
Roma si prepara a vivere il primo giorno dell’anno come un luogo che, per un momento, decide di specchiarsi nelle sue periferie, nei suoi quartieri più lontani, in quei margini che spesso rappresentano la sua vera essenza. Domani, 1° gennaio 2025, Roma Capodarte 2025 – Città nel Mondo trasformerà l’intera città in un teatro diffuso, una liturgia laica che celebra l’arte come linguaggio universale e l’incontro come forma più alta di umanità. Non sarà solo una festa, ma un gesto collettivo, una dichiarazione politica e poetica insieme, in cui la cultura diventa strumento di connessione tra luoghi, generazioni, storie.
Questo evento, con oltre cento appuntamenti gratuiti sparsi nei quindici municipi, rappresenta il tentativo di restituire un senso di unità a una città troppo spesso frammentata. È la Roma che prova a guardarsi da vicino, che non teme di confrontarsi con le sue contraddizioni, ma che trova nella bellezza un possibile punto di incontro. Capodarte 2025 si propone di attraversare i confini invisibili tra centro e periferia, tra luoghi del privilegio e spazi dell’abbandono, portando arte e cultura ovunque, come un gesto necessario e urgente.

Il programma di Capodarte 2025 è stato presentato in conferenza stampa dal sindaco Gualtieri, dall’assessore alla Cultura, Smeriglio, Tosca, Rancore e Giancane. Photocredit Roma Capitale
Durante la conferenza stampa di presentazione, il sindaco Roberto Gualtieri ha descritto con entusiasmo la vastità del programma. “Capodarte 2025 ha un programma vastissimo. Sarà una giornata straordinaria di cultura, arte, musica, concerti e soprattutto di partecipazione diffusa in tutti i Municipi. A Largo Arquata del Tronto, a San Basilio, dove si esibirà Giancane, e nel parcheggio dell’I.C. Pablo Neruda di via di Casal del Marmo, dove canterà Rancore, ci sarà una bella novità: i microfoni accesi a disposizione dei giovani musicisti. E ancora Tosca, che ci porterà un coro di 200 voci ed eseguirà una versione dell’Adeste Fideles in iracheno.”
L’assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, ha sottolineato il valore inclusivo dell’iniziativa. “Città nel mondo significa città aperta, interculturale e intergenerazionale. Nei fondi PNRR dedicati alla cultura abbiamo inserito ‘l’indice di perifericità’, che premia gli eventi che avvengono più lontani dal Campidoglio, per permettere di vivere la grande bellezza anche fuori dal centro. È stato un lavoro corale, con biblioteche, musei, dipartimento e Zètema, che ci offre oltre 100 eventi in 80 siti, dalle 10 del mattino.”
Tosca, una delle protagoniste principali della giornata, ha parlato con emozione del valore simbolico del suo contributo. “Sono davvero colpita dalla bellezza di questa cultura del decentramento. Io, che sono nata in periferia, so cosa significa andare a cercare cose e non trovarle nel quartiere. È un segnale importante da sottolineare. Spero che la mia versione dell’Adeste Fideles in iracheno possa regalare agli ascoltatori l’estasi che si prova quando la musica ti porta lontano da dove sei. Questa sensazione, in africano, si chiama con una parola: taarab.”
Anche Rancore, che si esibirà a Casal del Marmo, ha ribadito il potenziale unificante della creatività. “Sono felice di portare la mia musica e il mio rap in una dimensione di unione, tra centro e periferia. E sono felice anche della possibilità che avranno i giovani artisti di potersi esprimere attraverso la musica. La creatività crea unione e nuovi mondi.” Giancane, dal canto suo, ha posto l’accento sulla necessità di dare spazio alle voci emergenti. “La cosa che mi piace di più in assoluto è che ci saranno un sacco di ragazzi delle zone limitrofe che avranno un palco a disposizione. Spero ci saranno altre occasioni come queste in periferia. Il mio concerto? Cercherò di coinvolgere i presenti.”
