
In un mondo sempre più frenetico, veloce e complesso, la salute mentale dei giovani è diventata un tema cruciale. Comprendere e gestire le emozioni non è solo una sfida per loro, ma anche per gli adulti che li accompagnano nel percorso di crescita. In questo contesto, Inside Out, Oscar come migliore film di animazione nel 2016, ha rappresentato un ponte tra generazioni, offrendo strumenti per parlare di sentimenti difficili con empatia e leggerezza.
Ora, appena dopo avere ricevuto la notizia che Inside Out 2 è nominato ai Golden Globes 2025 come Migliore Film d’Animazione, Pixar torna a esplorare questi temi con una nuova serie animata che promette di intrattenere il pubblico di tutte le età: Dream Productions.

“Inside Out 2”. Foto gentilmente concessa da Dream Productions
Presentata settimana scorsa in anteprima davanti ai Disney Studios di Burbank, California, la serie ci conduce ancora una volta nella mente di Riley, posizionandosi tra gli eventi del primo Inside Out e il suo acclamato sequel. Divisa in quattro episodi, la narrazione svela i segreti dietro la creazione dei sogni, immergendoci in un immaginario studio cinematografico onirico, dove ogni emozione prende vita attraverso un cast di creatori di sogni.
Il concept non è solo un’estensione dell’universo di Inside Out, ma anche un’esplorazione poetica dell’importanza di sognare e di quanto questo dia significato ai ricordi e alle esperienze dei più piccoli. Attraverso personaggi memorabili come la regista Paula Persimmon e il carismatico, ma presuntuoso, direttore delle fantasticherie diurne Xeni, Dream Productions combina umorismo e profondità per raccontare una storia sull’immaginazione, la collaborazione e la crescita personale.
L’atmosfera della premiere, sebbene si trattasse di un evento ridotto rispetto ai sontuosi tappetti rossi con cui Pixar diverse volte ha occupato un largo tratto di Hollywood Boulevard, all’altezza di El Capitan Theater di proprietà Disney, era elettrica. Tra i vari artisti presenti c’era anche Maya Rudolph, che nella mini-serie animata presta la voce a Jean, la capa dei Dream Productions Studios. Ai nostri microfoni ha condiviso emozioni e curiosità sul progetto, che ha sentito particolarmente vicino.
“C’è qualcosa di incredibilmente potente nel parlare dei sogni” ha detto l’attrice famosa, fra le altre cose, per la sua imitazione di Kamala Harris al Saturday Night Live. “Non solo quelli che facciamo di notte, ma anche quelli che alimentano la nostra immaginazione. Dream Productions è un omaggio a entrambi”.
L’attesa per la serie che debutta l’11 dicembre su Disney+ (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), è quasi terminata. Il sogno di Pixar è quello di regalarci un altro capolavoro, che rimanga impresso negli occhi di grandi e piccini.
Ecco cosa ci ha detto l’attrice sul tappeto rosso.
Lei è una persona molto creativa, ce lo ha dimostrato varie volte nel corso della sua carriera. Sembra che questo show tratti esattamente questo tema, la capacità di mettere insieme un team per creare qualcosa.
“È vero, credo che a rendere così intelligente l’universo di Inside Out, sia come ci mostri il modo in cui affrontiamo il mondo, partendo dalle piccole cose. Credo che l’idea che ci sia un piccolo studio cinematografico, con piccoli esseri che cercano di aiutarci a visualizzare e realizzare i nostri sogni, sia brillante e adorabile”.
E che effetto le fa parlarne qui, nei mitici studios Disney, in cui cento anni fa il sogno di Walt Disney ha iniziato tutto questo?
“Per me è sempre fantastico, mi emoziono ogni volta che vengo qui. Penso che questo sia uno di quei luoghi in cui tutto sembra essere un po’ magico. Sono fiera di farne parte, soprattutto perché sono cresciuta a Los Angeles e da bambina per me questo luogo era mitologico. Secondo me la loro bravura, come dicevo, sta nel curare i piccoli dettagli che fanno si che certe produzioni diventino magiche per intere generazioni. C’è orgoglio e serietà nel lavoro di questi artisti, per me è un onore collaborare con loro”.
Questo le sembra il momento giusto per parlare delle nostre emozioni?
“Credo che questa sia un’epoca salutare per parlare della salute mentale e del benessere delle persone. È cruciale parlare dei propri sentimenti, soprattutto per le menti in via di sviluppo. Lo trovo davvero meraviglioso. Quando ho visto Il primo Inside Out , ho solo pianto e ancora pianto, senza sosta. Avevo già figli allora, amo che crescano sapendo che si può parlare delle emozioni e che c’è condivisione, che ci sono altri come loro. Penso sia importante e destigmatizzi il modo in cui le persone si sentono, così da non sentirsi lasciati soli. Credo sia fondamentale e Dream Productions è realizzato in modo da evidenziare questa apertura”.
This content was entirely crafted by Human Nature THR-Roma
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