NON SOLO COLOSSEO/4 – San Pietro in Montorio

La chiesa commemora il luogo dove fu crocefisso Pietro, ospitò uno dei più bei dipinti di Raffaelo (prima che Napoleone se ne impossessasse) e vi si trova la tomba di Beatrice Cenci, eroina protofemminista

Salendo da Trastevere sul Gianicolo, Roma si fa più verde e tranquilla e offre una vista spettacolare. È questo un luogo legato alla storia del Risorgimento, e lo testimonia il Museo della Repubblica romana e della Memoria garibaldina, aperto dal 2011 nella Porta di san Pancrazio, in occasione dei 150 anni dall’unità di Italia. 

Poco distante, si incontra un complesso monumentale dal grande valore storico e artistico, che porta il nome di san Pietro in Montorio: la chiesa, con la sua armoniosa facciata rinascimentale, commemora il luogo dove, secondo la tradizione, fu crocifisso san Pietro. 

Al suo interno sono conservate opere di celebri artisti, tra cui alcuni affreschi di Giorgio Vasari, celebre architetto, ma ancor più conosciuto per aver scritto le Vite degli artisti pubblicate nel 1550.  

Nella vita di Raffaello, Vasari descrive ‘la Trasfigurazione’, realizzata dal pittore di Urbino subito prima della sua morte prematura, come ‘la più celebrata, la più bella e la più divina’ fra le sue opere. 

Ebbene, questa grande tavola, in origine destinata alla cattedrale di Narbonne, fu collocata proprio sull’altar maggiore di s. Pietro in Montorio. 

Gli emissari di Napoleone la requisirono nel 1797 e la portarono a Parigi per il Museo Universale del Louvre. Tornò in Italia nel 1816 ma fu ospitata nei Musei Vaticani, nella meravigliosa sala dedicata a Raffaello. 

Sotto l’altare maggiore fu invece sepolta Beatrice Cenci, un’eroina dalla triste storia: una delle biografie femminili più drammatiche ed esemplari, giustiziata per esseri liberata di un padre depravato e violento

In uno dei chiostri del convento che affianca la chiesa c’è un tesoro architettonico: il tempietto commissionato dal re di Spagna e progettato dall’ architetto Donato Bramante all’inizio del Cinquecento.  L’edificio, rotondo e circondato da colonne doriche, divenne subito un vero e proprio manifesto programmatico del recupero della pianta circolare e dei modelli architettonici antichi. 

L’accesso alla cripta sottostante, il luogo dove si diceva fosse stata piantata la croce del martirio dell’apostolo, si trovava dietro l’altare e, nel 1628, fu Gian Lorenzo Bernini a ristrutturarne la scala dalla doppia rampa.

Nel complesso conventuale di san Pietro in Montorio ha sede l’Accademia reale di Spagna a Roma