La giornata inizierà con un momento carico di significato: al Belvedere del Gianicolo, Tosca, accompagnata da un coro di 200 voci diretto dal Maestro Dodo Versino, intonerà l’”Adeste Fideles “ in lingua irachena. Non sarà solo una performance musicale, ma un gesto poetico e politico che parla di connessione, di ascolto reciproco, di un’umanità che prova a riscoprirsi unita. Il suono di questo coro, che mescola armonie e lingue, si propagherà idealmente verso i quartieri periferici, dove la musica di Giancane e Rancore darà voce a un’altra Roma, più ruvida, ma non meno autentica.
A San Basilio, Largo Arquata del Tronto si trasformerà in un crocevia di suoni e storie. La musica ironica e diretta di Giancane racconterà le contraddizioni della città con quel tono beffardo che non smette mai di cercare una scintilla di speranza. A Casal del Marmo, invece, il rap di Rancore porterà una poesia urbana, fatta di rime che scavano nella realtà per trovare verità nascoste. Entrambi i concerti saranno preceduti dagli open mic, una scelta significativa che dà spazio ai giovani musicisti delle periferie, trasformando il palco in un luogo di incontro e riconoscimento.
Ma la musica sarà solo una delle tante voci di questa giornata. Le biblioteche comunali, i musei e i teatri apriranno le loro porte, trasformandosi in luoghi di scambio e riflessione. Ai Mercati di Traiano, Mariangela Galatea Vaglio terrà un incontro su Giulio Cesare, raccontandone non solo la grandezza, ma anche le contraddizioni umane. Al Casino Nobile di Villa Torlonia, un ensemble barocco trasporterà il pubblico in un viaggio musicale attraverso le opere di Bach, un dialogo tra epoche che si incontrano e si riscoprono.
Questi due eventi, così diversi eppure così legati, non sono solo musica. Sono un manifesto di quella Roma che non si rassegna, che continua a credere nel valore della creatività come forma di resistenza. I palchi degli open mic, che daranno spazio ai giovani artisti, sono forse il gesto più potente di questa giornata: la città che ascolta i suoi figli, che li incoraggia, che li mette al centro, anche solo per pochi minuti.
Non mancheranno i più piccoli, per i quali Roma avrà un’attenzione speciale. I laboratori nelle biblioteche e gli spettacoli di circo teatrale saranno un invito a scoprire, a immaginare, a creare. Perché anche i bambini, in questa giornata, sono chiamati a essere parte di qualcosa di più grande, di quella trama che tiene insieme la città.
La sera, quando il buio inizierà a calare, Roma si accenderà di luci. Non saranno le solite, però, ma videomapping che trasformano i suoi monumenti in racconti visivi. Alla Piramide Cestia, il passato e il presente si incontreranno in un gioco di immagini che è memoria e sogno insieme. Alla Basilica di San Pietro e Paolo, l’omaggio a Salvador Dalì sarà un invito a guardare la realtà con occhi nuovi, a scoprire l’inatteso nel familiare.
Ma questo rappresenta solo un assaggio di ciò che si potrà vivere nei quindici municipi romani durante Roma Capodarte 2025 – Città nel Mondo. La manifestazione, frutto di un ambizioso progetto corale, vede la sua forza nella collaborazione tra Roma Capitale e l’Assessorato alla Cultura, sotto la guida del Dipartimento Attività Culturali, con il sostegno determinante dei Municipi. A rendere possibile questa straordinaria sinfonia di eventi è il contributo congiunto dell’Istituzione Biblioteche di Roma, della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e delle principali realtà culturali romane: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Cinema per Roma, Fondazione Musica per Roma, Azienda Speciale Palaexpo, Teatro dell’Opera di Roma, Fondazione Romaeuropa, Fondazione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, i Teatri in Comune e il Nuovo Cinema Aquila.
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