50 Cent Su Come Ha Conquistato la TV, la sua Faida con Diddy e Perché ha Portato 3,5 Milioni di Dollari in Contanti per il Nostro Servizio Fotografico

Il rapper diventato tycoon racconta a THR il suo impero televisivo, perché ha prodotto un documentario Netflix sul suo nemico Sean Combs e come è stato incluso nello spettacolo del Super Bowl 2022: "Non riuscivano ad avere Eminem senza di me."

Il quarantanovesimo compleanno di Curtis “50 Cent” Jackson è passato da poco, ma il rapper è ancora in vena di festeggiamenti.

Se ci fossero dubbi sul fatto che “Fiddy”, avvicinandosi al mezzo secolo, sia ancora al top, la risposta arriva con lui al servizio fotografico per questa intervista: Jackson porta con sé 3,5 milioni di dollari in contanti, infilati in due pesanti valigie nere. Qualche mazzetta ricopre un cubo su cui è seduto, mentre fuma un sigaro. Ogni tanto durante le riprese prende altre mazzette dal mucchio e se le sistema accanto, tra gli sguardi attoniti della troupe e quelli pieni di ammirazione delle quattro guardie del corpo che lo accompagnano. Le porte sono chiuse a chiave e le tende alle finestre sono abbassate per garantire la massima privacy.

Alla domanda se fosse dovuto andare in banca a prelevare tutti quei soldi, Jackson risponde con un rilassato sorriso: “Li avevo già a casa, ne avevo anche di più,” aggiungendo “sono stato ispirato [a portare il cash per il servizio fotografico] da [Muhammad] Ali,” riferendosi alla copertina di Sports Illustrated del 1964 in cui il pugile allora ventiduenne posava con un milione di dollari di vincite. “Ho pensato, ‘voglio farlo anch’io un servizio fotografico così.’”

Quanto basta per dire: gli affari di Jackson stanno andando molto bene. Power, la serie creata nel 2014 da Courtney Kemp di cui è stato produttore esecutivo, durata sei stagioni, ha lanciato una serie di spin-off di successo per Starz (rete televisiva via cavo e streamer statunitense specializzata in serie televisive originali), tra cui Ghost, Raising Kanan e Force. L’altra serie prodotta da Jackson per Starz, BMF, ha recentemente concluso la terza stagione e, seguendo l’esempio del franchise Power, sta espandendo il proprio universo. Starz ha dichiarato che le due serie Power e BMF attirano in media circa 10 milioni di spettatori su più piattaforme per episodio, e che si affida a Jackson anche per serie non correlate. La sua produzione sta sviluppando altri progetti come Fightland, una serie drammatica sul pugilato, e Queen Nzinga, che racconta la storia di una regina guerriera africana.

“Molti produttori esecutivi sono produttori solo di nome, magari ci sono all’inizio, partecipano alle prime presentazioni, avviano le cose e poi tornano ai loro numerosi interessi,” afferma Kevin Beggs, presidente del Lionsgate Television Group. “Data l’ampiezza degli interessi di 50, si potrebbe facilmente pensare che fare il produttore sia un capriccio o una vanità, ma non è così. È pratico, super coinvolto, davvero collaborativo… è un impresario, un promotore, una forza creativa che lavora a stretto contatto con gli sceneggiatori e gli showrunner.”

La società di Jackson, G-Unit Film and Television, ha diversi progetti in sviluppo per Hulu, Paramount+, Peacock e BET, e ora 50 cent sta coinvolgendo alcuni dei suoi collaboratori musicali più famosi per progetti come una serie basata su 8 Mile del 2002 con Eminem, che fu il primo a credere in Jackson dandogli un contratto e aiutandolo a far uscire il suo album di debutto nel 2003.

“50 è come un fratello per me,” dice Eminem, che ha recitato come guest star nella prima stagione di BMF in un episodio diretto da Curtis Jackson. “50 ha dimostrato troppe volte che non c’è davvero nulla che non riesca a fare, e nessuno ormai cerca di impedirgli di farlo.”

