Sciopero degli autori: i Late Show rimangono al buio. E gli addetti al marketing sono in difficoltà

Ospiti saltati e campagne pubblicitarie cambiate: lo stop colpisce i programmi in prima serata e bisogna ripensare alla maniera di sponsorizzare le uscite in sala

Pete Davidson doveva condurre il Saturday Night Live (SNL) il 6 maggio. Ma la sua prima esperienza alla conduzione del programma è stata annullata quando la NBC ha deciso di mandare in onda delle repliche. La causa è lo sciopero degli autori.

Se Davidson fosse andato in diretta avrebbe sicuramente parlato di Transformers – Il risveglio, il suo film in uscita quest’estate (il comico dà la voce a Mirage, una spia Autobot che si trasforma in un’elegante Porsche blu-argento). E forse avrebbe anche parlato del suo cameo in Fast X.

Inoltre, la Paramount avrebbe sicuramente tirato fuori il relativo spot per la promozione di Transformers, che uscirà nelle sale americane il 9 giugno, mentre in Italia è previsto per il 7 giugno. Davidson, invece, ha scelto di distribuire pizza agli sceneggiatori in sciopero durante un picchetto a Brooklyn il 5 maggio, alcuni giorni dopo il suo inizio.

Intanto, a migliaia di chilometri di distanza, gli addetti al marketing cinematografico di Hollywood si disperavano per essersi trovati tagliati fuori da una delle loro più importanti risorse pubblicitarie: i programmi in tarda serata.

Da Jimmy Fallon a Seth Meyers: lo sciopero continua

Dal 2 maggio i membri della Writers Guild hanno avviato uno sciopero generale dopo che la dirigenza non ha raggiunto un accordo con le major, rappresentate dall’Alliance of Motion Picture and Television Producers. Non hanno trovato un accordo su una serie di punti del contratto che il sindacato considera importanti per il futuro del settore.

Gli sceneggiatori chiedono un aumento dei compensi, anche per i diritti residuali (in particolare quelli derivanti dalla distribuzione in streaming), un incremento del piano sanitario, tutele nei confronti degli studios che approfittano delle “mini-room” (dove gli sceneggiatori preparano gli show con un certo anticipo) e linee guida sull’uso dell’IA.

Oltre al SNL, anche The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, Jimmy Kimmel Live!, The Late Show With Stephen Colbert e Late Night With Seth Meyers sono stati chiusi quasi immediatamente dopo l’annuncio dello sciopero. Si tratta della più grande astensione in quindici anni.

Un dirigente marketing di un importante studio televisivo ha affermato che i late show sono “estremamente importanti”. E ha aggiunto: “Anche se il numero di spettatori è in calo, la portata di tutti questi talk show e dei personaggi che vi partecipano è enorme su YouTube e sui social media”.

C’è un esempio su tutti: Top Gun: Maverick ha avuto una visibilità enorme dopo che Tom Cruise ha portato il conduttore James Corden, suo amico, a fare un giro in jet poco prima che il film uscisse nelle sale, scatenando una frenesia sui social e i giornali di tutto il mondo.

Marketing senza bussola

I responsabili del marketing si stanno affrettando a ripensare alle loro campagne pubblicitarie, private dell’accesso ai programmi in tarda serata. “Abbiamo importanti film estivi in uscita e avevamo grandi progetti per questi show che, però, abbiamo dovuto cancellare”, dice il dirigente. “Stiamo valutando quale fascia di pubblico stiamo perdendo e per quale altra via possiamo raggiungerla”.

Universal, ad esempio, avrebbe sicuramente riempito i vari programmi con le star del film-evento Fast X. Il film d’azione con Vin Diesel esce il 19 maggio negli Stati Uniti (in Italia 18 maggio). Idem per Disney e La Sirenetta, che arriverà nelle sale a fine maggio, nel weekend del Memorial Day.

In generale, le star iniziano a fare ospitate nelle due settimane che precedono l’uscita di un film, e soprattutto nella settimana di uscita.

Vie alternative: le pubblicità del mattino

Anche i notiziari mattutini godono di uno status privilegiato quando si tratta di pubblicizzare un nuovo film, anche se attirano un pubblico più anziano e sono più adatti alle famiglie. “Se hai due o tre programmi del mattino e due o tre programmi in tarda serata, sei coperto”, dice il dirigente. “Ma ora no”.

Gli organizzatori di Today o Good Morning America stanno senza dubbio ricevendo più chiamate del solito da Hollywood. Lo stesso vale per i talk show diurni, come The View o The Kelly Clarkson Show (il 15 maggio Clarkson ha ospitato la star di Fast X, Vin Diesel). Il dirigente dichiara che “la televisione diurna è diventata molto più vecchia e semplicemente non ha la stessa portata online”.

Secondo un’altra fonte, anche le piattaforme digitali, la radio e i notiziari locali sono più attivi in questo periodo. Un altro addetto marketing sostiene che la tarda serata non sia determinante per il successo di un film. “È l’ideale? No”, dice. Altri non sono così ottimisti. “La perdita della tarda serata è davvero spiacevole per vari motivi”, afferma un dirigente di uno studio rivale. “Speriamo che lo sciopero finisca e che le cose tornino alla normalità”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga