Salvator Mundi: Il Capolavoro Misterioso di Leonardo tra Enigmi e Controversie

Dalla vendita record alla controversa autenticità, un viaggio attraverso la storia, le interpretazioni e i misteri del dipinto più costoso al mondo.

Il “Salvator Mundi,” attribuito a Leonardo da Vinci, non è solo l’opera d’arte più costosa mai venduta, ma è anche al centro di una delle più intricate e controverse storie del mondo dell’arte. Venduto all’asta da Christie’s a New York nel novembre 2017 per 450 milioni di dollari, il dipinto rappresenta Cristo benedicente con uno sguardo fisso, la mano destra alzata a formare il segno della croce, e la sinistra che regge una sfera trasparente. Questo globo, rappresentato come cristallo di rocca, è simbolo del potere di Cristo su tutta l’umanità, un’iconografia comune tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. L’opera raffigura un giovane Gesù dai lunghi capelli arricciati che scendono dietro le spalle e davanti ai lati del volto, indossante un abito blu leggero decorato con fasce marroni e dorate a motivi geometrici intrecciati, con un rubino incastonato al centro del petto. Il fondo scuro, privo di dettagli, enfatizza la figura centrale, creando un’aura di mistero e solennità.

“Salvator Mundi” Leonardo Da Vinci (o Scuola Leonardesca – 1500 circa).

Nonostante questa descrizione dettagliata, il “Salvator Mundi” è stato oggetto di intense discussioni riguardo la sua autenticità. Il dibattito è stato ulteriormente alimentato dalla questione della sfera di cristallo. Alcuni studiosi si sono chiesti se l’artista abbia realmente rappresentato la trasparenza e la rifrazione della luce in modo accurato, e se la sfera stessa sia stata realizzata in cristallo, vetro o un altro materiale. Un’analisi scientifica condotta nel 2020 dall’Università della California ha suggerito che la sfera fosse di vetro, cava, con uno spessore e un raggio specifici, e collocata a una precisa distanza dalla figura di Cristo.

“Salvator Mundi”. Stato prima del restauro. Leonardo Da Vinci (o Scuola Leonardesca – 1500 circa). 

La storia espositiva e le attribuzioni del dipinto sono altrettanto complesse. Originariamente parte della collezione di Carlo I d’Inghilterra, il dipinto passò attraverso diverse mani nel corso dei secoli, fino a essere venduto nel 1956 per sole 45 sterline. Riscoperto e acquistato nel 2005 per meno di 10.000 dollari, fu poi restaurato e attribuito a Leonardo da Vinci nel 2011, nonostante le obiezioni di alcuni esperti. Le controversie riguardo alla sua paternità hanno spinto importanti storici dell’arte, come Frank Zöllner e Carlo Pedretti, a esprimere dubbi, sostenendo che la figura di Cristo risultasse troppo statica per essere opera di Leonardo.

Dopo la sua esposizione alla National Gallery di Londra nel 2011, il “Salvator Mundi” divenne oggetto di interesse mondiale, culminando nella sua vendita record del 2017. Tuttavia, nonostante l’enorme prezzo di vendita, il dipinto è scomparso dalla vista pubblica, alimentando speculazioni sulla sua ubicazione e sul suo futuro. Secondo recenti rapporti, l’opera sarebbe custodita in un deposito a Ginevra, in attesa di essere esposta in un nuovo museo a Riad, voluto dal principe saudita Mohammed Bin Salman. L’attribuzione del “Salvator Mundi” a Leonardo continua a dividere gli esperti, con alcuni che lo considerano un autentico capolavoro e altri che lo vedono come un esempio di sofisticata manipolazione del mercato dell’arte. Nonostante tutto, la sua storia rimane affascinante, ricca di colpi di scena, e rappresenta un caso esemplare delle complessità che possono circondare le opere d’arte di grande valore e prestigio.

“Salvator Mundi” Leonardo Da Vinci (o Scuola Leonardesca – 1500 circa). @RaiNews

Dopo l’acquisto, Christie’s aveva annunciato che il dipinto sarebbe stato esposto al Louvre Abu Dhabi, ma il “Salvator Mundi” non è più stato mostrato al pubblico, dando inizio a una serie di speculazioni riguardanti la sua ubicazione. La BBC, citando fonti autorevoli, ha recentemente rivelato che il dipinto si trova in un deposito a Ginevra, in Svizzera. Questo contraddice le voci secondo cui l’opera sarebbe stata appesa nello yacht o nel palazzo del principe saudita. Recentemente, Hartwig Fischer, ex direttore del British Museum di Londra, ha assunto la carica di direttore fondatore di un nuovo museo delle culture del mondo a Riad, la cui apertura è prevista per il 2026. Questo ha alimentato ulteriormente le speculazioni su dove potrebbe essere esposto il “Salvator Mundi” in futuro. Tuttavia, al momento, la posizione definitiva del dipinto rimane avvolta nel mistero. La storia del “Salvator Mundi” è emblematica delle complessità e delle controversie che possono circondare il mondo dell’arte, specialmente quando sono in gioco enormi somme di denaro e prestigio. Mentre alcuni vedono in quest’opera un autentico capolavoro di Leonardo da Vinci, altri la considerano un esempio di come il mercato dell’arte possa essere manipolato per fini finanziari. Tuttavia, nonostante tutte le polemiche, il “Salvator Mundi” continua a catturare l’immaginazione del pubblico e a suscitare dibattiti accesi nel mondo dell’arte.

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