
L’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, colossale nella sua funzione e simbolico nella sua ambizione, si erge oggi come un luogo di transito che cerca di sfuggire alla sua stessa natura. Non si accontenta più di essere un mero punto di passaggio anonimo, ma aspira a diventare una sorta di palcoscenico culturale dove il tempo, anziché dissolversi nella fretta, può essere rallentato, sospeso, persino dilatato. Ambizioni grandi, quindi.
Veronica Pamio – Senior Vice President for External Relations, Sustainability and Destination Management di Aeroporti di Roma, è la figura che con il suo lavoro ha immaginato a l’aeroporto di Fiumicino uno spazio in grado di parlare non solo ai corpi in movimento, ma anche alle anime in cerca di significato.
Questo percorso di ridefinizione trova un potente simbolo nella scultura “Getto di Luce” di Helidon Xhixha, che troneggia all’esterno del Terminal 1. Quest’opera monumentale, realizzata in acciaio marino e corten, si staglia come un faro che rifrange la luce, spezzandola e moltiplicandola in infiniti riflessi, quasi a voler raccontare la complessità e l’imprevedibilità del viaggio umano. Con i suoi 10,7 metri di altezza, 4,8 di lunghezza e 4,2 di profondità, la scultura non è semplicemente un oggetto decorativo: è un manifesto, un invito a percepire il transito non come mera velocità, ma come un momento carico di possibilità. L’artista stesso ha sottolineato come la luce, giocando sulla superficie riflettente dell’acciaio, diventi metafora di connessione, speranza e apertura tra passato e futuro.

(Da sinistra) Luca Dal Fabbro Presidente Iren; On Federico Mollicone Presidente Commissione Cultura camera dei deputati; Helidon Xhixha artista; Veronica Pamio Senior Vice President for External Relations, Sustainability and Destination Management di Aeroporti di Roma; Angelo Argento Presidente di Cultura Italiae; Marco Troncone AD di ADR. Foto gentilmente concessa da ADR
L’inaugurazione dell’opera ha visto la partecipazione di Marco Troncone, Amministratore Delegato di ADR, Angelo Argento, Presidente di Cultura Italiae, e Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Troncone, nel suo discorso, ha evidenziato come l’aeroporto, oggi, non debba più essere concepito come un semplice nodo logistico, ma come un luogo in cui la bellezza, la storia e l’innovazione possano incontrarsi per creare un’esperienza unica. In questa visione, Fiumicino vorrebbe essere un ponte tra la Roma eterna e il mondo moderno, un microcosmo in cui si riflettono le ambizioni culturali e sociali del nostro tempo.
“L’hub di Fiumicino è tra i più premiati e preferiti dai viaggiatori di tutto il mondo, che con il tempo è divenuto un luogo di promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea, un museo diffuso dedicato ai turisti – ad affermarlo l’on. Federico Mollicone – Con il Governo stiamo incentivando l’applicazione della legge 717/49 del 2%, volta ad incrementare il patrimonio dello Stato e a promuovere il lavoro degli artisti, prevedendo la realizzazione di opere d’arte negli edifici pubblici di nuova costruzione. Stiamo sostenendo, altresì, progetti di sussidiarietà volti a semplificare la promozione di opere d’arte tra pubblico e privato, dove l’obiettivo è rendere operazioni come questa strutturali per tutte le infrastrutture della Nazione”.
Angelo Argento, con la sua associazione Cultura Italiae, riveste un ruolo fondamentale in questa trasformazione. La sua attività non si limita a promuovere l’arte, ma si spinge a una curatela rigorosa, capace di selezionare gli artisti e le opere che meglio incarnano l’identità e la sensibilità dei progetti in cui sono inseriti. Argento, con il suo approccio quasi chirurgico, filtra e sceglie, cercando non solo la qualità estetica, ma anche la capacità delle opere di dialogare con lo spazio e con le persone. Ogni scelta, ogni installazione, è il risultato di una riflessione approfondita su ciò che è necessario e significativo, evitando il rischio di una bellezza vuota e decorativa.

Arte e storia si incontrano al Molo A: lungo il percorso “Uomini e dei a Ostia antica”, i passeggeri possono ammirare capolavori romani, unendo la mission di AdR al patrimonio del Parco Archeologico di Ostia.”
La vera potenza di Fiumicino si manifesta nella sua abilità di tessere un intreccio pulsante tra il contemporaneo e il passato, configurandosi come un crocevia culturale che sfida il tempo. La sinergia con il Parco Archeologico di Ostia Antica ne è un esempio emblematico, dove i reperti statuari, frutto degli scavi di Ostia Antica, dialogano con le opere di artisti contemporanei del calibro di Helidon Xhixha, Marco Lodola, Marcantonio Raimondi e Manuel Felisi. Non è una semplice sovrapposizione visiva, ma una conversazione vibrante, un’alchimia di sguardi in cui il passato accende di significato il presente, e il contemporaneo restituisce nuova vita alla memoria, creando un’esperienza densa di stratificazioni emotive e simboliche.

Statua dell’imperatrice Sabina, moglie di Adriano, raffigurata come Cerere, scoperta nel ginnasio delle terme di Nettuno a Ostia.
L’imminente mostra Etruschi per l’eternità, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, amplifica ulteriormente questa dimensione, aggiungendo un ulteriore capitolo storico e culturale all’aeroporto. I reperti, testimoni di civiltà remote e di una Roma pre-imperiale, non sono semplici oggetti esposti, ma presenze vive, memorie tangibili di un tempo che, pur distante, riverbera ancora nel nostro presente identitario. Così, questa sintesi tra memoria storica e innovazione contemporanea trasforma l’aeroporto in un organismo vibrante, un archivio vivente che si erge oltre la sua funzione pragmatica per diventare un palcoscenico dove ogni passo è un incontro, un viaggio nel tessuto profondo della storia.
La musica si aggiunge a questo mosaico con il progetto “Santa Cecilia al Volo”, che ha portato pianoforti nei terminal, trasformandoli in palcoscenici improvvisati per giovani musicisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In un contesto dominato dalla fretta e dall’ansia del viaggio, questi momenti musicali offrono una pausa inaspettata, un respiro che invita a rallentare e a percepire il tempo in modo diverso. Allo stesso modo, l’iniziativa di bookcrossing “Lìbrati” crea un ponte simbolico tra storie e viaggiatori, trasformando ogni libro in un compagno di viaggio e in un messaggero di idee.
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”, scriveva Marcel Proust. A Fiumicino, il viaggio si arricchisce di questa intuizione: l’arte, la musica, la storia si fondono in un’esperienza che va oltre il transito. Non si tratta di decorare il tempo, ma di dilatarlo, di trasformarlo. In un luogo dove tutto sembra cedere al dominio della fretta, l’arte si oppone, ricorda e invita. Invita a fermarsi, a contemplare. Invita a riscoprire il peso e il valore del momento. E chi accetta l’invito, chi si lascia toccare dalla bellezza, non resta fermo. Porta con sé questa esperienza, la diffonde, la condivide. È una sorta di epidemia, ma non di paura: un contagio di bellezza che eleva, redime, salva. Un aeroporto non è più un luogo di passaggio. Diventa una lezione. Una visione. Un futuro.
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