Lucca Comics&Games sta chiudendo i battenti di un’edizione 2023 certamente singolare. Da una parte il dibattito mediatico sul patrocinio dell’Ambasciata di Israele in Italia al festival, con le dichiarazioni di Amnesty Italia, Zerocalcare e Fumettibrutti, ha messo la kermesse sotto i riflettori e i nubifragi che hanno colpito la Toscana in questi giorni hanno poi causato disagi nei movimenti, e sulle linee ferroviarie.
La fiera che celebra la cultura nerd tra fumetti, videogiochi e giochi tavolo, conquistando il centro storico della città, quest’anno ha visto la vendita di 314mila biglietti, con un sold-out il 4 novembre sul numero massimo ammissibile di 80mila visitatori.
Lucca Comics & Games 2023, un’edizione di presenze e assenze
In questa edizione, che ha visto la mancata partecipazione anche degli ospiti d’onore e autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, il direttore generale Emanuele Vietina risponde ribadendo la posizione valoriale dell’evento lucchese.
“Lucca abbraccia tutte le presenze e le assenze, perché entrambe hanno contribuito a costruire uno spazio di dialogo in questo luogo culturale,” ha affermato Vietina a The Hollywood Reporter Roma. Secondo il direttore del festival, la community che ha partecipato a Lucca Comics&Games ha dato un grande esempio di “cittadinanza partecipata e attiva”, e che il dibattito che si è formato attorno al tema, anche con la manifestazione fuori dalle mura, è “dimostrazione di un festival maturo”.
“Se fino a qualche anno fa venivamo accusati di escapismo, ora dimostriamo attraverso romanzo, fumetto e videogioco, di saper conquistare il presente”, aggiunge Vietina, che nell’intervista con THR Roma parla anche del futuro della fiera toscana, che nel 2026 vedrà l’apertura, in occasione dei suoi 60 anni, di un museo internazionale del fumetto nello stabilimento dell’ex Manifattura Tabacchi, abbandonata dalla metà degli anni Novanta.
Il luogo, ancora dismesso e quindi in via di riqualificazione, è stato visitato nel pomeriggio del 5 novembre dal direttore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina, insieme al sindaco della città Mario Pardini e al direttore della Galleria degli Uffizi Eike Schmidt. Il museo fiorentino, che già da diversi anni accoglie gli autoritratti dei più celebri protagonisti della nona arte, ha ricevuto anche il contributo del disegnatore e autore di 300 e Sin City Frank Miller, che con la convention lucchese ha un rapporto solido.
Può fare un bilancio di Lucca Comics & Games 2023?
Abbiamo avuto più di 300mila visitatori, un risultato straordinario. Ma noi siamo servitori della nostra community: sono un dungeon master non un direttore. Per noi la vita non si misura in centimetri. Il record, per noi, è stata la comune passione per le storie che tiene unita la comunità.
Il nostro progetto richiede un sacco di lavoro e noi siamo fermamente convinti che non è mai abbastanza.
I nubifragi che hanno colpito la Toscana e il maltempo hanno avuto influenza sul bilancio?
La condizione climatica è stata affrontata con grande senso di responsabilità, un’organizzazione grande e matura.
I nubifragi e il maltempo non hanno certamente agevolato l’esperienza, ma tutti i grandi partner si sono comunque complimentati con noi perché l’evento è stato garantito. I visitatori sicuramente hanno subito qualche disagio, ma quasi tutti gli eventi, salvo per alcuni concerti, si sono potuti realizzare come programmato.
C’è stata anche una manifestazione davanti alla piazza della stazione, contro il patrocinio dell’Ambasciata israeliana alla fiera. Come risponde l’organizzazione?
Lucca Comics&Games è un luogo di grande inclusione, e quindi anche di inclusione di tutte le forme di dialogo e confronto. Credo che anche questo tema abbia arricchito il dibattito della nostra manifestazione, che è stato gentile, includente ed efficace.
La community ha dato un altro grande esempio di cittadinanza attiva e partecipata.
Venire a Lucca Comics & Games è una questione identitaria?
Assolutamente sì, la fiera ha un saldissimo impianto valoriale e l’identità si gioca su quell’ethos comune, un’etica all’insegna del dialogo e dell’inclusione che le mitologie contemporanee, che gli americani chiamano moral tales, costruiscono.
Inclusion è uno dei nostri grandi valori, e lo è anche quello della scoperta: chi viene a Lucca Comics&Games come ne Il viaggio dell’eroe di Joseph Campbell, torna cresciuto dall’incontro con gli altri simili e con gli altri autori, e si torna arricchiti, diversi e nuovi.