Jackson sta anche lavorando a una serie animata per Amazon Freevee chiamata Lady Danger: Agent of B.O.O.T.I. con Nicki Minaj. “Lui è un modello di ciò che significa resilienza,” racconta Minaj a THR. “Ogni volta che è stato dato per spacciato, sia nel mondo in generale che nello show business, ha affrontato la situazione e ne è uscito trionfante. È intelligente. È un uomo d’affari. Devi andare oltre alla sua immagine ‘divertente’ per vedere che è un pensatore molto profondo. È onesto. Ha padroneggiato il gioco degli scacchi della reinvenzione attraverso molteplici epoche della musica, dell’intrattenimento e dei social media. Eppure in qualche modo sembra sempre autentico. Questo è un traguardo molto difficile da raggiungere.”

Oltre a tutto questo, Jackson sta lanciando un canale FAST, costruendo uno studio cinematografico a Shreveport, Louisiana, e pubblicando (dopo essere già stato in classifica best-seller sul New York Times) un romanzo su una donna di colore che lavora come Ranger in Texas.

Quindi sì, il rapper è un vero tycoon mediatico, anche se la sua onnipresenza nel ciclo delle notizie è spesso causata da altri motivi. Per esempio, in reazione al tentato omicidio di Donald Trump, 50 cent è diventato virale sui social con meme in cui il volto dell’ex-presidente è sovrapposto alla copertina dell’album di debutto di Jackson, un riferimento a quando il rapper fu colpito nove volte in una sparatoria da un’auto in corsa nel 2000. La viralità ha portato a un aumento del 250% dello streaming del suo pezzo del 2003 “Many Men (Wish Death),” che include il ritornello, “Many men wish death upon me”.

Jackson non ha dichiarato pubblicamente chi sosterrà questo novembre [alle elezioni presidenziali USA], ma nel 2020 sembrava intenzionato ad appoggiare Trump contro Joe Biden, una decisione criticata sui social media, anche se poi Jackson ha chiarito la sua posizione: “Fanc**lo Trump, non mi è mai piaciuto.”

E poi c’è Diddy, su cui Jackson sta producendo un documentario per Netflix. Molto attivo sui social media, Jackson prende in giro Sean Combs da anni (ne parleremo più avanti), ora con più intensità mentre Combs affronta diverse cause legali per accuse di abuso sessuale, stupro e traffico sessuale. (Combs nega le accuse.)

“Ho detto più volte che non vado alle feste di Puffy e non faccio cose del genere” dice Jackson. “Mi sono tenuto lontano da quella roba per anni. C’è solo energia negativa intorno a certe cose”. Fa anche riferimenti al video raccapricciante di Diddy che attacca Cassie, la fidanzata dell’epoca (la cui causa ha scatenato una valanga di problemi legali). “Prima, ha negato che sia successo, e poi è uscito il video, quindi tutto ciò che dice quel tizio è una bugia” dice Jackson. “È disgustoso che un padre debba vedere certe scene e immaginare sua figlia in una situazione del genere. Con tutta l’influenza e il potere che hai, la persona con cui stai dovrebbe voler far parte della tua vita, non essere costretta”.

Il regista Alex Stapleton, vincitore di un Emmy e noto per Shut Up and Dribble e Hello Privilege. It’s Me, Chelsea, è nel team di realizzazione  della serie documentario di Netflix su Diddy. “Come partner, condividiamo lo stesso obiettivo: raccontare una storia autentica, multilivello e profondamente coinvolgente per un pubblico globale, che ha seguito e vissuto l’evoluzione del rap per oltre 30 anni” dice Stapleton a THR.

Seduto a quattr’occhi con THR — quei 3,5 milioni di dollari ora di nuovo riposti nelle valigie — Jackson parla del suo impero in crescita, del documentario su Diddy e del perché è stato quasi escluso dal leggendario spettacolo del Super Bowl nel 2022.

