Esclusiva: Arianne Phillips parla dell’alchimia del Costume Design da Madonna a Lady Gaga

Tra cinema, moda, teatro ed editoria, la celebre costumista di Hollywood si racconta in un’intervista con THR Roma e anticipa un progetto “segreto” con Alessandro Michele

Arianne Phillips è considerata una leggenda vivente. Ha avuto tre nomine agli Oscar, è una delle figure più originali e influenti nel panorama della moda e dell’intrattenimento. Come artista visiva poliedrica, porta la sua visione unica a film, moda, teatro, opera e musica. Il 2024 si preannuncia come un anno eccezionale per Arianne, con il lancio di due film che mettono in luce la sua versatilità e la rendono protagonista della stagione delle premiazioni: Joker: Folie à Deux, diretto da Todd Phillips e interpretato da Joaquin Phoenix e Lady Gaga, e A Complete Unknown di James Mangld con Timothée Chalamet, Edward Norton ed Elle Fanning.

Le sue creazioni all’avanguardia le sono valse nominations all’Oscar per Once Upon a Time in Hollywood di Quentin Tarantino, Walk the Line di James Mangold e W.E. Edward e Wallis di Madonna. Inoltre, Arianne ha ricevuto il “Campari Passion Award” al Festival di Venezia per il suo lavoro in Don’t Worry Darling di Olivia Wilde, diventando la prima donna a ricevere questo riconoscimento. Il suo curriculum è arricchito da un premio e otto nominations dai Costume Designers Guild, due nominations ai BAFTA, una nomination ai Critics Choice Awards e una nomination ai Tony Awards.

Tra i suoi lavori cinematografici di rilievo si annoverano Nocturnal Animals di Tom Ford, Kingsman – Secret Service e Kingsman – Il cerchio d’oro di Matthew Vaughn, Ragazze Interrotte di James Mangold, e The People VS Larry Flint di Miloš Forman. Inoltre, i suoi crediti a Broadway includono il musical delle Go-Go’s Head over Heels e la pièce Danny and The Deep Blue Sea, mentre al Metropolitan Opera lo spettacolo Marnie. La straordinaria carriera di Arianne Phillips non solo celebra l’arte del costume design, ma rappresenta anche una continua esplorazione della creatività e dell’innovazione nel mondo dello spettacolo.

In una intervista con The Hollywood Reporter Roma, ha riflettuto sul suo lavoro e sui suoi progetti. Durante l’intervista, Arianne Phillips, che ama Roma, ha svelato anche un ambizioso progetto in cantiere con Alessandro Michele e la maison Valentino. Ecco l’intervista:

THR Roma: Nel documentario Dressing The Part di Michael McCool dici che che il costume design è per te la fusione tra sogno e immaginazione. Puoi descrivere nel dettaglio come funziona il tuo processo creativo per il design dei costumi, anche alla luce delle diverse tipologie di collaborazione con artisti per il teatro, il cinema, la musica e l’editoria?

Arianne Phillips: Prima di tutto, sono entusiasta che tu abbia visto il documentario, grazie! Sono stati molto carini girando quel film. Credo davvero che il mio lavoro sia un privilegio. Per me, il mio lavoro più sincero e autentico è quasi connesso al sogno, all’immaginazione, elementi che vengono dal cuore. Cerco sempre di scegliere progetti che mi toccano profondamente, sia a livello emotivo sia per come la storia può ispirarmi o mettermi alla prova. Ho avuto la fortuna di lavorare in vari ambiti: editoriali di moda, videoclip musicali, copertine di album, teatro — che per me è la forma d’arte più pura perché è dal vivo — e anche tour musicali. Ad esempio, ho curato sei tour per Madonna, alcuni tour per Lenny Kravitz e anche per la band di Courtney Love, Hole.

Lavorare in un concerto dal vivo o in teatro ha una magia tutta sua, perché ogni performance è unica e irripetibile. Allo stesso modo, nel cinema, si creano momenti magici con attori e registi straordinari. Prendi Todd Phillips in Joker, per esempio, che ha permesso agli attori oltre che attenersi al testo, anche di improvvisare. Ne abbiamo avuto prova nel primo Joker, con la bellissima danza di Joaquin Phoenix nel bagno. Non ho lavorato al primo Joker, ma quando mi hanno chiesto di occuparmi dei costumi per Joker: Folie à Deux, ero emozionata di poter far parte di questo mondo onirico, costruito da un attore brillante come Joaquin e un regista visionario come Todd Phillips. Direi che tutto questo è in continuità con ciò che mi ispira e mi entusiasma nei progetti che scelgo.

THR Roma Qual è stata la sfida più grande in Joker: Folie à Deux? E com’è stato lavorare con Lady Gaga?

A.P. La sfida principale per me è stata che non avevo disegnato i costumi del primo Joker, quindi ero la “nuova arrivata” in un gruppo di artisti straordinari. Fortunatamente, avevo già lavorato con Joaquin Phoenix 20 anni fa in Walk the Line (Quando l’amore brucia l’anima), quindi lo conoscevo, il che è stato di grande aiuto. Il team creativo, composto da Todd Phillips, lo sceneggiatore Scott Silver, il production designer Mark Friedberg e il direttore della fotografia Lawrence Sher, aveva creato un mondo visivamente straordinario con il primo film. Quando ho letto la sceneggiatura di Folie à Deux, ero entusiasta ma anche un po’ intimidita: la storia si espande in modo significativo rispetto al primo film, soprattutto con l’introduzione della musica e della danza.

