
Da quando la Rai ha cambiato rotta, nel senso che si è insediata la nuova maggioranza di Governo, per i motivi più disparati c’è stato un fuggi fuggi di volti noti del piccolo schermo. Fabio Fazio, Lucia Annunziata, Amadeus (per fortuna, perché un altro Sanremo con lui non lo si reggeva più), Bianchina Berlinguer che si è portata al seguito anche l’istrionico Corona, Gramellini e via così, hanno fatto tutti i bagagli. Tutti accasati o su La7 o sul Nove.
Ipotesi delle più stravaganti a parte, non ci è dato sapere quali siano i reali motivi di questi abbandoni, per quanto sia facile ricondurre tutto a ragioni più economiche che politiche. Deliri ‘gomblottisti’ a parte, sarebbe difficile pensare il contrario visto che, da sempre, non da quando si è insediata Giorgia Meloni, mamma Rai è oggetto di spartizione e influenza politica, usanza non giustificabile che ci rende simili a democrazie liberali come la Russia e la Bulgaria, ma comprensibile visto che parliamo della tv di Stato.
Certo è che l’abbandono di Flavio Insinna, nuovo volto che andrà a occupare il pre Mentana di La7, lascia basiti. Insinna non si è mai esposto politicamente in pubblico, magari ci ha regalato altre performances indimenticabili, come quando ha definito una concorrente de l’Eredità “Nana di merd*”, ma di certo non si è mai palesato per fede politica. Ciò premesso, stiamo parlando di una grossa perdita per la Rai? Ni. Come conduttore funziona, non fa i numeri dei migliori Pippo Baudo e Mike Bongiorno, ma il suo pubblico di pensionate e casalinghe lo sa tenere inchiodato come un moderno pifferaio magico. Quale massaia, armata di parannanza e pentolone, magari intenta nella preparazione della più light tra le parmigiane di melanzane con caciocavallo, salsiccia, prosciutto, cipolle rosse di tropea e frittole cotte nel burro, potrebbe mai resistergli? Magari non risentirà di chissà quale contraccolpo Rai Fiction che, per quanto con Don Bosco del 2004 ci sia mancato un tanto così per aggiudicarsi il Golden Globe, non sta perdendo Gian Maria Volonté o Mastroianni. Però, c’è sempre un però, la domanda che ci poniamo è un’altra: chi sarà il prossimo ad abbandonare la Rai?
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