Jackson, a heavy social media user who has tangles with some of the other biggest names in hip-hop, from Ja Rule to Fat Joe to Diddy, still frequently courts controversy. Willy Chavarria hooded jacket; Buck Mason tee; New Era hat; all jewelry, his own. Photographed by AB+DMnormal

50 Cent compie 50 anni il prossimo anno. Come ti senti a questo punto della tua vita?

Mi sento benissimo. Ho festeggiato un compleanno fantastico. Ero in Canada, dovevo esibirmi per loro, ma loro si sono esibiti per me. Il pubblico era così caldo che ho esclamato “Cavolo. Siamo nel 2003!” [L’anno in cui ha pubblicato il suo album di debutto multiplatino, Get Rich or Die Tryin’]. È stato il compleanno migliore che abbia mai avuto. Ho molte cose da realizzare quest’anno. Non devo fare errori e devo essere completamente concentrato. Farò del mio meglio per portare a termine gli obiettivi che mi sono prefissato. Non commetterò errori (Ride).

Cosa ti ha spinto a produrre una docuserie su Diddy?

Sono l’unico appartenente al mondo dell’hip-hop che ha prodotto progetti di alta qualità. Accade frequentemente che star dell’hip hop si cimentino nella recitazione, pochi però sanno produrre, questa è la differenza.

Nel corso degli anni, hai fatto di tutto per non andare alle feste di Diddy — è perché qualcuno ti ha detto che l’atmosfera lì era strana? Oppure hai partecipato tu stesso a qualcosa di strano?

Mi chiese di andare a fare shopping insieme. Pensai che fosse strano perché di solito un uomo lo dice a una donna. E io ero tipo, “No, non mi va di avere a che fare con questa roba”. Da quel momento non mi sono più sentito a mio agio in sua compagnia.

Though 50 Cent (far left) has collaborated with P. Diddy (in yellow, at MSG with Kanye West, second from left, and Jay-Z, far right, in 2007) he’s been a harsh critic of the disgraced Bad Boy founder and is making a Netflix documentary about him. Gary Gershoff/WireImagenormal

So che tu e Diddy avete collaborato a diverse canzoni. Siete mai stati amici?

Sì, abbiamo collaborato a diverse canzoni. All’inizio, quando ero un artista sconosciuto, ci siamo incontrati e l’ho aiutato a scrivere alcuni dei suoi pezzi. Ma, anche se abbiamo intrattenuto collaborazioni professionali, non posso dire che siamo mai stati veramente amici. La nostra relazione è stata più professionale che personale, e con il tempo ho preferito tenere le distanze.

Si parla poco di quello che sta accadendo a Diddy, si ha come la sensazione che ci sia paura a parlare di certe cose. Perché?

Alcuni erano coinvolti perché partecipavano alle feste e si divertivano, forse non parlano perché potrebbero essersi divertiti troppo. Poi ci sono quelli che pensano: “Non è affar mio e non voglio essere coinvolto”. Altri hanno paura di parlare di Diddy perché pensano che farlo significhi fare la spia, come quando a scuola dici all’insegnante che qualcuno ha fatto qualcosa di sbagliato. Io non ho problemi a parlare perché lo dico da molto tempo: non mi piace come si comporta e non voglio avere a che fare con lui.

Tu e Mary J. Blige siete grandi amici e lei è anche molto amica di Diddy. Mi chiedevo se ti avesse parlato di questa situazione…

Mary la pensa come me, sa che Diddy fa cose sbagliate.

La tua ex e anche mamma di tuo figlio, Daphne, ha detto delle cose molto brutte su di te su internet, ma poi ha cancellato tutto. Tu adesso stai cercando giustizia perché ti senti ingiustamente attaccato. Cosa sta succedendo?

Preferisco non parlare della situazione con Daphne, e ti spiego il perché. Sto affrontando una causa in tribunale per la custodia di mio figlio, le accuse nei miei confronti che ha scritto sui social sono arrivate otto ore dopo che ho chiesto la custodia di nostro figlio. Lo ha fatto per ripicca. Ho passato la Festa del Papà con mio figlio e ci siamo divertiti, questo conta. Mi piacerebbe rispondere e dire la mia, ma voglio solo pensare a mio figlio.

