Lucian Grainge, paladino dell’industria musicale contro l’IA: “Anticipiamo le minacce”

“Riconosciamo le potenziali minacce sin dalle prime fasi e ci difendiamo attivamente. Siamo sempre in guardia, mentre ci impegniamo costantemente per tutelare gli interessi dei nostri artisti e creare nuove opportunità creative e commerciali”, ha affermato Grainge durante una conference call di rito con gli analisti, in seguito alla pubblicazione dei risultati finanziari del secondo trimestre dell’azienda.

UMG è stata tra le prime a adottare strumenti e tecnologie di intelligenza artificiale, stipulando accordi con YouTube e Deezer per promuovere un modello di pagamento delle royalties che è creato ad hoc per gli artisti. L’impatto dell’IA Generativa è stato più evidente nel settore musicale rispetto ad altri settori dell’intrattenimento.

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Grainge ha sostenuto che UMG non tollererà il presunto furto collettivo di opere protette da copyright che vengono effettuati per addestrare i sistemi avanzati di IA. La UMG ha recentemente partecipato a cause legali intentate presso i tribunali federali di New York e Massachusetts, sostenute anche da Sony Music Entertainment e Warner Music, per impedire alle start-up di IA di alimentare illegalmente, il flusso di ingestion dei dati su grandi volumi per i loro sistemi utilizzando enormi quantità di registrazioni protette da copyright.

“Queste cause si basano sul principio di furto collettivo di registrazioni e tracce protette da copyright. Materiali preziosi che vengono copiati e vengono sfruttati senza il permesso di nessuno”, ha spiegato Grainge agli analisti.

Nel secondo trimestre, UMG ha registrato un aumento complessivo dei ricavi dell’8,7%, raggiungendo i 2,93 miliardi di euro (3,18 miliardi di dollari). L’utile rettificato prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti (EBITDA) è aumentato del 10%, raggiungendo i 649 milioni di euro (704,5 milioni di dollari).

I ricavi degli abbonamenti alla musica registrata sono cresciuti del 5,8%, raggiungendo i 2,2 miliardi di euro (2,39 miliardi di dollari), di cui i ricavi degli abbonamenti e dello streaming hanno rappresentato la maggior parte della categoria, con un aumento del 3,8% a 1,48 miliardi di euro (1,61 miliardi di dollari).

Gli obiettivi commerciali di UMG hanno una forte correlazione con le tendenze globali dello streaming musicale, il CFO dell’etichetta, Boyd Muir, ha evidenziato le prestazioni “variabili” delle principali piattaforme di streaming audio, in particolare per quanto riguarda i ricavi pubblicitari. Ha citato Spotify e YouTube, che questa settimana hanno segnalato un “rallentamento” nella crescita dei ricavi pubblicitari. Michael Nash, Chief Digital Officer di UMG, responsabile dello sviluppo del business digitale, ha fatto eco ad altri dirigenti dell’azienda, invitando gli investitori alla pazienza mentre il business dello streaming audio e degli abbonamenti si evolve, dopo che Spotify ha segnalato un rallentamento della crescita degli utenti questa settimana.

“È importante tenere presente che la prospettiva sull’evoluzione del mercato non è necessariamente su base trimestrale, ma siamo fiduciosi sulla traiettoria complessiva del mercato vista nel lungo termine”, ha detto agli investitori.

Martedì, Spotify ha rivelato che il numero totale di utenti attivi mensili è cresciuto del 14% su base annua, raggiungendo i 626 milioni, ma è stato inferiore alle precedenti previsioni di 631 milioni. “Non possiamo fare altro che pensare in cicli pluriennali nel lungo termine”, ha aggiunto Grainge, anche se gli investitori hanno misurato le prestazioni di UMG trimestre per trimestre, poiché l’azienda è influenzata dalle continue tendenze dei prezzi e della crescita degli abbonati che devono sostenere i servizi di streaming audio.

Durante il suo discorso, Grainge ha anche ribadito il suo stupore per le massicce vendite di Taylor Swift per la major discografica “Che dire? Un fenomeno. Unica. Straordinaria”,  prima di elogiare il suo ultimo album in studio, Tortured Poets Department.

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