Un avvocato di Jay-Z lunedì ha affermato, in un documento presentato in tribunale, che la donna, che domenica ha accusato il rapper di averla violentata quando aveva 13 anni, deve rivelare la sua identità o abbandonare totalmente l’azione legale. Nella causa avviata originariamente in ottobre, una donna identificata solo come “Jane Doe”, ha denunciato Sean “Diddy” Combs per averla presumibilmente violentata a una festa dopo gli MTV Video Music Awards del 2000, quando aveva 13 anni. La denuncia è stata modificata domenica per inserire l’accusa che anche Jay-Z (noto come Shawn Carter) era presente e ha partecipato alla violenza.
L’avvocato di Jay-Z, Alex Spiro lunedì ha dichiarato, in un documento depositato presso il tribunale federale di Manhattan, che Jane Doe non ha fornito prove concrete per giustificare il suo anonimato, dicendo che le sue “vaghe asserzioni di danno potenziale non soddisfano i requisiti rigorosi”.
“Il Signor Carter ha il diritto di conoscere l’identità della persona che lo sta concretamente accusando, in un modo sensazionalistico e in cerca di notorietà, di condotta criminale, chiedendo un risarcimento finanziario notevolissimo e macchiando una reputazione guadagnata in decenni”, ha scritto Spiro. “Non è mai stato accusato di cattiva condotta sessuale, tanto meno implicato in essa ”.
Inoltre, Spiro ha indicato altre cause per cattiva condotta sessuale contro Combs ‒ a cui è stato recentemente negato per la terza volta il rilascio dietro cauzione, in attesa del processo per accuse di traffico sessuale ‒ presentate dall’avvocato di questa donna, Tony Buzbee, che Spiro afferma non soddisfano i criteri per procedere in forma anonima.
Domenica, in una dichiarazione sui social, Jay-Z ha scritto che aveva citato in causa Buzbee in forma anonima, sostenendo che l’avvocato stava tentando di ricattarlo.
Quando Buzbee ha scritto che aveva inviato una richiesta di mediazione per risolvere il caso, Jay-Z ha risposto dicendo “Quello che lui si aspettava era che la natura di queste accuse e il giudizio pubblico mi avrebbero convinto a sistemare la cosa”. Ha continuato ad accusare Buzbee di “frode” e ha scritto “Non ti darò NEANCHE UN CENTESIMO!!”
Buzbee ha risposto di nuovo, dicendo “il mio studio ha inviato al suo avvocato una lettera di richiesta per conto di una vittima presunta e quella vittima non gli ha mai chiesto un centesimo”. Ha continuato dicendo che Carter “ha tentato di prevaricarmi e di tormentare me e la querelante” e ha promesso di “contestare i fatti in tribunale, non sui media”.
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