“Dive & Madrine: Il Passato che Vive Ancora nelle Stelle del Cinema Italiano”

Un omaggio alle icone immortali del cinema italiano, reinterpretate dalle nuove madrine del grande schermo in un dialogo senza tempo tra eleganza, tradizione e modernità.

Nel mondo del cinema, il termine “icona” va oltre la semplice notorietà o popolarità di un’attrice. Diventare un’icona significa incarnare un insieme di valori, estetiche e emozioni che trascendono il tempo e lo spazio. Le icone cinematografiche sono figure che, attraverso il loro talento e la loro presenza sullo schermo, riescono a cristallizzare un momento storico, a rappresentare un ideale di bellezza, forza o vulnerabilità che risuona con il pubblico di ieri, oggi e domani.

Quando parliamo di Silvana Mangano, Sophia Loren, Virna Lisi o Monica Vitti, ci riferiamo a donne che non solo hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema italiano, ma che continuano a influenzare e ispirare le generazioni contemporanee. Il loro stile, la loro eleganza e la loro capacità di trasformare ogni ruolo in qualcosa di unico e memorabile le hanno rese figure senza tempo, delle vere e proprie icone.

In questo spirito di celebrazione e riflessione, il Ministero della Cultura e l’Archivio Luce Cinecittà hanno organizzato la mostra fotografica “Dive & Madrine”, un evento che riempirà le prestigiose sale dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia in occasione dell’81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La mostra, che si terrà dal 28 agosto al 7 settembre 2024, è stata curata con passione da Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura, insieme a Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà.

Il titolo della mostra, “Dive & Madrine”, riflette questa continuità tra passato e presente, evidenziando come le grandi dive del cinema italiano abbiano tracciato un percorso che le nuove generazioni di attrici continuano a seguire e reinterpretare. Le “dive” rappresentano l’eternità del glamour e del talento che ha caratterizzato il cinema italiano del secolo scorso, mentre le “madrine” incarnano la tradizione viva che si rinnova ogni anno alla Mostra del Cinema di Venezia, unendo le radici del passato con la freschezza del presente.

Questa esposizione non è solo un atto di celebrazione nostalgica, ma un vero e proprio dialogo tra epoche. Attraverso gli scatti di Uli Weber, vediamo come le attrici moderne non solo rendono omaggio alle loro predecessore, ma aggiungono una nuova interpretazione, un nuovo sguardo che arricchisce e rinnova l’immagine di queste icone. In questo modo, il passato non è mai statico, ma vive e si evolve continuamente attraverso le nuove generazioni.

Silvana Mangano a sinistra. Foto in bianco e nero @Reporters Associati. Kasia Smutniak a destra. Foto a colori @Uli Weber

Il fil rouge fotografico accomuna così Silvana Mangano, interpretata da Kasia Smutniak, la cui intensità e grazia rievocano la presenza magnetica della diva del neorealismo. Sophia Loren, simbolo di bellezza e talento senza pari, è evocata da Caterina Murino, che ne incarna l’eleganza e il carisma. Sonia Bergamasco, con la sua delicata intensità, si cala nelle vesti di Alida Valli, portando alla luce l’eleganza sofisticata di un’altra grande del cinema italiano. Stefania Sandrelli, icona di sensualità e profondità, è rappresentata dalla luminosa Rocio Morales, mentre Serena Rossi rende omaggio alla forza e al fascino magnetico di Claudia Cardinale. Il fascino di Virna Lisi rivive attraverso la raffinatezza di Vittoria Puccini, mentre l’incanto ribelle di Mariangela Melato brilla negli occhi di Anna Foglietta. Infine, lo charme enigmatico di Monica Vitti è tradotto in posa da Sveva Alviti, madrina della Mostra del 2024, che con il suo sguardo moderno e intrigante chiude questo cerchio virtuoso di connessioni tra passato e presente.

Uli Weber, fotografo di fama internazionale, è noto per il suo stile raffinato e la capacità di catturare la bellezza intrinseca dei suoi soggetti con un’eleganza che va oltre il tempo. Nato in Germania e formatosi artisticamente a Londra, Weber ha sviluppato una carriera che lo ha visto collaborare con alcune delle personalità più influenti del mondo dello spettacolo, della moda e dell’arte. Il suo approccio fotografico si distingue per l’uso magistrale della luce naturale e per una meticolosa attenzione ai dettagli, conferendo ai suoi ritratti una qualità che richiama l’estetica pittorica e cinematografica.

Monica Vitti a sinistra. Foto in bianco e nero @Reporters Associati. Sveva Alviti a destra. Foto a colori @Uli Weber

Il lavoro di Weber in “Dive & Madrine” non è semplicemente una serie di fotografie, ma una narrazione visiva che rende omaggio alla tradizione del cinema italiano, intrecciando il fascino del passato con la vibrante energia del presente. Ogni scatto cattura non solo l’aspetto esteriore delle attrici, ma riesce a evocare l’essenza delle dive che esse reinterpretano, creando una connessione emotiva e visiva che trascende le generazioni. Le immagini realizzate da Weber si trasformano così in veri e propri racconti visivi, dove il cinema e la fotografia dialogano in un gioco di rimandi e citazioni.

Cinecittà, il luogo scelto per gli scatti di Weber, non poteva essere più appropriato. Questo luogo leggendario è stato il crocevia di grandi capolavori, un tempio del cinema dove l’arte si è intrecciata con la storia. Qui, Fellini ha dato vita ai suoi sogni cinematografici, e Visconti ha scolpito le sue epopee visive. Oggi, Cinecittà continua a essere un punto di riferimento per il cinema mondiale, un luogo dove il passato e il presente si incontrano in un dialogo costante.

Le immagini di Weber catturano questo dialogo, mostrando come le attrici di oggi, vestite dalle più prestigiose maison italiane, attraversano questi spazi carichi di storia, portando con sé l’eredità delle dive che le hanno precedute. L’eleganza senza tempo di queste icone, rivissuta attraverso lo sguardo moderno, dimostra come il cinema italiano sia capace di rinnovarsi senza mai tradire le sue radici.

Stefania Sandrelli a sinistra. Foto in bianco e nero @Reporters Associati. Rocio Morales a destra. Foto a colori @Uli Weber

Il progetto editoriale che accompagna la mostra, con il catalogo edito da Electa, MiC e Archivio Luce Cinecittà, arricchisce ulteriormente questo tributo alla memoria e al talento. Le fotografie di Uli Weber, affiancate dalle immagini d’archivio, raccontano una storia di continuità e di evoluzione, dove il passato non è mai dimenticato, ma sempre presente come fonte di ispirazione.

In un’epoca in cui il presente è spesso caotico e il futuro incerto, il cinema italiano trova nel passato un’ancora di bellezza e di autenticità. Le vere icone del cinema non smettono mai di brillare, ma continuano a vivere nelle opere, nei ricordi e nei sogni delle nuove generazioni. La mostra “Dive & Madrine” è una celebrazione di questo dialogo eterno, un invito a guardare indietro per scoprire le radici del presente e immaginare il futuro con la stessa passione e creatività che ha sempre caratterizzato il grande cinema italiano.

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