Sei preoccupato? Perché, indipendentemente da ciò che è vero o meno, quelle accuse possono essere dannose, specialmente per te che stai facendo un documentario su un uomo violento.

È dannoso, ma ci sono persone che non vedono l’ora di parlare male di qualcun altro. Lo fanno solo per attirare l’attenzione. Nella maggior parte dei casi ciò che dicono non è vero.

Willy Chavarria blazer; Dolce & Gabbana shirt; all jewelry, his own. Photographed by AB+DMnormal

Anche Dr. Dre, che ti ha aiutato tanto, ha avuto un passato violento. Alcuni critici si chiedono se sia una coincidenza il fatto che tu stia producendo un documentario su Diddy.

È giusto che le persone si facciano un’idea su questa situazione, io non so cosa sia vero o falso riguardo al passato di Dre. Inoltre, sono cose successe prima che iniziassi a collaborare con lui. Ma se pensassi solo a quello che è successo in passato, non riconoscerei tutte le cose positive e i successi che ho avuto grazie a lui. Può sembrare strano che qualcuno non voglia fare un documentario ora solo perché sono successe cose brutte in passato.

Stai aprendo uno studio a Shreveport, in Louisiana. Cosa ti ha spinto a farlo?

Mi piacerebbe far rinascere quel posto perché sono un visionario. La mia carriera e la mia vita si sono evolute così: ho creduto in determinate cose anche quando non c’era niente a supportarle, questo mi ha permesso di essere abbastanza motivato da perseguirle e infine raggiungerle.

Cosa possiamo aspettarci dal tuo nuovo canale TV FAST?

Sarà molto diverso da Starz, che è un servizio a pagamento, mentre questo sarà gratuito e sorretto dalle pubblicità. Avrà contenuti nuovi e anche tanti film d’azione. Voglio trasmettere contenuti di alta qualità, non come quelli che vedi su Tubi. Mi assicurerò personalmente che tutto funzioni per bene. Ci saranno le serie di Power e anche nuovi spin-off di BMF. Dammi un anno e FAST diventerà il canale più popolare sul mercato.

Quando hai cominciato, pensavi che il tuo impero produttivo sarebbe diventato così grande?

No, non pensavo che sarebbe diventato così grande. La mia carriera nella musica è andata allo stesso modo. Il mio primo album è stato un grande successo, ha venduto 13 milioni di copie; il primo programma TV che ho prodotto è diventato il più visto della rete. Quando accade qualcosa del genere, la gente comincia a chiederti se hai altre idee e da cosa nasce cosa. Ho iniziato con molta umiltà ma ho anche dato buoni consigli.

Hai ricevuto aiuti da Hollywood?

L’esperienza più interessante che ho avuto è stata con Tyler Perry. Mi sentivo confuso, non capivo come fosse possibile avere così tanto successo in così poco tempo. Così ho deciso di incontrarlo nei suoi studi, constatando coi miei occhi la reale velocità di produzione di Hollywood e il vecchio motto “Facciamo Hollywood per i bianchi”. Perry fa le cose per bene, tiene un ritmo elevato ma non trascura la qualità, pianifica ogni cosa affinché funzioni alla perfezione. Incontrarlo ha sicuramente cambiato il mio punto di vista.

Perry ti ha fatto dei complimenti in una recente intervista. State lavorando a qualcosa insieme?

Ha aperto a una collaborazione con me, e per me va bene. Ora dobbiamo capire cosa fare.

Power non ha mai ricevuto una nomination agli Emmy, mentre Game of Thrones ne ha vinte 59 su 159 candidature, e ho sempre trovato interessante che l’ultima stagione di Power sia stata presentata in anteprima al Madison Square Garden, mentre l’ultima stagione di Game of Thrones solo al Radio City. Come hai fatto a ottenere questo risultato?