Il personaggio di Harley Quinn, interpretato da Lady Gaga (Stephanie Germanotta), si sviluppa gradualmente nel film fino a che abbraccia completamente l’identità di Lee Quinzel. È stato stimolante ed emozionante lavorare con lei. Ogni progetto deve darmi una certa dose di timore, perché è quell’energia che mi spinge a dare il meglio. E, in questo caso, la sfida era rendere omaggio al primo film, rispettandone l’estetica, ma aggiungendo anche qualcosa di nuovo, soprattutto con l’introduzione di un personaggio femminile così potente.

THE Roma  C’è un aneddoto divertente riguardo la tunica rossa di Lenny Kravitz nel videoclip di Are You Gonna Go My Way?, ispirato dalla sfilata ecclesiastica nel film Roma di Fellini. Puoi raccontarci questa storia?

A.P. Sì, certo! Ho iniziato la mia carriera con Lenny Kravitz, che è un carissimo amico e a cui devo molto. Per il video di Are You Gonna Go My Way, diretto da Mark Romanek, uno dei nostri registi più talentuosi, Mark mi ha parlato del film Roma e della famosa sfilata ecclesiastica di Fellini. Ero già appassionata di Fellini, perché i miei genitori mi avevano portato a vedere la maggior parte dei suoi film quando ero piccola, quindi è stato emozionante usare quell’ispirazione per il costume di Lenny. È stato un perfetto esempio di come un regista di grande gusto possa inserire riferimenti culturali con un pizzico di umorismo.


THR Roma:
Oltre al cinema e alla musica, hai collaborato con molti fashion brand, tra cui Gucci e Prada. Vorrei che ci parlassi dei progetti con Alessandro Michele, specialmente alla luce del suo recente debutto con Valentino, e magari fare anche una riflessione sulla moda italiana.

A.P. Quando Alessandro Michele ha fatto la sua prima sfilata maschile, Suzy Menkes mi disse: “Devi assolutamente vedere il lavoro di Alessandro”. Ero a Londra per un progetto con Prada, The Iconoclast, e la sera stessa riguardai il suo show. Rimasi profondamente colpita. Alessandro crea personaggi incredibili, quindi lo contattai per collaborare al tour Rebel Heart di Madonna. Quando ci siamo incontrati, è stato come ritrovare un vecchio amico. Lui, da giovane, aveva quasi scelto la strada del costume design, e c’è una profonda affinità nel nostro modo di creare. Da allora abbiamo collaborato spesso, e ora che è da Valentino stiamo lavorando insieme a un progetto segreto. Ho visto la sua ultima sfilata e mi ha commosso fino alle lacrime, era meravigliosa. Lavorare con artisti del suo calibro è un vero privilegio.

Quando Alessandro Michele presentò la sua prima sfilata maschile, Suzy Menkes mi disse: “Devi assolutamente dare un’occhiata al lavoro di Alessandro Michele”. In quel periodo stavo collaborando con Prada a Londra per un progetto creativo chiamato The Iconoclast,. Quella stessa sera, dopo l’apertura dell’evento, mi misi subito a guardare la nuova collezione di Alessandro. Rimasi profondamente colpita, perché riesce a creare personaggi incredibili. Così gli scrissi, chiedendogli se fosse interessato a collaborare con me per il tour di Madonna, Rebel Heart, che stavo preparando. Accettò, e quando ci incontrammo fu come ritrovare un vecchio amico o un fratello. Scoprii infatti che da giovane aveva quasi scelto di diventare costumista, e il suo approccio alla creazione dei personaggi e alla visione di uomini e donne come individui completi è molto simile al mio.

Alessandro è incredibilmente talentuoso, lo ammiro davvero molto. Sono entusiasta per il suo nuovo capitolo da Valentino. Abbiamo lavorato a molti progetti insieme, e Rebel Heart fu solo il primo. Attualmente stiamo collaborando a un progetto segreto ora che è alla guida di Valentino, e spero di lavorare ancora di più con lui in futuro. Di recente ho assistito alla sua ultima sfilata e mi ha profondamente emozionata, al punto da commuovermi. È stata di una bellezza straordinaria.

Collaborare con artisti di questo calibro è un grande privilegio, e sono grata per le opportunità che ho avuto, come quella con Prada, che mi ha sostenuta per anni. La moda è sempre stata la mia prima fonte d’ispirazione, con le sue infinite possibilità creative e sognanti. E amo particolarmente l’Italia, in special modo Roma, la città di Alessandro. Ora che anche Valentino è lì, è ancora più speciale.

THR Roma: Hai già ricevuto tre nomination agli Oscar per il miglior costume design. Pensi che quest’anno potrebbe essere quello giusto? Cosa ne pensi della prossima stagione dei premi?

A.P. Ci sono molti film straordinari quest’anno, con costumi altrettanto eccezionali. Onestamente, non ci penso troppo, forse lo fanno i miei genitori o mio marito, ma io preferisco concentrarmi sul lavoro stesso e sperare che tocchi le persone. Non faccio questo lavoro per vincere premi, ma per il piacere della collaborazione e del processo creativo. Detto ciò, sono stata molto fortunata a ricevere già tanto riconoscimento, e vedremo cosa accadrà. Quest’anno ci sono molti lavori interessanti.

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