Golden Globes: Decise le categorie al limite: ‘Anora’, ‘The Apprentice’, ‘Heretic’, ‘A Real Pain’ e altri si contendono il titolo di dramma o commedia/musical (Esclusiva)

Il THR riporta i piani di presentazione per tutti i principali contendenti in vista della scadenza delle iscrizioni del 4 novembre

I registi e i distributori dei film candidati ai premi hanno tempo fino al 4 novembre per presentare la loro preferenza di categoria — dramma o musical/commedia — all’organizzazione dei Golden Globes, che si riserva il diritto di cambiare qualsiasi classificazione che ritenga palesemente inaccurata.

Alcuni casi di quest’anno sono indiscutibili — ad esempio, Emilia Pérez di Netflix, in cui i personaggi esplodono spontaneamente in canzoni, è chiaramente un musical (se non una commedia), e The Brutalist di A24, in cui un immigrato affronta ogni sorta di ostacoli angoscianti, è chiaramente un dramma. Tuttavia, ci sono anche molti casi al limite, su cui molti hanno fatto supposizioni, ma che nella maggior parte dei casi non sono stati confermati.

Il The Hollywood Reporter ha raccolto informazioni e può ora riferire la direzione presa da quasi tutti i contendenti. Queste informazioni, ovviamente, possono cambiare prima del 4 novembre e possono essere ribaltate dai Golden Globes in seguito — ma sono attuali al momento della scrittura.

Il campo dei drammi comprendeva da sempre Conclave di Focus, Nosferatu e The Bikeriders; Gladiator II e September 5 di Paramount; The Room Next Door, I’m Still Here e The Outrun di Sony Classics; Blitz di Apple; Dune: Part Two, Furiosa: A Mad Max Saga, Horizon: An American Saga – Chapter 1 e Juror #2 di Warner; Babygirl, Civil War, Sing Sing, Babygirl e We Live in Time di A24; Nickel Boys, The Fire Inside e Unstoppable di Amazon/MGM; The Piano Lesson, His Three Daughters e Shirley di Netflix; Young Woman and the Sea di Disney; The Order di Vertical; All We Imagine as Light di Sideshow/Janus; Oh, Canada di Kino Lorber; The Seed of the Sacred Fig e Longlegs di Neon; The Last Showgirl di Roadside; Lee di Roadside/Vertical; The Dead Don’t Hurt di Shout!; Day of the Fight di Falling Forward; Hard Truths di Bleecker Street; Small Things Like These e White Bird di Lionsgate; Ghostlight di IFC/Sapan e Here di Sony.

C’è solo una vera incognita ancora in gioco: The Substance di MUBI, in cui Demi Moore interpreta una star del cinema in declino che si spinge a misure estreme per cercare di mantenere la propria rilevanza nell’industria. Posso vedere argomentazioni da entrambe le parti per questo film, e apparentemente anche MUBI e il team di Moore, che stanno ancora decidendo cosa fare. Da un lato, si potrebbe dire che è un dramma molto oscuro trasformato in un film horror. Ma dall’altro, si potrebbe certamente definirlo una satira, che prende in giro un settore in cui giovinezza e bellezza sono prioritarie su tutto il resto. Per me, è una versione moderna di Sunset Blvd. (1950), che bilanciava queste due descrizioni e che alla fine ha gareggiato ai Globes come dramma, vincendo quattro premi, tra cui quello per la miglior attrice.

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