Sono riuscito a convincere Starz che ciò che loro pensavano fosse grande, per me non lo era. Per loro il Chinese Theatre in California è il massimo. Io ho proposto Radio City Music Hall, e ho garantito il sold out. Non erano convinti, ma alla fine  c’era gente fuori a fare la fila che scalpitava per entrare. A quel punto ho proposto di farlo ancora più grande, hanno accettato ed eccoci qui a parlare della più grande premiere mai allestita per un programma televisivo.

Curtis “50 Cent” Jackson was photographed July 9 at Pier 59 Studios in New York, styled by Alfonso Fernández Navas. Helen Anthony coat; Polo Ralph Lauren tee; Dsquared2 pants; Christian Louboutin shoes; Veneda Carter necklace; all other jewelry, Jackson’s own. Photographed by AB+DMnormal

Pensi che se il pubblico di Power non fosse prevalentemente nero, riceverebbe più attenzione e premi?

Sì, lo penso. E il riconoscimento che manca, lo ricevo da Tyler. Lui lo capisce. Ci è passato tante volte.

Non hai mai ricevuto una nomination competitiva agli Emmy. (È stato premiato con il Governors Award nel 2020). Hai mai parlato con l’Academy della televisione?

L’ho fatto diverse volte.

Hai vinto un Emmy — insieme a Dr. Dre, Snoop Dogg, Eminem, Mary J. Blige, Kendrick Lamar e Jay-Z — per lo spettacolo al Super Bowl 2022. Quando è stata annunciata la scaletta dello spettacolo, il tuo nome non era nella lista … sei apparso come una sorpresa …

Volevano escludermi. Non mi volevano lì.

Jackson (top right) at the Dr. Dre-produced Super Bowl LVI halftime show, where he initially was not on the bill: “They didn’t want me there. But Eminem wouldn’t do it without me.” Gregory Shamus/Getty Imagesnormal

Chi?

Roc Nation. Sì, loro non mi volevano lì. Eminem non avrebbe partecipato senza di me. È così che sono finito nello spettacolo, è grazie Eminem. Non puoi permetterti di perdere Eminem. Se fosse dipeso da loro, non ci sarei stato. Sono stato una sorpresa. 

Cosa pensi dei Grammy?

Non mi interessano. Non significano niente per me. È un riconoscimento al successo del progetto, e l’emozione sta nel trovarsi nella stessa stanza con i tuoi colleghi. Al di fuori di questo, cosa significa il riconoscimento? Non ha valore. Non ho mai visto nessuno in difficoltà finanziaria che vendesse i propri Grammy.

Tu voti ai Grammy?

No, io non voto. Non so nemmeno chi lo faccia. È pazzesco. Chiunque siano, sembrano vivere a casa di Beyoncé, visto che lei ne ha 30.

Molti personaggi famosi come te lasciano gestire il proprio profilo da un social media manager, ma quello su Instagram è sicuramente tuo giusto?

Sì. Cerco di non prendere le cose troppo sul serio. Sui social media, in generale, quando sei famoso, mostri la parte peggiore di te. Vedrai cose che possono influenzare il tuo stato d’animo se non sei preparato. Io sono abituato ai giudizi delle persone senza che effettivamente mi conoscano, è come giudicare qualcuno solo per il modo in cui si veste. Questo non è il mio caso, generalmente tendo a farmi gli affari miei, a guardare oltre e continuare per la mia strada. Mi interesso a qualcosa o qualcuno solo se mi colpisce emotivamente, nel profondo.

“I’m sure everyone can’t see my vision for it because I look at things like, ‘Nah, it’s going to be like this.’ My career has been like that. My life has been like that,” says Jackson. “I’ve been able to firmly believe in things where there’s not much around me to support the idea in the beginning, but it allows me to be passionate enough to work in that area until it actually works — that tunnel vision.” Christopher John Rogers shirt; Buck Mason tee; all jewelry, his own. Photographed by AB+DMnormal

Hai fatto un featuring con Michael Jackson per Monster dall’album postumo del 2010, Michael. Ma quella canzone e altre due sono state rimosse dai servizi di streaming nel 2022 perché alcune persone hanno messo in dubbio l’autenticità della voce di Michael.

