Le sceneggiatrici italiane Ilaria Bernardini e Ludovica Rampoldi hanno completato la sceneggiatura di The Echo Chamber , il progetto incompiuto di Bernardo Bertolucci a cui l’autore aveva lavorato prima di morire. La casa di produzioni Indigo Films ha acquisito il lungometraggio drammatico nel 2018 e ora cerca un partner al Toronto Film Festival. La Bernardini ha scritto la serie italiana Corpo Libero e Rampoldi è stato uno degli sceneggiatori del dramma gangsteristico Gomorra di Max .
Bernardini e Rampoldi hanno scritto la prima bozza della sceneggiatura di The Echo Chamber con Bertolucci, per poi terminarla da sole. Carolina Iorio sta producendo il film in lingua inglese, per un costo di 6 milioni di dollari. La trama racconta una storia d’amore. Leo, un produttore musicale di successo alle prese con la dipendenza, inizia una relazione con Layla, una fisioterapista passionale ma enigmatica.
Non si hanno ancora notizie sul casting di The Echo Chamber, mentre continuano le trattative per trovare un regista italiano per il progetto.
Sempre a Toronto, il regista italiano Enrico Parenti è alla ricerca di collaboratori internazionali per il documentario Nanyang, sulla figlia dell’ex presidente del Partito Comunista Cinese, Mao Zedong. Suo padre, Li Rui, ha scritto un diario ora nelle mani della Stanford University e oggetto di una causa da parte dell’attuale Governo di Pechino per mantenere il documento segreto.
“La Cina si erge su un castello di carte strettamente controllato e le idee che sta propagando in tutto il mondo potrebbero crollare“, ha spiegato Parenti specificando che i cinesi tremano sapendo che un tribunale potrebbe dare il nulla osta per rendere pubblico il diario. Il documentario di 90 minuti della Elliot Films in Italia ha già dei partner di coproduzione nella danese Final Cut for Real e i finanziamenti di Arte France e Rai Italia.
Nanyang è incentrato sulla figura di Nanyang Li, che passò dai corridoi del potere durante il regno di Mao, da cui suo padre fu poi epurato, per poi diventare un ingegnere meccanico autodidatta al CERN.
“È la storia di una persona che crede nell’illusione dell’utopia di quei primi anni del comunismo e poi si rende conto che il sistema non funzionava e che suo padre, che aveva criticato Mao, aveva ragione“, ha spiegato Parenti.
Sabato lui e Iorini hanno preso parte al forum di coproduzione Spotlight Italy al TIFF, organizzato dall’Italian Trade Commission, Cinecittà e Telefilm Canada, tra gli altri.
“Film, documentari, coproduzioni di animazione e altre collaborazioni sono un settore di cooperazione in crescita e promettente tra i nostri due Paesi“, ha spiegato Luca Zeiloli, consigliere generale dell’Italia a Toronto.
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