Il Lucca Film Festival ospiterà una serie di celebrità, da Ethan Hawke e Matthew Modine a Pupi Avati e Chiara Mastroianni

Dal 21 al 29 settembre la famosa città murata toscana si trasformerà in un grande Red Carpet, e la squadra del Hollywood Reporter ci sarà.

Ethan Hawke, Paul Schrader, Matthew Modine e Ruben Őstlund. Tre protagonisti del cinema americano più intelligente, più coraggioso, più fuori dagli schemi. E uno dei registi europei più lucidi e disturbanti, uno dei pochi ad aver vinto due Palme d’oro a Cannes. E insieme a loro, Chiara Mastroianni che presenta il suo film “Marcello mio”, surreale e imprevedibile omaggio ad un padre così immenso. 

Sono loro gli ospiti internazionali del Lucca Film Festival, che prende il via sabato 21 settembre nella città toscana, per concludersi domenica 29. Sono ospiti non casuali: tutti insieme, tracciano una mappa precisa. Quella del cinema non riconciliato, fuori dagli schemi. Capace di imporsi, ma sempre con una cifra originale, coraggiosa, inedita. 

Insieme a loro, un maestro del cinema italiano come Pupi Avati, fresco del suo ultimo film, girato in bianco e nero in un’America di provincia. E il regista rivelazione della Mostra del cinema di Venezia, Francesco Costabile, autore di Familia, insieme al protagonista del film, Francesco Gheghi, premiato come miglior attore nella sezione Orizzonti. Il regista Francesco Falaschi, attori come Cristiana Dell’Anna, Carolina Crescentini, Francesco Di Leva. 

Otto giorni in cui Lucca si illuminerà di cinema. Sono dodici i lungometraggi del concorso internazionale, dall’iraniano The Old Bachelor all’indiano Swaha, in gara per un premio di 3mila euro. Il 21 settembre a Palazzo Pfanner si apre la mostra “Marcello, l’antidivo di successo”, curata da Alessandro Orsucci, che nel centenario della nascita dell’attore – molto legato a Lucca e ai suoi dintorni, dove aveva la casa in campagna – raccoglie locandine e manifesti originali dei film con Mastroianni. 

Sarà Chiara Mastroianni, la figlia dell’attore e di Catherine Deneuve, ad inaugurare la mostra, che resterà aperta al pubblico fino al 27 ottobre. Poi l’attrice introdurrà la proiezione di “Marcello mio”, il film di Christophe Honoré, in concorso a Cannes, in cui Chiara gioca con la propria ossessione per il padre. 

Lunedì 23 settembre verrà presentato in anteprima italiana “C’è un posto nel mondo” di Francesco Falaschi, con il regista e i protagonisti Cristiana Dell’Anna e Luigi Fedele in sala. 

Nella seconda metà del festival avranno luogo i quattro incontri con gli ospiti internazionali. Mercoledì 25 settembre è di scena Matthew Modine. Era il soldato testimone degli orrori della guerra in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick; ma è anche nel cast della serie Netflix Stranger Things.  Modine presenterà in anteprima italiana “The Martini Shot”, in cui interpreta un regista intento a girare l’ultimo film, prima di morire, in una Irlanda terribilmente bella. 

Paul Schrader è lo sceneggiatore di Taxi Driver e di Toro scatenato di Martin Scorsese, ma anche il regista di “Mishima” e “American Gigolo” e l’autore di tanti saggi sul cinema. A Lucca sarà protagonista di una masterclass il 26 settembre, e riceverà il premio alla carriera del LFF il 27 settembre. 

Quello stesso giorno, il 27 settembre, Ethan Hawke terrà la sua masterclass. Si era rivelato come il giovane allievo di Robin Williams nell’ Attimo fuggente di Peter Weir. Poi ha proseguito un cammino di attore molto interessante, con il lavoro sul tempo reale dei film realizzati con Richard Linklater: “Prima dell’alba”, “Prima del tramonto” e “Prima di mezzanotte”, girati con Julie Delpy a dieci anni di distanza l’uno dall’altro. E anche Boyhood, che realizza la scommessa di filmare lo stesso protagonista nel corso di dodici anni, dai 6 ai 18 di età. Lavori che gli hanno portato due nomination all’Oscar come sceneggiatore – per i Before – e una come attore, per Boyhood. Hawke presenterà il suo film da regista Wildcat, interpretato da Maya Hawke, la figlia che Hawke ha avuto da Uma Thurman. 

Ultima masterclass, quella con Ruben Őstlund, il 28 settembre. L’autore di The Square e del Triangolo della tristezza è nel ristretto club dei registi che hanno vinto per due volte la Palma d’oro a Cannes. Sono solo nove, nella storia del festival. Lui ci è arrivato con film taglienti come rasoi, da cronista impietoso del disagio sociale e della precarietà morale. In Scandinavia, ma non solo lì. Il regista svedese riceverà, il 29, il Golden Panther Award. Intanto, la città di Lucca si sarà trasformata in un palcoscenico a cielo aperto. Con l’evento “Lucca effetto cinema” venti compagnie teatrali si esibiranno, con performance a tema cinematografico, in ogni angolo della città.  

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