Quella era sicuramente la voce di Michael. Teddy Riley (che ha lavorato all’album Dangerous di Michael del 1991) ha prodotto quel brano. E Chris Tucker potrà dirti quanto era entusiasta Michael per il lavoro che stavo facendo.

Tu e Michael non avete registrato insieme, giusto?

Sì. Abbiamo preso accordi prima che lui morisse (nel 2009). E quando è morto, Teddy mi ha detto, “Ehi, devi fare questo pezzo.” Monster era come il suo nuovo Thriller. Io ho detto, “Sì, certo, facciamolo”. Ero entusiasta.

Hai avuto mai l’opportunità di incontrare Michael?

No, non l’ho incontrato. Sai quanto ero entusiasta di registrare quel brano? Da bambino avevo una sua foto mentre faceva il moonwalk e la strada si illuminava durante Billie Jean. Per me, lui era la persona più cool del mondo. In quel momento, non c’era nessuno più figo di Mike.

Ti sei pentito di qualcosa che hai fatto?

Pentito? Guarda, credo che abbiamo sprecato troppo tempo a litigare, io e Fat Joe, io e Cam’ron. Con altri, come Jada (Kiss), abbiamo risolto più facilmente. Ma abbiamo perso comunque tempo prezioso. Non avevamo un vero risentimento l’uno verso l’altro. È andata avanti più a lungo con Joe perché ha un carattere simile al mio. Quando eravamo in contrasto, lo eravamo per davvero, e lo siamo stati per molto tempo. A causa della sua lealtà verso Irv (Gotti) e Ja (Rule), con cui lavorava, ho notato che non era felice per i miei successi. È facile per me dire “F*** you” se quello che mi rende felice ti rende infelice. Comunque non ho ancora focalizzato cosa sia accaduto fra di noi. Quando ci ripensi, ti chiedi, “Aspetta, cosa è successo?” Perché non abbiamo avuto un vero e proprio litigio o qualcosa di specifico che lo abbia creato. Ora è come un amico per me.

Curtis “50 Cent” Jackson styled by Alfonso Fernández Navas. Ted Baker suit; Emporio Armani shirt; Paul Stuart tie; Christian Louboutin loafers; Jan Leslie cufflinks; all other jewelry, his own. Photographed by AB+DMnormal

Pensi che Kendrick e Drake possano diventare amici?

Nel mondo del rap, a volte le persone competono tra loro, come in una gara. Kendrick e Drake sono due grandi artisti e ognuno di loro vuole dimostrare quanto è bravo. Quando ci sono due artisti così famosi, possono sembrare rivali perché entrambi vogliono essere i migliori. Le persone amano vedere gli artisti avere successo perché li ispira a fare lo stesso. Ma quando qualcuno rimane al top per tanto tempo, come Drake, alcuni iniziano a chiedersi quanto tempo durerà. Possono iniziare a dubitare o a pensare che le sue nuove canzoni non siano buone come quelle vecchie, anche se Drake sta facendo un ottimo lavoro. Ma, alla fine, chi ama la musica di Drake continuerà ad ascoltarla, perché è molto bravo e ha tanti fan che lo seguono.

A proposito di contrasti, hai mai più parlato con Ja Rule?

No. In passato abbiamo avuto contrasti e rivalità. Le cose tra noi sono state sempre tese, ma ormai è passato così tanto tempo. Oggi, mi preoccupo più di andare avanti e fare le cose che mi rendono felice, piuttosto che restare bloccato nel passato.

Curtis “50 Cent” Jackson was photographed July 9 at Pier 59 Studios in New York, styled by Alfonso Fernández Navas. Helen Anthony coat; Polo Ralph Lauren tee; Dsquared2 pants; Christian Louboutin shoes; Veneda Carter necklace; all other jewelry, Jackson’s own. Photographed by AB+DMnormal

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