“Non voglio che la mia immagine o la mia voce vengano ricostruite”: Glenn Close si scaglia contro l’ intelligenza artificiale a Hollywood

The Hollywood Reporter ha incontrato la popolare star al gala di beneficenza del Sundance Institute a Park City, dove la Close ha festeggiato l’ amica Michelle Satter e ha parlato dei pericoli dell’intelligenza artificiale

Glenn Close è felice di essere riuscita ad arrivare a Park City questo fine settimana.

L’attrice – impegnata nella produzione della serie di Ryan Murphy All’s Fair di Hulu – ha fatto l’impossibile per sistemare i suoi impegni e presenziare al Sundance Film Festival. C’era una buona ragione: Close era una delle personalità che hanno avuto l’onore di celebrare l’icona del Sundance Institute, Michelle Satter, durante il gala di beneficenza di venerdì sera al Grand Hyatt Deer Valley.

“Mi lascia davvero senza fiato”, ha detto Close a proposito dell’amica a The Hollywood Reporter, poco prima dell’evento. “È un essere umano così meraviglioso e ha dato così tanto a così tanti. È ineguagliabile quello che ha fatto per il cinema, per quello indipendente, ma anche per il cinema in generale”.

Anche la Close ha avuto il suo innegabile impatto sul grande schermo. Quando le è stato chiesto di individuare il film indipendente che le ha cambiato la vita, ha citato il film del 2011 Albert Nobbs. “So cosa significa cercare di raccogliere i fondi – ha detto – Vai da ogni singolo capo di ogni singola casa di produzione indipendente, poi cambiano, e devi ricominciare dall’inizio” e ha aggiunto: “hai una passione. Loro hanno i soldi. E così tante volte, per non darteli, dicono che non condividono la tua passione”.

Parlando di difficoltà, la Close ha detto che ha “cercato di mantenere l’equilibrio” in queste ultime settimane, dato che l’inizio del nuovo anno ha portato una nuova amministrazione e devastanti incendi a Los Angeles.

“Sono molto fortunata ad avere un lavoro – ha spiegato Glenn Close – c’erano così tante persone in difficoltà a Los Angeles già prima, e ora ancor di più con gli incendi. Sono rimasta sbalordita da quanti pochi posti di lavoro ci siano nella nostra professione. Sono una grande appassionata di Storia e, sfortunatamente, penso che non ci siano abbastanza persone in questo Paese che la capiscano e si siano resi conto del pasticcio in cui ci siamo appena cacciati. È molto pericoloso. Oltre a questo c’è l’intelligenza artificiale. Che ci fa dubitare ancora di più della verità”.

L’attrice ha inoltre dichiarato di aver appena finito di leggere il libro di Yuval Noah Harari Nexus: A Brief History of Information Networks from the Stone Age to AI, che ha trovato “incredibile” e “più terrificante di qualsiasi cosa mai letta”. L’IA è diventata in effetti una questione scottante a Hollywood, e THR ha chiesto alla Close la sua opinione.

“Dipende da come viene gestita”, ha detto. “Non voglio che la mia immagine o la mia voce vengano ricostruite. Voglio dire, le persone hanno bisogno di lavorare. È un triste dilemma. È progresso che meno persone lavorino a causa propria? Non lo so. Penso che stiamo perdendo un posto come il Sundance e quello che Michelle ha fatto è così importante: storie su cosa significhi essere un essere umano. Dobbiamo aggrapparci a questo. Dobbiamo continuare a tornare ed essere ispirati da cose che ci insegnino qualcosa su di noi e sulla vita. Se perdiamo questo, ci ritroveremo su un terreno molto scivoloso, temo”.

Alla domanda su come mantenga lo slancio o come riporti la sua attenzione sulla positività, la Close ha guardato in alto: “Il sole sorge ogni giorno – ha detto – siamo molto fortunati per questo”.