Guercino alle Scuderie del Quirinale: un laboratorio di pensiero che proietta il Barocco nel futuro

Ancora qualche giorno per visitare "Guercino. L'era Ludovisi a Roma", un viaggio immersivo tra ombre e luci, memoria e innovazione, che si avvia alla conclusione il 26 gennaio

La mostra “Guercino. L’era Ludovisi a Roma“, fino al 26 gennaio alle Scuderie del Quirinale, è un atto di sintesi tra eredità storica e contemporaneità critica che celebra uno dei massimi interpreti del Barocco italiano e allo stesso tempo invita a riflettere sul rapporto tra tensione spirituale e teatralità visiva. E’ una proposta con la quale le Scuderie del Quirinale ribadiscono, con cura e autorevolezza, una posizione di catalizzatore di eccellenza nel panorama culturale romano e internazionale. 

Benchè prive di collezioni permanenti, le Scuderie del Quirinale si distinguono per la loro flessibilità polimorfa, adattandosi alle esigenze narrative e tematiche delle esposizioni. Negli anni, hanno ospitato eventi di risonanza internazionale costruendo un’identità museale che ne ha fatto un incubatore di esperienze culturali dense e non ordinarie.

Il Guercino, originario di Cento presso Ferrara, deve il suo soprannome a un difetto visivo che, lungi dall’essere un limite, si tramuta in una lente percettiva unica. La sua opera rivela un controllo magistrale del chiaroscuro, in cui la drammaticità caravaggesca si fonde con la grazia strutturale di Raffaello, ridefinendo i canoni del Barocco. Durante il biennio romano sotto il mecenatismo di Papa Gregorio XV Ludovisi (1621-1623), l’artista raggiunge vette creative testimoniate da capolavori come “Il Sepolturamento di Santa Petronilla” e “San Luca dipinge la Madonna“, opere che trasformano la tela in un’esperienza visiva al limite del sacro.

La mostra, curata da Francesca Cappelletti e Maria Cristina Bandera, lavora sull’interazione tra spettatore e opera d’arte. L’apparato scenografico scolpisce volumi e profondità grazie a una organizzazione delle luci che trasforma lo spazio espositivo in una sorta di cattedrale. Ogni dettaglio, dalla disposizione delle opere alla luce che accarezza le superfici pittoriche, amplifica il potere narrativo del Barocco, catturando lo spettatore in una dimensione immersiva e contemplativa.

Un altro elemento distintivo della mostra è la capacità di evocare il contesto storico e spirituale del Seicento, ricreandone l’atmosfera. Le opere dialogano tra loro, creando una narrazione fluida che guida il visitatore attraverso i momenti più significativi della vita e della carriera del Guercino. Questo approccio valorizza l’artista e riflette il Barocco come epoca di contrasti, dove il sacro e il profano, la luce e l’ombra, convivono in un equilibrio dinamico e potente.

Tra le dieci mostre più visitate dell’anno, “Guercino. L’era Ludovisi a Roma” consolida le Scuderie come luogo di diplomazia culturale. Non si tratta solo di un omaggio artistico, ma di una meditazione profonda sul ruolo dell’arte come strumento di consapevolezza storica e trasformazione contemporanea.

Le opere del Guercino, non è solo un atto di celebrazione, ma un laboratorio di pensiero che proietta il Barocco nel futuro della sensibilità culturale, invitando a ripensare l’arte come viva fonte di interrogativi e generatori di nuovi percorsi interpretativi.