Su Topolino proseguono i festeggiamenti per i 100 anni della The Walt Disney Company e, per l’occasione, non poteva mancare un omaggio a Steamboat Willie: personaggio iconico del cortometraggio diretto da Walt Disney e Ub Iwerks, proiettato per la prima volta nel lontano 18 novembre 1928.
Considerato l’esordio di Topolino e Minni, nonché trampolino di lancio dei Disney Brothers Cartoon Studios, il “Topo da cui tutto cominciò” viene celebrato sul numero 3543 – disponibile, in edicola e fumetteria da mercoledì 18 ottobre – con una copertina dedicata a cura di Andrea Freccero, e uno speciale gadget da collezione imperdibile per tutti i fan del topo più amato dell’universo Disney: l’esclusiva Statuina di Steamboat Willie.
Andrea Freccero, art director di Topolino, rappresenta la più iconica immagine di Topolino in bianco e nero, perfetto stile “old school”. “Ho cercato di mantenere lo stesso ‘feeling’ dell’animazione, rimanendo il più fedele possibile all’originale”, dichiara Freccero.
Topolino e la statuetta di Steamboat Willie
Un secolo di emozioni che Disney celebra anche con una statua da collezione che rappresenta Topolino al timone realizzata sui disegni di Emmanuele Baccinelli. “Quando ho iniziato non mi aspettavo di divertirmi così”, commenta Baccinelli, che aggiunge: “Il Topolino di Steamboat Willie non è quello che raffiguro abitualmente nei fumetti: il “primo Topolino” era più tozzo, aveva gli occhi con le pupille grandi, il naso allungato, i guantoni con le ‘dita a banana’, il berretto alto”.
Nel numero 3543 si compie un viaggio nel tempo anche grazie a cinque storie speciali, autoconclusive, che riprendono il tratto del Mickey anni Trenta e che si ispirano alle strisce di Gottfredson. Bagnino Canino, Musica, Maestro, Una medaglia per Pluto, Un tiro perfetto e Talento nascosto sono le cinque storie sceneggiate da Francesco Artibani, per i disegni di Lorenzo Pastrovicchio.
“È ben complicato ideare ‘tavole autoconclusive’ forti, con una gag vincente, con un contesto sottinteso che con i fumetti attuali avremmo dovuto esplicitare e che avrebbero reso la tavola quasi un intermezzo”, commenta Artibani; aggiunge poi Pastrovicchio: “Questa volta è arrivata la richiesta di tavole ‘espresse’, da una pagina. Felice per l’opportunità nuova, mi sono però reso conto in fretta che non era un lavoro così semplice come poteva sembrare! Paradossalmente, ho impiegato più tempo per ognuna di queste singole che per una tavola di una storia ‘consueta’”.
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