Sul tappeto rosso del prestigioso The American French Film Festival, tenutosi al DGA Theater di Los Angeles pochi giorni fa, Karla Sofía Gascón è stata al centro dell’attenzione, grazie alla sua interpretazione nel rivoluzionario musical-narco Emilia Pérez. In questo film audace, premio della Giuria al Festival di Cannes 2024, che sarà distribuito nelle sale italiane a partire dal 9 gennaio 2025 e successivamente su Netflix, Gascón interpreta un ruolo che rompe gli schemi: un potente leader del cartello messicano, noto come Manitas del Monte, che decide di intraprendere un percorso di transizione di genere per vivere finalmente come Emilia Pérez, il suo alter ego femminile.
Diretto dall’acclamato regista francese Jacques Audiard (Palma d’Oro a Cannes nel 2015 per Dheepan) il film racconta una storia intensa e unica, intrecciando il dramma del crimine con un tocco di musical sorprendente e temi profondamente attuali. Accanto alla protagonista, nel cast ci sono anche Zoe Saldana ( Rita Moro), Selena Gomez ( Jessi) e Edgar Ramirez ( Gustavo Brun).
Durante la nostra intervista sul red carpet del festival, Gascón ha raccontato con passione le sfide e le emozioni legate al suo ruolo, rivelando quanto questo progetto rappresenti un messaggio di speranza per tutti coloro che desiderano “vivere la propria vita” autenticamente. Il film, già accolto con un’ovazione di undici minuti a Cannes 2024, ha consacrato Gascón come prima attrice trans a ricevere un importante premio internazionale. La sua interpretazione, applaudita da critica e pubblico, l’ha portata al centro delle speculazioni per una possibile nomination agli Oscar, che segnerebbe un altro traguardo storico per la comunità LGBTQ+ e per il cinema mondiale.
L’abbiamo incontrata sul tappeto rosso durante una serata ventosa e insolitamente fredda per il clima di Los Angeles. Indossando un abito nero che le lasciava scoperta la spalla destra e copriva con un fiocco quella sinistra, l’interprete spagnola, nata nella provincia di Madrid nel marzo del 1972, ci ha spiegato cosa, secondo lei, rende unico questo lungometraggio.
THR Perché pensi che Emilia Pérez abbia creato questa connessione con il pubblico, a prescindere dal Paese in cui viene proiettata?
Gascón “Perché è una pellicola che si connette con l’anima di chi la guarda. Non so come, ma è davvero impressionate. Stamattina riflettevo sul fatto che ovunque andiamo c’è un legame che esce dallo schermo. Coinvolge lo spettatore e lo cattura completamente nel film, come se entrasse personalmente dentro la storia stessa. Credo che sia questo il segreto del nostro successo. Puoi immergerti nel film e viverlo, credo che questo sia l’aspetto più importante”.
THR Cosa diresti agli spettatori che sono scettici rispetto ai musical?
Gascón “Prima di tutto gli direi che questo non è un musical. La musica è lì ed è bellissima, per questo dobbiamo ringraziare Cammile e Clément Ducol, per il grande lavoro che hanno fatto nel creare le sedici canzoni originali che fanno do colona sonora a questa storia, otre che ovviamente tutti i tecnici del suono che ci hanno accompagnato in questo viaggio. Per me però questa opera è talmente tante cose contemporaneamente, che mi sembra sbagliato incasellarla in un singolo genere. Io non considero questo né un musical né un dramma, né una commedia né un thriller o una telenovela. È tutto. Un’opera d’arte completa che andrebbe esposta al MOMA”.
THR Poi c’è la sorellanza che si è creata fra te, Zoe Saldana, Selena Gomez e Adriana Paz, come è stato lavorare sul set con tutte queste grandi attrici?
Gascón “Le mie colleghe sono meravigliose, ognuna di noi dà il massimo e credo che la cosa più importante sia che abbiamo dato tutto per offrire la miglior versione della nostra recitazione in questo film, ci abbiamo messo l’anima e penso che si veda. E poi poter offrire agli spettatori e a tutte le spettatrici, diversi tipi di donne che lottano e che trionfano con le proprie forze, mi sembra meraviglioso. Spesso si vedono personaggi femminili che soffrono, soffrono e soffrono, è l’unica cosa che si vede. C’è un’altra cosa importante, ed è che siamo un gruppo di donne mature, credo che non ci sia nessuna ragazzina fra noi. Di solito nei film si vedono donne molto giovani e carine che aspettano che le salvi il principe di turno, invece io sono troppo grande per certe cose, ormai sono pronta per la casa di riposo”.
THR Siamo nel pieno della award season, presto ci saranno i Critics’ Choice Awards, I Golden Globes a poi gli Oscar. Come ti senti in questo senso?
Gascón “ Non mi aspetto niente, non sono una moneta d’oro che piace a tutti. Forse andremo a premi, forse no. Come a Cannes, per i giurati la nostra era la pellicola migliore in concorso. Magari per altri non era così. Se chiedi a me, questo è il film più bello mai stato fatto, per il resto staremo a vedere”.
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