‘Awards Chatter’: Tilda Swinton racconta ‘The Room Next Door’, perché sceglie le persone e non i progetti, e la sua “bizzarra” esperienza agli Oscar

L’attrice premio Oscar non si definisce attrice. Si confida con The Hollywood Reporter, parlando della sua vita, della sua carriera e del nuovo film diretto da Pedro Almodóvar

Tilda Swinton, ospite di questa puntata del podcast Awards Chatter di The Hollywood Reporter, è un’interprete e  rifiuta l’etichetta di “attrice” come nessun’altra.

Swinton è stata descritta dal Guardian come “una delle attrici più dotate e coraggiose della sua generazione”; dal New Yorker come “la Garbo dell’avanguardia, una materializzazione di idee nella carne”; da Roger Ebert come “un’attrice impavida che si assume grandi rischi nei suoi film”; dal Sydney Morning Herald come colei che “interpreta personaggi più selvaggiamente avventurosi di chiunque altro al cinema”; e dal New York Times non solo come “un’ interprete straordinariamente emozionante, ma anche una delle più grandi teoriche viventi della performance”, che offre “una recitazione audace e trasformista”.

Vincitrice di un premio Oscar, un BAFTA e un European Film Award, ha anche ricevuto il premio come migliore attrice al Festival di Berlino, il Richard Harris Award per l’eccezionale contributo di un attore ai British Independent Film Awards, il Britannia Award di BAFTA LA come artista britannica dell’anno, la medaglia d’argento al Telluride Film Festival, un tributo speciale al Museum of Modern Art Film Benefit, una Fellowship del British Film Institute e il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2020 è stata scelta dai critici cinematografici del New York Times come uno dei 25 più grandi attori del XXI secolo.

Nel corso di una conversazione negli uffici di Los Angeles di The Hollywood Reporter, la 64enne ha riflettuto sui primi anni della sua carriera, trascorsi in collaborazione con il regista sperimentale Derek Jarman, e su come il loro modo di lavorare insieme abbia plasmato il suo approccio al cinema dopo la sua morte; su come la scelta delle persone piuttosto che dei progetti abbia portato alla sua filmografia insolitamente eclettica, che spazia dai film d’autore più impegnati ai blockbuster più grandi; sul perché sia stata particolarmente attratta dal suo progetto più recente, The Room Next Door — il primo lungometraggio in lingua inglese di Pedro Almodóvar — in cui interpreta una donna malata terminale che chiede a una vecchia amica, interpretata da Julianne Moore, di aiutarla a morire alle sue condizioni; e molto altro ancora.