I Canali Disney, inclusi ABC ed ESPN, sono stati rimossi da DirecTV, ora nel mezzo di una grande disputa televisiva

Un anno fa, la Disney aveva dovuto sospendere la trasmissione dei suoi canali a causa di una controversia con Charter Spectrum.

Disney si trova al centro di un’altra battaglia riguardante le trasmissioni televisivi, con i suoi canali ora non più disponibili in milioni di case. Questa volta ad essere in disaccordo con la multinazionale è il gigante della TV satellitare DirecTV, che ha oscurato per i suoi clienti diversi canali Disney, tra cui ABC ed ESPN. I canali sono stati oscurati poco prima della partita di football universitario tra LSU e USC e nel mezzo del torneo di tennis US Open, con la stagione NFL (National Football League) alle porte.

“La Walt Disney Co. si rifiuta ancora una volta di assumersi qualsiasi responsabilità verso i consumatori, i partner di distribuzione e ora anche con il sistema giudiziario americano”, sostiene Rob Thun, direttore dei contenuti di DirecTV, in una dichiarazione dopo l’oscuramento dei canali. “Disney è capace di creare mondi immaginari, ma questa è la vita reale, dove crediamo che ci si debba guadagnare il proprio posto e rispondere delle proprie azioni. Vogliono continuare a inseguire i profitti massimi ed avere controllo assoluto a scapito dei consumatori, rendendo per loro più difficile vedere i programmi e gli sport che desiderano a un prezzo ragionevole.”

Dana Walden e Alan Bergman, co-presidenti di Disney Entertainment, e Jimmy Pitaro, presidente di ESPN, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “DirecTV ha scelto di negare a milioni di abbonati l’accesso ai nostri contenuti proprio mentre ci avviciniamo alla settimana finale degli US Open e ci prepariamo per il football universitario e l’inizio della stagione NFL. Sebbene siamo disposti a offrire a DirecTV condizioni flessibili che abbiamo già esteso ad altri distributori, non stipuleremo un accordo che svaluti il nostro portfolio di canali e programmi televisivi. Investiamo in maniera significativa per offrire i marchi n. 1 in intrattenimento, notizie e sport perché è ciò che i nostri spettatori si aspettano e meritano. Esortiamo DirecTV a fare ciò che è nel miglior interesse dei loro clienti e a finalizzare un accordo che ripristini immediatamente la nostra programmazione.”

Un anno fa, i canali Disney sono stati oscurati per due settimane per gli abbonati di Charter Spectrum in una disputa impegnativa che Charter ha definito come una questione riguardante il futuro della TV a pagamento. Alla fine, le due parti hanno raggiunto un accordo che ha reso Disney+ ed ESPN+ disponibili agli abbonati di Charter Spectrum senza costi aggiuntivi, ma ha anche visto Disney accettare di eliminare alcuni dei suoi canali via cavo dal palinsesto dell’operatore.

Charter è il più grande operatore di pay TV del paese con circa 13 milioni di abbonati, e il blackout ha avuto un impatto notevole sui risultati economici di entrambe le aziende. DirecTV non è altrettanto grande (si stima che abbia circa 11 milioni di abbonati tra TV satellitare e offerte di streaming), ma è comunque uno dei maggiori operatori di TV del paese.

DirecTV aveva anticipato che si stava preparando per una battaglia legale il 21 agosto, quando ha rilasciato una lettera aperta di Thun in cui delineava la sua visione per “Un futuro televisivo più luminoso”, in cui aziende come DirecTV potrebbero vendere pacchetti “di generi” come notizie, famiglia e sport. Sebbene la lettera non si soffermasse specificamente su Disney, è chiaro che è stata scritta pensando alla disputa attuale.

“I distributori come DirecTV chiedono da anni ai programmatori la libertà di lanciare pacchetti più snelli. È giunto il momento di lavorare insieme per portare a compimento questo oceano di opportunità”, ha scritto Thun.

Ma Justin Connolly, presidente della distribuzione di Disney, ha detto a The Hollywood Reporter che la compagnia è stata disposta a fare concessioni in tal senso, senza successo.

“Penso, o so, che stanno cercando di distorcere e spingere questa narrativa secondo cui vogliono proporre pacchetti più flessibili e snelli che noi rifiuteremmo di accettare. In sostanza: questo è palesemente falso, e abbiamo negoziato con loro per settimane, proponendo una varietà di opzioni flessibili … ma non hanno ancora discusso con noi sulle opzioni,” dice Connolly.

“Continuano a distorcere, sia pubblicamente che nelle trattative, queste idee che non hanno molta sostanza e, dal nostro punto di vista, non sembrano essere facilmente attuabili,” ha aggiunto. “Questa continua a essere una sfida.”

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