Scintille, la mostra: quando arte e poesia compongono un mosaico nel tempo della memoria umana

Liriche e dipinti in cui lampi improvvisi squarciano la normalità delle nostre vite per illuminarne l’essenza: dal 21 marzo a Milano negli spazi di AdecArte, Alessandra Alabiso e Gea Cecere intrecciano stili e arti visionarie

Di THR ROMA

Un percorso a ritroso nel tempo e nella memoria, tra fragilità e stupore, nostalgia e sogni. Un mosaico di poesie e dipinti in cui lampi improvvisi squarciano la normalità delle nostre vite per illuminarne l’essenza, che ognuno può cogliere in modo diverso. A partire dal frammento della piccola e formica, insetto che per la sua resilienza simbolizza il futuro e il senso stesso della storia. Si inaugura il 21 marzo – primo giorno di primavera e giornata mondiale della poesia – alle ore 18 la mostra “Scintille”, la terza delle quattro promosse da AdecArte per la stagione 2023-24 che rimarrà nei locali di via de Amicis 28 a Milano fino al 12 maggio.

Per la mostra curata da Carla Maria Russo, le due protagoniste, Alessandra Alabiso e Gea Cecere, intrecciano stili e arte per dare vita ad un cammino nel tempo della memoria umana e del suo lento sedimentarsi nel profondo dell’inconscio. Dipinti e poesia, arte visionaria che afferra scintille, lampi improvvisi di ciò che si nasconde sotto la superficie delle cose: attraverso il particolare modo di guardare degli artisti, Alabiso e Cecere squarciano il velo della realtà per coglierne l’essenza profonda.

Alessandra Alabiso con la sua pittura attraversa il tempo e lo spazio, si incanta di fronte alla realtà e fa incantare lo spettatore insieme a lei. Riproduce l’infinitamente piccola formica, tanto forte e tenace da sopravvivere alle epoche future, sintetizza l’infinitamente grande in un’icona, rappresenta il senso della storia che l’umanità porta sulle proprie spalle. Fonde insieme passato e presente in una successione di frammenti, rompe le catene della logica e ricompone le scintille in un personale mosaico del quale ciascuno sceglie le tessere.

“Emozionata per questa nuova avventura: dipingere è da sempre ciò che mi rende felice. Con questa opportunità, resa possibile dalla curatrice Carla Maria Russo negli spazi di AdecArte, potrò mostrare la mia particolare visione della realtà, del tempo e dello spazio. Questa mostra è la prova tangibile che i sogni, se supportati da forte passione, possono realizzarsi”, commenta Alabiso.

La poesia di Gea Cecere fruga nella propria anima, muove da momenti della sua vita e racconta il livido che le è rimasto sulla pelle, turbamenti, sofferenze, dolori che diventano il fardello invisibile che accompagna l’esistenza. Con un linguaggio visionario ed evocativo, procede per sintesi analogiche, immagini crude o lussureggianti, dialoghi allusivi, domande senza risposta, rimpianti e nostalgia, destinati ad un interlocutore anonimo e sconosciuto.