sofferenza ebraica non devono essere usate come scusa per un progetto di disumanizzazione o massacro di altre persone”.

“È un’appropriazione indebita di ciò che significa essere ebreo, di ciò che ha significato l’Olocausto, e lui lo rifiuta. Chi potrebbe non essere d’accordo?”, continua.

“Che tipo di persona pensa che quello che sta succedendo ora a Gaza sia accettabile?”, dice Kushner. “E se ti ritrovi a dire ad alta voce e in pubblico ‘Oh per me va bene quello che stanno facendo’, perché senti che l’unica scelta per te, in quanto ebreo, sia difendere tutto quello che fa Israele, beh, vergognati”.

All’inizio del podcast, Kushner, che da tempo critica le politiche e il trattamento dei palestinesi da parte di Israele e in particolare di Benjamin Netanyahu, ha parlato delle accuse di antisemitismo rivolte a chi chiede un cessate il fuoco. “Le persone che conosco e che sono appassionatamente coinvolte negli appelli per un cessate il fuoco, non sono persone antisemite, il loro interesse non è distruggere Israele e certamente il loro interesse non è scatenare pogrom contro gli ebrei in altri luoghi”.

“Ciò che interessa davvero a queste persone, la passione e la rabbia che state vedendo, è perché sono in gioco migliaia di vite, decine di migliaia di milioni di vite. Perché davanti ai nostri occhi sta avvenendo quella somiglia molto a una pulizia etnica, secondo me”, dice Kushner. “Voglio dire, tendo a credere alle persone di estrema destra nel gabinetto di Netanyahu che dicono: ‘Sì, ora è nostra’. Come fa a non essere una pulizia etnica?”.

Kushner ha detto di volere “che gli israeliani possano vivere in pace e sicurezza”, ma ha aggiunto che “il trattamento dei palestinesi, come molti israeliani dicono da decenni, l’occupazione della Cisgiordania e l’imprigionamento delle persone a Gaza, i checkpoint, il muro e tutte queste cose non rendono Israele sicuro”.