Oscar 2025: Quanto influisce la competizione tra le generazioni ? Boomers, Gen X, Millenials

Una battaglia generazionale incombe agli Academy Awards, con millennial come Timothée Chalamet e Ariana Grande che se la vedono con i "vecchietti" della Generazione X. Ma stavolta i ragazzi hanno una marcia in più. I membri dell'Academy si chiedono perché i giovani non guardano più la loro cerimonia. Dovrebbero realizzare perché non loro non stanno valorizzando i giovani

Baby boomer e Generazione X hanno vinto innumerevoli Oscar, dando un senso (forse) a tutta la loro esistenza con quelle statuette dorate. I millennial più “anziani”, quelli nati negli anni ’80 – si godono da un po’ un bel bottino di Oscar. Solo Emma Stone ne ha vinti tipo 4.353. Ma i millennial più giovani, grosso modo, chiunque sia nato negli anni ’90 non sono ancora riusciti a far breccia nell’Academy. Anche se i più vecchietti compiranno 35 anni quest’anno, nessun uomo nato nel 1990 o dopo si è mai portato a casa un Oscar come attore, mentre solo due donne ci sono riuscite e nessuna nata dopo il 1991. Perdonateci se troverete tutta questa storia dei premi un po’ sospetta.

Preparatevi, perché quest’anno le cose potrebbero cambiare. Forse. Si sta preparando una battaglia generazionale agli Oscar. Certo, a prima vista potrebbe sembrare una gara tra architetti brutalisti e streghe cattive, spogliarelliste di Anora e boss della malavita pentiti. Ma non facciamoci ingannare: in fondo, quello a cui stiamo assistendo è uno scontro tra generazioni, tra quelli che dicevano “Parla a braccio” e quelli che si chiedono che diavolo stai dicendo.

A proposito, se pensate che non ci sia differenza tra millennial più giovani e più vecchi, ricredetevi. I millennial più “anziani” ricordano un’epoca prima degli smartphone, sanno cosa è successo l’11 settembre e hanno contribuito a scrivere la storia americana eleggendo il primo presidente nero. (Letteralmente – con un rapporto di 2 a 1 nel 2008.) I millennial più giovani sono a conoscenza di tutte queste cose, ma principalmente grazie a TikTok.

Eppure, una generazione che andava ancora a scuola quando andavano in onda “I maghi di Waverly” e “Victorious” è ora pronta a salire sul palco degli Oscar. E non solo, è pronta a farlo con attori che hanno recitato proprio in “I maghi di Waverly” e “Victorious“. Selena Gomez (nata nel 1992) e Ariana Grande (nata nel 1993) sono in lizza per la statuetta come miglior attrice non protagonista; insieme a loro c’è Margaret Qualley (nata nel 1994). Timothée Chalamet (nato nel 1995) è tra i favoriti come miglior attore (per aver interpretato un’icona boomer, ma chi si accontenta gode, ecc.). Mikey Madison (nata nel 1999, forse Generazione Z) ha una seria possibilità di vincere come miglior attrice. Anche tra gli attori non protagonisti c’è un millennial in gara: Yura Borisov (nato nel 1992). È almeno teoricamente possibile,  se l’Academy non rovinerà tutto di nuovo e finalmente quest’anno i nati negli anni ’90 possano vincere  tutti e quattro i premi per la recitazione.

Affermo “possa rovinare tutto di nuovo” perché gli elettori sembrano avercela da tempo con chi non immagina la posta come a qualcosa che richiedeva una busta da lettera. Non hanno premiato Paul Mescal (nato nel 1996) per “Aftersun” né Austin Butler (nato nel 1991) per aver interpretato Elvis Presley. Non hanno premiato Kristen Stewart (nata nel 1990) per aver interpretato Lady Diana né Stephanie Hsu (nata nel 1990) per aver messo tutto su un bagel in “Everything Everywhere All at Once“. E non fatemi iniziare a parlare di Saoirse Ronan (nata nel 1994), che è stata nominata tre volte tra il 2016 e il 2020 (e anche nel 2008!) ma non ha mai vinto una statuetta.

Le uniche due persone nate negli anni ’90 ad aver vinto un Oscar come le attrci Jennifer Lawrence e Ariana DeBose  sono nate nei primi 13 mesi del decennio. La DeBose è nata una settimana dopo l’inizio della Guerra del Golfo, la prima. Quindi forse gli Oscar potranno rovinare tutto di nuovo. I Golden Globe l’hanno già fatto il 5 gennaio, snobbando i ragazzi degli anni ’90; l’unica cosa vagamente giovane che si è vista sotto i riflettori è stato quando la telecamera ha indugiato sui baffi di Chalamet. Ironia della sorte, a bloccare la strada ai millennial più giovani sono i membri della Generazione X. Sì, proprio quella generazione che non riesce nemmeno a farsi un meme decente come “Ok boomer”. E non solo Generazione X, ma Generazione X iconica. Due delle principali concorrenti di Madison sono Angelina Jolie e Nicole Kidman che, se incarnassero ancora di più la loro generazione, avrebbero passato la loro giovinezza a Seattle. Il principale concorrente di Chalamet è Adrien Brody, idem.

In effetti, Brody, che ha appena vinto un Golden Globe è talmente emblematico di quei ragazzi depressi degli anni ’70 che detiene una distinzione storica: è il primo della Generazione X a vincere come miglior attore. C’è forse qualcosa che possa riflettere meglio la morsa della Generazione X sulla gloria? Chalamet e le sue orde stanno arrivando per loro. E Brody e i suoi simili se ne stanno lì seduti a dire: “Eccoci qui, ora intratteneteci”. Insomma, non voglio dire che l’Academy preferisca i suoi attori stagionati, ma l’età media dei vincitori del premio come miglior attore negli anni ’80 era di 44 anni. Verrebbe da pensare che si abbassi con la grande spinta dell’Academy verso i giovani elettori. Sbagliato. L’età media dal 2010 è… 46 anni. Nessuno sotto i 45 anni ha vinto in questo decennio. Non si tratta solo di una venerazione riflessa per l’età, anche se il discorso di Demi Moore ai Golden Globe sul duro lavoro nel corso della sua carriera ha mostrato come funziona questo fenomeno. Gli attori più anziani conoscono più persone e hanno lavorato con più persone, e quelle persone votano. Inoltre, i vincitori “brizzolati” di questo decennio – Will Smith, Anthony Hopkins, Cillian Murphy, Brendan Fraser – sono tutti piuttosto stellari.

Eppure, i ragazzi degli anni ’90 sono, letteralmente, il futuro della recitazione. E quest’anno hanno regalato delle grandi interpretazioni. Guardate Grande fluttuare nei panni di Glinda; ammirate Gomez dimenarsi sotto il peso del privilegio. Ascoltate Chalamet fare di tutto; osservate Madison esercitare il suo potere. Quindi, quando i membri dell’Academy si chiedono perché i giovani non guardano più la loro cerimonia, potrebbero anche chiedersi perché non guardano più i giovani.

L’uomo più giovane ad aver mai vinto come miglior attore è Brody – aveva 29 anni e 343 giorni quando ha vinto per “Il pianista” nel 2003. Se vincesse, Chalamet avrebbe 29 anni e 65 giorni, diventando non solo il primo vincitore millennial più giovane, ma anche il più giovane vincitore di sempre. I tempi stanno cambiando.