Nella nostra precedente intervista aveva detto che avrebbe affrontato il tema sul conflitto israelo-palestinese, vista anche la mancanza di Amnesty. Lo avete affrontato?
Lucca abbraccia tutte le presenze e le assenze, perché entrambe hanno contribuito a costruire uno spazio di dialogo in questo luogo culturale. Giovedì 2 novembre abbiamo organizzato un grande dibattito e abbiamo dialogato con Emergency e con la Comunità di Sant’Egidio. C’è stato anche confronto con gli autori di fumetti, abbiamo dialogato e abbiamo raccontato come Lucca ascolti tutte le community.
Questo è stato un altro grande momento che dimostra la maturazione di un festival. Se fino a qualche anno fa venivamo accusati di escapismo, ora dimostriamo attraverso romanzo, fumetto e videogioco, di saper conquistare il presente.
La comunità di Lucca Comics&Games quindi non cerca più l’escapismo, ma il dialogo?
La verità è che non ha mai cercato l’escapismo, e ce ne siamo accorti soltanto adesso. Queste storie ci permettono di migliorare il nostro presente e ciò che ci circonda. Ci siamo sempre occupati di grandi temi, e questo esempio di cittadinanza attiva – che passa attraverso il fumetto, il gioco e il videogioco – ha dimostrato come si possono affrontare le tematiche dei nostri tempi. Magari seguendo i grandi insegnamenti di responsabilità del buon Peter Parker (Spider-Man, ndr) o di Frodo (Il signore degli Anelli, ndr).
C’è qualche momento saliente che ricorda con particolare gioia?
Uno dei momenti più belli e più alti è stato il Graphic Novel Theatre, Blankets di Craig Thompson, un grande romanzo a fumetti americano è stato portato in scena a teatro da Francesco Niccolini. Uno spettacolo che ha fatto crescere la nostra arte attraverso l’incontro del fumetto e della performance drammaturgica.
Commovente è stato anche il momento delle premiazioni, dove tutto il gotha del fumetto e del gioco ha mostrato la prospettiva del futuro. Ma potrei anche citare l’annuncio di Joe Manganiello del documentario per i 50 anni di Dungeons&Dragons, una rivelazione che ci proietta verso il 2024.
Lucca Comics&Games punta alle anteprime nazionali, ma anche a quelle internazionali?
L’anno scorso avevamo Tim Burton con Wednsday, il cast di Ring of Power e quello di Willow. Quest’anno abbiamo avuto un red carpet a trazione internazionale con Michel Gondry, l’anteprima de Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki, ma anche l’anteprima del nuovo film di Hunger Games, che chiuderà la manifestazione.
Lo sciopero degli attori ha avuto un impatto sulla manifestazione?
Le grandi industrie creative hanno ricalendarizzato i loro contenuti, ma non ci sono mancate le grandi anteprime internazionali.
Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi di Firenze ha parlato di una forte sinergia con Lucca Comics&Games.
Assolutamente sì, nel 2021 abbiamo portato gli autoritratti degli autori di fumetto agli Uffizi. È stato un momento storico, ripreso anche dal Times e dal The Guardian e della grande stampa brasiliana.
Il rapporto con il museo è saldo, abbiamo consegnato quest’anno l’autoritratto di Frank Miller, perché il grande maestro del fumetto ha ricevuto il nostro premio alla carriera. Ma ci sarà anche la consegna dell’autoritratto di Luis Royo, con Romulo Royo – l’arte del padre che si trasmette al figlio – e così anche il maestro dell’imaginative realism europeo entra stabilmente nella Galleria degli Uffizi.
Questo significa essere ambassador e vessilliferi della nostra cultura, e il traguardo è poi nel 2026, con un rinnovato e grande museo internazionale del fumetto, come hanno detto anche il presidente della regione Toscana Eugenio Giani e il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.
Durante la conferenza stampa, il presidente di Lucca Crea Nicola Lucchesi ha parlato di forte internazionalizzazione. Lucca Comics&Games sta diventato più internazionale?
L’internazionalizzazione della fiera è un dato di fatto. Nove mangaka arrivati dal Giappone, la copertura dei media, le radio spagnole e i media partner internazionali, stanno dimostrando che la manifestazione è utile e importante per l’industria creativa, per l’Italia e per il mondo.
Se Lucca funziona per il mondo, l’Italia ha grandi spazi di crescita.
Da grandi ambizioni internazionali derivano grandi responsabilità internazionali?
La fiera vuole diventare sempre più internazionale. E lo facciamo attraverso un percorso culturale, collettivo e partecipato. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
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