“Gladiator II”, pronti a tornare nell’arena?

Dopo oltre vent'anni, il Colosseo torna a splendere sul grande schermo. Il prossimo 22 Novembre, Gladiator II, l'attesissimo sequel del capolavoro firmato Ridley Scott, debutterà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo per la gioia di ogni fan.

Di THR ROMA

Il recente lancio del trailer ufficiale, 3 minuti di pura epicità, è stato accolto con grandissimo interesse facendo schizzare in pochi giorni le visualizzazioni oltre i 215 milioni globali registrati sulle principali piattaforme streaming.

Eppure qualcuno sembra aver storto il naso, come dimostrato dal review bombing delle ultime ore: 133.000 like contro 279.000 dislike. I motivi possono essere facilmente individuati nei commenti di svariati utenti, i quali accusano il trailer di eccessiva lunghezza e soprattutto dell’impiego di No Church in the Wild, canzone dai toni rap di Kanye West and Jay-Z, a detta loro poco adatta al contesto storico della pellicola.

In tutta onestà neanche il film cult del 2000, Il gladiatore, brillava particolarmente per fedeltà storica, ma questo non gli ha certo impedito di conquistare il favore sia del pubblico che della critica, vincendo ben 5 Oscar, tra cui quello di Miglior Film. Proprio l’enorme successo ottenuto dal precedente capitolo sembra però aver ostacolato la produzione di Gladiator II. Da anni si parlava di un seguito fortemente voluto dallo stesso Ridley Scott. Come confessato a Collider, le sue intenzioni erano d’iniziare a girare già l’anno successivo all’uscita del film originale, ma una serie di difficoltà, culminate con la cessione dei diritti da DreamWorks a Paramount, ne hanno bloccato lo sviluppo per oltre un decennio. Sin dalle prime voci circa la ripresa della lavorazione del sequel, si è subito registrata una certa sfiducia nel pubblico, come se soddisfare l’aspettativa cresciuta in questi anni fosse ormai impossibile.

A questo spunto, sorge spontanea una domanda; cosa dobbiamo aspettarci da Gladiator II?

Malgrado non tutti i dettagli dell’intreccio siano ancora stati rivelati, è ormai chiaro come la pellicola sia ambientata vent’anni dopo il sacrificio di Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe). La storia ruota intorno alla figura di Lucius, (Paul Mescal), nipote di Marco Aurelio nonché figlio di Lucilla, la nobildonna interpretata da Connie Nielsen nel film originale e appositamente tornata per questo sequel.

Ormai cresciuto rispetto al bambino apprezzato ne Il gladiatore, Lucius sembra aver assorbito gli insegnamenti di Massimo Meridio, comandante delle Armate del Nord e delle Legioni Felix. Ridotto in schiavitù dopo la conquista della Numidia ad opera delle centurie di Marco Acacio, il protagonista sarà costretto a combattere nel Colosseo per sfidare il potere degli imperatori Caracalla e Geta.

Una narrazione apparentemente semplice e lineare, a prediligere una struttura action, infarcita di sentimenti e situazioni entusiasmanti, capace di esplorare quei temi universali che hanno reso iconica la pellicola precedente, quali i concetti di redenzione e vendetta, di amore e famiglia, di onore e gloria, di potere e corruzione.

Detta così, più che un seguito sembrerebbe quasi un remake mascherato da sequel, ma questo non preclude il successo di un film che possiede tutte le carte in regola per diventare un vero blockbuster.

Denzel Washington plays Macrinus in Gladiator II from Paramount Pictures.

Le immagini mostrate nel trailer rivelano un comparto tecnico di primissimo livello. Le scenografie sono splendide, così i costumi, le coreografie dei combattimenti e gli ammalianti effetti speciali. In vent’anni il modo di fare cinema è cambiato, come dimostrato dalla sempre più frequente scelta di prediligere un pesante impego di CGI a discapito di più realistiche, ma anche ben più dispendiose, ricostruzioni. Tuttavia le sequenze dedicate alle cosiddette naumachie (gli spettacoli navali tenuti all’interno del Colosseo) sono letteralmente da pelle d’oca. Vedere prendere vita sullo schermo i racconti ascoltati sui banchi di scuola, gli scontri tra imponenti navi da guerra in uno spazio limitato come quello dell’anfiteatro Flavio, è qualcosa di unico. Così come l’ingresso nell’arena di guerrieri alla guida di rinoceronti. Uno step importante, a dimostrazione di come si sia cercato di alzare l’asticella rispetto a quanto visto ne Il gladiatore.

A convincere non sono soltanto una manciata di scene, ma una fotografia da lustrarsi gli occhi e una dimensione epica figlia di quelle serie che hanno rivoluzionato il modo di portare le battaglie sui nostri schermi: su tutte la serie HBO Game of Thrones, ideata da David Benioff e D. B. Weiss.

Per quanto riguarda il cast, al fianco di Mescal troviamo un ensemble di star di assoluto livello, tra cui svettano i nomi di Denzel Washington, Pedro Pascal, Connie Nielsen, Fred Hechinger e quel Joseph Quinn tanto apprezzato nell’ultima stagione di Stranger Things.

L’asso nella manica è però rappresentato dal ritorno alla regia di Ridley Scott. Una garanzia in termini di risultati. Dalla visione del trailer balza subito all’attenzione la precisione con cui la macchina da presa sfila elegante indugiando di tanto in tanto su qualche particolare: le dita di una mano che accarezzano l’elsa di una daga, il dettaglio di una bocca in pietra da cui fluisce l’acqua, l’espressione compiaciuta di Caracalla, la sofferenza di Lucius. Sempre nel vivo degli accadimenti, la cinepresa non si tira mai indietro amplificando l’effetto di coinvolgimento.

Gladiator II è uno di quegli eventi cinematografici da non perdere. Un film per tutti gli amanti del cinema al di là di ogni genere. Un sequel in grado di riportare in vita una delle pellicole più iconiche degli ultimi vent’anni.

This content was entirely crafted  by “Human Nature” THR-Roma