‘Memoir of a Snai’ e ‘Mother Vera’ vincono premi al BFI London Film Festival

La 68ª edizione del BFI London Film Festival (LFF) si concluderà domenica sera con “Piece by Piece,” il biopic animato di Pharrell Williams di Morgan Neville, dopo la rivelazione dei vincitori delle varie competizioni di quest’anno, guidata dal lungometraggio in claymation “Memoir of a Snail” di Adam Elliot.

Ambientato in Australia negli anni ‘70, il film, che ha già vinto al Festival di Annecy, vede come protagonista Sarah Snook di “Succession” nel ruolo di Grace Pudel, una ragazza timida nata con una palatoschisi che cresce con il suo gemello, Gilbert (Kodi Smit-McPhee), un ragazzo selvaggio e occasionalmente piromane, ma alla fine diventa una solitaria collezionista di lumache ornamentali. Il suo unico amico è un’ottantenne selvaggia di nome Pinky (Jacki Weaver). Le voci di supporto sono fornite da Eric Bana, Dominique Pinon e Nick Cave.

“Memoir of a Snail” è stato premiato come miglior film nella competizione ufficiale del LFF, composta da 11 titoli, con la giuria che lo ha descritto come “un risultato singolare nel campo della cinematografia,” aggiungendo: “Emotivamente risonante e costantemente sorprendente, ‘Memoir’ affronta questioni importanti come il bullismo, la solitudine e il lutto, creando un dialogo cruciale e universale in un modo che solo l’animazione può fare”.

Una menzione speciale della giuria nella competizione principale è andata al dramma familiare zambiano “On Becoming a Guinea Fowl” di Rungano Nyoni, presentato in anteprima a Cannes.

“Mother Vera,” diretto da Cécile Embleton e Alys Tomlinson, ha vinto il LFF Grierson Award nella competizione documentari. Racconta di una giovane suora ortodossa che deve confrontarsi con il suo passato mentre affronta i suoi desideri e un futuro incerto.

La menzione speciale nella competizione documentari è andata a “The Shadow Scholars” di Eloise King, che mette in luce il sottobosco globale multimiliardario della scrittura di saggi accademici, “dove giovani keniani sovraqualificati ma sottooccupati scrivono saggi per studenti in tutto il mondo”.

Nel frattempo, il Sutherland Award nella competizione per il primo lungometraggio è andato a “On Falling” di Laura Carreira, un ritratto di un giovane impiegato in un magazzino in Scozia. “Olivia & The Clouds” di Tomás Pichardo Espaillat, che sfuma i confini tra memoria e realtà mentre esplora vari stili di animazione, ha ottenuto una menzione speciale nella stessa categoria.

Il fine settimana era iniziato in modo complicato per il LFF. Gli organizzatori hanno ritirato “Undercover: Exposing the Far Right,” un documentario diretto da Havana Marking (Ashley Madison: Sex, Lies & Cyber Attacks, The Kleptocrats) sugli attivisti di estrema destra nel Regno Unito, dal programma del weekend del 68° BFI London Film Festival (LFF) all’ultimo minuto, a causa di preoccupazioni per la sicurezza e il benessere del personale, della sicurezza e del pubblico.

I premi del pubblico del LFF saranno svelati più avanti in ottobre, con il pubblico che potrà votare per il proprio lavoro preferito, sia esso un’opera di finzione, un documentario, un cortometraggio o un’opera immersiva. Tre premi, ovvero per il miglior lungometraggio narrativo, il miglior lungometraggio documentario e il miglior cortometraggio, verranno assegnati.

La 68ª edizione del LFF ha proiettato più di 250 titoli, mescolando i punti salienti del circuito festivaliero di quest’anno come “Anora” di Sean Baker, vincitore di Cannes, “Emilia Pérez” di Jacques Audiard, “Maria” di Pablo Larraín, “Hard Truths” di Mike Leigh, “Nightbitch” di Marielle Heller, “The Apprentice” di Ali Abbasi e “Conclave” di Edward Berger, con circa 40 prime mondiali. Quest’anno, il programma Espanso ha aggiunto ai filmati immersivi anche i videogiochi.