Elton John dice che legalizzare la marijuana in America e in Canada è “uno dei più grandi errori di tutti i tempi”

"Io sostengo che dà dipendenza” ha dichiarato il cantante inglese, “e porta al consumo di altre droghe"

Elton John ha riflettuto sulla legalizzazione della marijuana in America e in Canada. Bene. Il cantautore è stato scelto come Icona dell’anno 2024 da Time magazine. Quando è stato intervistato dalla pubblicazione, ha raccontato le sue battaglie con la dipendenza da stupefacenti e ha detto di non essere così disincantato nei confronti dell’erba come molte altre persone. “Sostengo che dà dipendenza. Porta al consumo di altre droghe. Quando sei fatto – e io lo sono stato – non pensi normalmente. Legalizzare la marijuana in America e in Canada è uno dei più grandi errori di tutti i tempi.” 

Elton John ha spiegato che le sue riflessioni sulla marijuana legale derivano dalle sue esperienze con altre droghe. Da quando ha superato la sua dipendenza, dice di aver aiutato altre persone a farlo e si è offerto di aiutarne molte altre. Secondo la rivista, è sponsor di Eminem, ha organizzato il primo periodo di disintossicazione di Robbie Williams e ha cercato (senza successo) di aiutare George Michael. 

“È difficile dire a qualcuno che è un coglione, ed è dura sentirselo dire” ha continuato John. “Col tempo, alla fine ho scelto di ammettere di esserlo stato.” 

Più avanti, nell’intervista, ricorda di aver iniziato ad assumere cocaina quando gliela fece provare il suo ex-amante e suo manager all’epoca, John Reid. In un primo momento, trovò la cocaina liberatoria, si sentì aiutato a superare la sua timidezza paralizzante, ma alla fine la sostanza prese il sopravvento su di lui. 

“Si prendono decisioni tremende sotto l’effetto delle droghe” ha detto l’artista di “Hold me closer”. “Volevo amare a tutti i costi, ma prendevo le persone in ostaggio. Se qualcuno mi piaceva, ci trascorrevo insieme tre o quattro mesi e poi mi detestavano perché, a parte me, non avevano più niente nella vita. Questa cosa mi fa soffrire davvero molto, se ripenso a quante persone devo aver ferito.” 

Ripercorrendo la sua vita, John ha elencato tre cose che lo hanno aiutato a prendere la decisione di disintossicarsi: il club di calcio locale Watford FC nel quale ha giocato da ragazzo; gli Alcolisti Anonimi; e un adolescente di nome Ryan White morto nel 1990 dopo aver contratto l’HIV da una trasfusione di sangue infetto all’inizio della crisi dell’AIDS. 

“La situazione raggiunse il culmine proprio al funerale di Ryan White a Indianapolis. Fu una settimana di profonda tristezza e di cupe emozioni. Tornai in albergo pensando a quanto avessi già superato il limite. Constatare quanto fossi caduto in basso fu un vero shock.” 

This content was entirely crafted  by Human Nature THR-Roma