
Duecentomila persone senza casa, oltre 10.000 edifici bruciati e fumo e cenere oscurano il cielo sopra la città degli angeli. Ma mentre i vigili del fuoco lottano senza sosta, un focolaio altrettanto pericoloso si sta diffondendo con la velocità e la forza dei “devil winds”: le fake news.
Alimentando teorie complottistiche e sfruttando l’intelligenza artificiale, notizie senza realtà buttano benzina sul fuoco delle tensioni politiche e sociali. Dalla casa di Diddy data alle fiamme per nascondere i suoi crimini, ai pompieri costretti a usare capienti borse da donna per portare l’acqua perché sprovvisti di adeguati strumenti a causa dei tagli di budget. Informazioni assurde che costringono chi è impegnato nell’emergenza a rettifiche o chiarimenti. Erik Scott, del dipartimento di Los Angeles dei vigili del fuoco, è dovuto intervenire su X smentendo la notizia di un “arruolamento di massa” per contenere roghi e invitando tutti a verificare le notizie.
È diventata virale la foto dell’Hollywood sign distrutto dalle fiamme. L’account ufficiale ha subito negato: “L’insegna di Hollywood continua a rimanere in piedi!”. In alcune delle foto circolate era presente il logo del chatbot di AI Grok – ovvero la pistola fumante dell’Intelligenza Artificiale James O’Brien, professore di informatica presso l’Università della California, ha spiegato all’agenzia stampa Reuters che le immagini con il logo Grok “provengono da un’Ai generativa. In quelle prive di logo, l’illuminazione innaturale sulle lettere dell’insegna di Hollywood e i diversi livelli tra il fuoco, l’illuminazione e lo sfondo sono indizi che il fuoco è stato aggiunto utilizzando un software di fotoritocco o l’AI”.
“In passato, l’idea era quella di stare al di sopra della disinformazione per non darle credibilità” spiega Jason Davis, ricercatore presso la Syracuse University e specializzato in fake news. Oggi ” affrontare direttamente le voci è cruciale quando le persone stanno prendendo decisioni critiche sulla loro sicurezza”. La piattaforma Newsguard, che combatte la disinformazione, ha creato una pagina di fact checking: si chiama Los Angeles Wildfires Misinformation Fingerprints. Tra le bufale smascherate, la dichiarazione di Donald Trump secondo cui il governatore della California Newsom si sarebbe rifiutato di firmare una dichiarazione di ripristino dell’acqua per i soccorsi. L’affermazione è diventata virale ma, spiega NewsGuard, la “dichiarazione non è mai esistita”.
I danni delle fake news non si limitano alla disinformazione. La sindaca di Los Angeles e la dirigenza dei vigili del fuoco sono diventate bersagli di attacchi misogini e razzisti. Un clima di ostilità che rischia di paralizzare la sensibilità collettiva necessaria per affrontare l’emergenza in corso.
Oggi, mentre le fiamme consumano interi quartieri, la disinformazione brucia la fiducia e la razionalità, lasciando un terreno arido per il dialogo e la cooperazione.
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